Emanuele Fortunati
Emanuele Fortunati si diploma nel 1999 alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano nell’ultimo triennio diretto da Giorgio Strehler.
Ha lavorato con i più importanti registi del panorama culturale italiano: Strehler, Ronconi, Castri e, ancora, Calenda, Scaparro, Michieletto, P. Valerio.
Nel 2005 riceve nomination al premio UBU come migliore attore protagonista under 30 nel ruolo di Amleto con la regia di Antonio Sixty.
Nel 2004 debutta in Tv come protagonista nel L’umo dell’argine, fiction Rai in due puntate che racconta la vita di Don Primo Mazzolari diretta da G. Squizzato. Nel 2005 è il Principe Umberto nella fiction Mafalda di Savoia con Stefania Rocca e la regia di M. Zaccaro e, negli anni, partecipa a diverse produzioni TV, come Distretto di Polizia, CameraCafè, Un posto al sole, I Cesaroni e Non uccidere. Al cinema partecipa ad una produzione americana nel film The gothic line con la regia di Ari Taub. L’ultimo film in uscita, lo scorso anno, Dove non ho mai abitato con F. Gifuni e la regia di Paolo Franchi.
Protagonista di molti spot Tv, dei maggiori brand commerciali (tra gli altri Barilla, Fiat, Apple, Mulino Bianco, Vodafone), nazionali e internazionali alcuni dei quali con testimonial d’eccellenza come il premio Oscar Adrien Brody, Jack Black e George Clooney. Nel 2013 protagonista dello spot Fiorucci vincitore del Leone di Bronzo a Cannes.
Nel 2007 si laurea in Giurisprudenza all’Università Statale di Milano con un’originale Tesi in diritto penale dal titolo: Una lettura dell’Otello di W. Shakespeare in chiave penalistica. Tesi che, nel 2009, diventa un libro dal titolo L’inquietudine e la speranza (Moma/Hoepli). Dal 2018 entra a far parte della Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: nella stagione 2017-2018 è stato fra i protagonisti de La domanda della regina per la regia di Piero Maccarinelli, dello spettacolo A Sarajevo il 28 giugno di Gilberto Forti e de I Miserabili per la regia di Franco Però.
Ester Galazzi
La sua passione per il teatro e la recitazione è nata sui banchi del Liceo Classico “Dante Alighieri” di Trieste. Ha poi sostenuto con successo l’esame di ammissione all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” di Roma, al tempo diretta da Aldo Trionfo. Appena diplomata è scelta da Giancarlo Sepe per il ruolo di Prima Corifea nella Medea di Euripide, interpretata da Mariangela Melato. La conoscenza e l’affettuosa stima di questa grande attrice hanno contribuito in maniera determinante alla sua crescita umana e professionale: al suo fianco sostiene ruoli sempre più importanti, fino a recitare la parte di Stella in Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams, per la regia di Elio De Capitani e il ruolo di Honey in Chi ha paura di Virginia Woolf di Edward Albee con l’interpretazione e la regia di Gabriele Lavia. Anche Gabriele Lavia diviene un punto di riferimento importante: recita accanto a lui e a Monica Guerritore la parte di Cristine ne La Signorina Giulia di Strindberg, interpretazione che le vale un premio come ‘miglior attrice non protagonista’ conferito dal pubblico. Da direttore del Teatro Stabile di Torino Gabriele Lavia la coinvolge nella Commedia senza titolo di Anton Cechov e ne Le Tigri di G. Bona, per la regia di Marco Sciaccaluga. Ha avuto il privilegio di recitare accanto a grandissimi interpreti, fra cui ricorda Aroldo Tieri ne Il marito ideale di Oscar Wilde, Umberto Orsini e Giulia Lazzarini in Erano tutti miei figli di Arthur Miller, con la regia di Cesare Lievi. Lievi la dirige anche nel ruolo di protagonista in Alcesti o la recita dell’esilio, l’ultima opera del poeta Giovanni Raboni. Con la regia di Giorgio Pressburger partecipa ad alcune edizioni del Mittelfest: recita in Danubio, Praga magica, e Microcosmi. Franco Però la dirige ne Il viaggio di Caterina e Trieste 1913. Nel 2015 entra a far parte della Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e prende parte alle produzioni Scandalo di Arthur Schnitzler, per la regia di Franco Però, Rosso Venerdì di Roberto Cavosi, per la regia di Igor Pison, Doktor Šuster di Dušan Kovacevic per la regia di Helena Petkovic, Souper di Ferenc Molnar per la regia di Fausto Paravidino, A Sarajevo il 28 giugno, Das Kaffeehaus di Rainer Werner Fassbinder per la regia di Veronica Cruciani, La domanda della regina di Giuseppe Manfridi e Guido Chiarotti per la regia di Pietro Maccarinelli, La Guerra di Carlo Goldoni e I Miserabili da Victor Hugo, spettacoli diretti da Franco Però.
