-
Crediti
di Carlo Goldoni
adattamento di Angela Demattè e Valter Malosti
regia Valter Malosti
con Marco Foschi, Danilo Nigrelli, Marco Manchisi, Irene Petris, Alessandro Bressanello, Anna Gamba, Valerio Mazzucato, Camilla Nigro, Vittorio Camarota, Andrea Bellacicco
scene e luci Nicolas Bovey
costumi Gianluca Sbicca
assistente alla regia Jacopo Squizzato
assistente costumista Rossana Gea Cavallo
costumi realizzati presso il Laboratorio di Sartoria del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
La maschera di Pulcinella indossata da Marco Manchisi è stata realizzata dal Maestro mascheraio Stefano Perrocco di Medunaprogetto sonoro di G.U.P. Alcaro
cura del movimento: Marco Angelilli
foto di scena di Serena Peaproduzione Teatro Stabile del Veneto, TPE - Teatro Piemonte Europa, Teatro Metastasio di Prato
A seguito del Dpcm di giovedì 3 dicembre 2020, sono sospesi tutti gli spettacoli fino al 15 gennaio.
Lo spettacolo è stato quindi rinviato: daremo al più presto comunicazione delle nuove date dello spettacolo e dell’apertura delle prenotazioni.
PREZZO DEI BIGLIETTI
Platea A-B Interi € 25 | Ridotti € 22 | 2★
Platea C Interi € 16 | Ridotti € 14 | 1★
Prenotazioni sospese
Archetipo che attraversa la storia del teatro fin dalla commedia plautina, quello dei gemelli identici è un tema che nel genio di Carlo Goldoni trova uno sviluppo dirompente e irresistibile. “I due gemelli veneziani” è una una macchina comica impeccabile che crea divertimento con una sequela di duelli, sorprese, agnizioni, amori, fughe...
Le trovate goldoniane non sono generate solo dai malintesi dovuti allo scambio fra i gemelli, ma sono oltremodo amplificate dal fatto che i due - Tonin e Zanetto - uguali d’aspetto, sono opposti per carattere e capacità: il primo scaltro e intelligente, quanto il secondo è sciocco e impacciato.
La pièce, scritta per esaltare le capacità attoriali di Cesare D’Arbes che la portò in scena nel 1747 (interpretando in un tripudio di virtuosismi entrambi i gemelli) è al centro della ricerca di Valter Malosti, che firma il nuovo allestimento del Teatro Stabile del Veneto. Una lettura colta, che il regista prepara studiando la lingua goldoniana, i “Mémoires” con la mediazione degli scritti di Strehler, e che accanto al lato comico, punta sul risvolto della farsa nera, eversiva, sulla famiglia, l’identità, l’amore e anche la morte, di cui si fa strumento l’oscuro personaggio di Pancrazio. «Stiamo immaginando di entrare nel laboratorio linguistico goldoniano - anticipa Malosti - utilizzando anche il corpo dei suoi lavori per musica in modo da regalare ai personaggi un italiano (e un veneziano) più sporco, meno edulcorato, più ruvido, più birichino»