Andrea Germani
Triestino, nel 1995 partecipa insieme a Marisa Fabbri, Giorgio Strehler e Lidia Kozlovich a uno spettacolo diretto da Renato Sarti per i 50 anni della Risiera di San Sabba. Da allora – con una parentesi di studio alla Scuola del Piccolo Teatro – lavora con i registi italiani di tutte le generazioni: da Cristina Pezzoli a Franco Però, da Gianfranco De Bosio a Luca Ronconi; da Carmelo Rifici a Serena Sinigaglia e Francesco Macedonio. È nel cast del Sogno di una notte di mezza estate dell’Elfo e in quello di The History Boys per cui vince nel 2011 il Premio Ubu come Nuovo Attore Under 30. Nello stesso anno riceve il Premio Gino Cervi. Del 2010 è invece la menzione d’onore al Premio Hystrio. Fra gli spettacoli che ama ricordare figurano Inventato di sana pianta di Hermann Broch per la regia di Luca Ronconi, al fianco di Massimo Popolizio e Massimo De Francovich, gli shakespeariani Il Mercante di Venezia e Sogno d’una notte di mezza estate sempre per la regia di Luca Ronconi, La cimice di Majakovskij, con Paolo Rossi. Vanno inoltre menzionati I ragazzi di Trieste di Tullio Kezich ed Essere o non essere Amleto scritto e diretto proprio per Germani da Francesco Macedonio. Recenti e applauditi gli impegni in Frost Nixon per la regia di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani e in Morte di un commesso viaggiatore, diretto sempre da De Capitani. Nella stagione 2015-16 entra nella Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e partecipa alle produzioni Scandalo di Arthur Schnitzler, per la regia di Franco Però, Rosso Venerdì di Roberto Cavosi, per la regia di Igor Pison, Doktor Šuster di Dušan Kovacevic per la regia di Helena Petkovic, Souper di Ferenc Molnar per la regia di Fausto Paravidino e A Sarajevo il 28 giugno, Das Kaffeehaus di Rainer Werner Fassbinder per la regia di Veronica Cruciani, Caracreatura di Pino Roveredo, Europa Utopia per la regia di Marcela Serli al Mittelfest di Cividale, in Anomalie di Mauro Covacich nella regia e adattamento di Igor Pison e nei Miserabili da Victor Hugo per la regia di Franco Però. Recita per la televisione nelle fiction La porta rossa diretta da Carmine Elia e Il confine per la regia di Carlo Carlei. Nel 2016 è fra i protagonisti del film Fräulein - una fiaba d’inverno insieme a Christian De Sica e Lucia Mascino diretto da Caterina Carone. È coprotagonista di Euphoria per la regia di Valeria Golino, insieme a Riccardo Scamarcio e Valerio Mastrandrea, film prodotto da Indigo Film e Rai Cinema, presentato in concorso al Festival di Cannes 2018 nella sezione “Un certain regard”.
Riccardo Maranzana
Diplomato alla Scuola del Teatro Stabile di Genova nel 1988, perfeziona la sua formazione in espressione corporea e clownerie con maestri quali Pierre Byland, Yves Lebreton, Enrico Bonavera, Philip Hottier, Alessandra Galante Garrone, Claude Coldy, Dario Fo, John Strasberg, Ludwik Flaszen, Jerzy Grotowski. Nel 1989, in occasione del “Premio Montegrotto/Europa per il Teatro”, vince il “Premio alla Vocazione”. Ha lavorato in importanti produzioni nazionali dei Teatri Stabili di Genova, Trieste, Bologna, Parma, Milano, con attori
quali Giulio Bosetti, Mario Scaccia, Renzo Montagnani, Massimo Girotti, Elisabetta Pozzi, Ottavia Piccolo, diretto dai registi Marco Sciaccaluga, Nanni Garella, Giorgio Pressburger, Gigi Dall’Aglio, Katie Mitchell, Eugenio Allegri. Dal 1996, diretto da Giorgio Gallione, è l’attore protagonista di numerosi allestimenti del Teatro Dell’Archivolto di Genova (L’occhio del lupo, Il mare in un imbuto, Snaporaz-Fellini, Giardini d’acqua, La Storia di One-Hand Jack, Peter Uncino, Spoon River-De Andrè, La Commedia delle Ceneri: dedicato a P.P. Pasolini). Recita inoltre in alcuni spettacoli scritti e diretti insieme a Fabio Alessandrini: Uomini di confine (1993), La conquista del Messico (Festival di Pierrefonde, Francia, 1997), Distants, siamo italiani nel mondo (Festival di Huy, Belgio 2003). Con Massimo Somaglino mette in scena Cercivento (Mittelfest 2003). Nel 2007 scrive ed interpreta Nel fondo del bicchiere, dal libro di Mauro Corona, e con il musicista Fabio Nieder realizza Sogno: 10 agosto, màrtedi 2010, dal diario del pittore Vito Timmel. Nel 2009 partecipa allo spettacolo Caracreatura per la regia di Franco Però e nel 2012 è diretto da Andrea Collavino ne Il metodo di Jordì Galceràn. Nel 2015 entra nella Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia partecipando alle produzioni Rosso Venerdì di Roberto Cavosi e Anomalie (dal libro omonimo di Mauro Covacich) entrambi diretti da Igor Pison. Con la regia di Franco Però invece recita in Scandalo di A.Schnitzler, A Sarajevo il 28 giugno e ne La Guerra di C.Goldoni. Recita inoltre in Doktor Šuster di Dušan Kovacevic, regia di Helena Petkovic; Souper di F. Molnar, regia di Fausto Paravidino; Genius Loci. Dov’era... com’era regia di A. Collavino; Das Kaffeehaus di Rainer W. Fassbinder, regia di Veronica Cruciani, in Paurosa Bellezza di Marko Sosič, regia di Matjaž Farič, in Anomalie di Mauro Covacich diretto da Igor Pison, nei Miserabili diretto da Franco Però e nello spettacolo itinerante Morire per quattro monete diretto da Andrea Collavino. Ha lavorato anche in cinema, ricevendo una “menzione speciale per l’interpretazione” al Festival del Cinema di Bellaria del ‘94 per il film Quando finiranno le zanzare. È ancora protagonista in Sentieri selvaggi di Susanna Grigoletto (Festival del Cinema di Cannes ‘98). Nel 2011, con CinemaTeatroEden, produce e interpreta il film-documentario Carnia 1944, un’estate di libertà (menzione speciale Film Festival Lessinia, 2012). Nel 2013 interpreta Ernesto in Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oleotto.
Francesco Migliaccio
Milanese, si forma alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano. Nel 1986 inizia la sua carriera sotto la guida di Massimo Castri, Tadeus Kantor e Franco Branciaroli. Poi lavora con registi quali Giovanni Testori, Carlo Cecchi, Katie Mitchell, Peter Stein. Nel 1991 interpreta il ruolo del titolo nel Filottete di Sofocle diretto da Cristina Pezzoli. Recita per lo Stabile di Parma ne Il gabbiano, Amleto, Come vi piace e ne La tragedia spagnola. Con lo Stabile di Brescia prende parte a Il gabbiano, La famiglia Schroffestein diretto da Massimo Castri, Sulla strada maestra e Spettri regie di Cesare Lievi. Dal 1993 al 1999 fa parte della Compagnia “La Contemporanea ‘83”: Cristina Pezzoli lo dirige in Come le foglie, Il lungo pranzo di Natale, La scuola delle mogli. In seguito lavora al Teatro Carcano con Giulio Bosetti in Così è, se vi pare di Pirandello e nei goldoniani Il sior Todero brontolon e La bottega del caffè. Più recenti Le Baccanti di Euripide, con la regia di G. Emiliani (ruolo Penteo), Santa Giovanna dei macelli di Brecht, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano e diretto da Luca Ronconi (ruolo Meyers), Ondine di Giraudoux per la regia di A. Ruth Shammah e La bisbetica domata con la regia di A. Koncalovskij. È poi Foldal nel John Gabriel Borkman di Ibsen, per la regia di Maccarinelli. Nel 2014 recita al Teatro Greco di Siracusa Le vespe diretto da Mauro Avogadro. Da gennaio 2015 è nel progetto dello Stabile di Torino e della scuola Holden, 6Bianca, sei episodi in teatro di Stephan Amidon, regia di Serena Sinigaglia. È a propria volta regista: firma Betty e Carambola di Binosi e Niente più niente al mondo di Carlotto. Nel cinema ha lavorato con D’Alatri (Casomai), Xenavier Koeller (The hope journey Premio Oscar ‘91 come miglior film straniero), Miniero (Benvenuti al Nord). Figura in numerose fiction come Il commissario Montalbano e Non uccidere. Collabora come voce recitante alle trasmissioni Destini incrociati e Magnifici destini, per Radio 24. Dal 2015 è nella Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e partecipa agli spettacoli A Sarajevo il 28 giugno, Rosso Venerdì di Roberto Cavosi, per la regia di Igor Pison, Doktor Šuster di Dušan Kovacevic per la regia di Helena Petkovic, Tre alberghi di Jon Robin Baitz per la regia di Serena Sinigaglia, Souper di Ferenc Molnar per la regia di Fausto Paravidino, Das Kaffeehaus di Rainer Werner Fassbinder per la regia di Veronica Cruciani), La domanda della regina di Giuseppe Manfridi e Guido Chiarotti per la regia di Pietro Maccarinelli e La Guerra di Carlo Goldoni diretto da Franco Però. Attualmente è impegnato nel ruolo di Javert nei Miserabili con Franco Branciaroli e la regia di Franco Però.
Maria Grazia Plos
Diplomata presso la Civica Scuola Nico Pepe di Udine nel 1982, comincia subito la carriera in Poema a fumetti per la regia di Luisa Crismani, prodotto dal Teatro La Contrada. Da allora inizia una lunga collaborazione con lo Stabile privato triestino: guidata da Francesco Macedonio recita in tutti gli spettacoli di inaugurazione di stagione. Sempre sotto la guida di Macedonio lavora in Atto Unico e ne Le Ire di Giuliano di Svevo e in Ballando con Cecilia e Capriole in salita di Pino Roveredo. La dirigono inoltre Patrick Rossi Gastaldi in Non ti conosco più e in Sorelle Materassi, Orietta Crispino ne L’Ospite desiderato, La roccia e i monumenti e Quasi d’Amore, Mario Licalsi ne La Presidentessa, O di uno o di nessuno, Mia Fia e Galina Vecia. Con la regia di Giorgio Pressburger recita in Prologhi e Il formaggio e i vermi di Ginzburg e in Microcosmi di Magris, al Mittelfest. È inoltre diretta da Salines ne L’avventura di Maria di Svevo, da Zacchigna in Una specie di Alaska di Pinter e ne L’Abberrazione delle stelle fisse di Santanelli e da Somaglino in Infin el Cidinor di Hubay. Con la regista Sabrina Morena recita in Un marito di Svevo e in Ellis Island. Con lo Stabile del Veneto lavora in Tramonto diretta da Damiano Michieletto. Con Elia Dal Maso è in Vera Verk di Tomizza, con Ulderico Manani in Alcesti. Nel 2008 è protagonista di Caracreatura di Pino Roveredo, diretta da Franco Però. La melodia del corvo, di P. Roveredo per la regia di Marko Sosic, ha dato inizio alla collaborazione col Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia seguita nel 2014 dalla messa in scena del monologo di E. Luttman Una per la regia di Marco Casazza, e nel 2015 dello spettacolo Il Metododi J. Galceran per la regia di Andrea Collavino, e da Trst mesto u vojni-Trieste una città in guerra spettacolo coprodotto con lo Stabile Sloveno di Trieste, nato da un progetto della stessa Plos e di Adriano Giraldi e Maurizio Zacchigna, per la regia di Igor Pison. Dalla stagione 2015/2016 fa parte degli attori della Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con cui ha realizzato Rosso Venerdì, di R.Cavosi, regia Igor Pison, Tre Alberghi di Jon Baitz, regia Serena Sinigaglia, Souper di Ferenc Molnar regia Fausto Paravidino, A Sarajevo il 28 giugno,Genius Loci. Dov’era... Com’era regia di Andrea Collavino, Doktor Šuster di Dušan Kovacevic (regia di Helena Petkovic) ed Europa Utopia per la regia di Marcela Serli al Mittelfest di Cividale. Con la regia di Veronica Cruciani ha coperto il ruolo di Placida in Das Kaffeehaus di W.M. Fassbinder e per la regia di Franco Però Orsolina ne La Guerra di Carlo Goldoni, e Marina nel monologo Caracreatura di Pino Roveredo, spettacolo ripreso più volte e, con la regia dell’autore stesso, nuovamente in tournée nella stagione 17/18. Attualmente è impegnata nei Miserabili con Franco Branciaroli e la regia di Franco Però. Ha sviluppato progetti unici, dei quali ha curato anche l’adattamento teatrale, come L’onda dell’incrociatore di Quarantotti Gambini, e Orlando furioso e lunatico in jazz studio per una soap opera, tratto da “Orlando Furioso di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino”. Dal 1983 collabora con la sede Rai regionale in sceneggiati radiofonici; partecipa a diversi film (Lo stadio di Wimbledon di Mathew Almaric, La sconosciuta di Giuseppe Tornatore, Il ragazzo invisibile regia di Gabriele Salvatores) e fiction.