1877 - 1878
Inizio della costruzione del Teatro, per volontà di un gruppo di azionisti privati: la progettazione venne affidata all’architetto Nicolò Bruno (Sanpierdarena, 1833-1899), che portò a termine i lavori in meno di un anno, realizzando uno spazio teatrale che per oltre un secolo è stato testimone della vita culturale ed artistica e della storia di Trieste. L’imponente edificio situato alla fine del Viale dell’Acquedotto (ora Viale XX Settembre) - una zona abbastanza centrale, all’epoca in espansione - appartiene stilisticamente all’Eclettismo ed è caratterizzato da forme eleganti, definite addirittura neo-rinascimentali.
Fin dall’inaugurazione, avvenuta il 27 aprile 1878 con il balletto “Pietro Micca”, il Rossetti fu apprezzato per l’enorme capienza (5.000 posti nell’800, poi ridotti circa a 1500 fra platea, palchi e due ordini di gallerie), per la bellezza della sala e del Foyer, per la sistemazione del golfo mistico, e per la cupola che poteva essere aperta nelle sere estive; furono invece criticati i materiali poveri usati da Bruno, l’arredamento un po’ scarno nonché le eccessive dimensioni del palcoscenico.
1880
Ceduto al Comune, il teatro divenne un importante polo della cultura cittadina ed ospitò, come suggerisce il termine “politeama”, manifestazioni dei generi più disparati: dalle stagioni liriche alle operette, dalle serate futuriste agli spettacoli di rivista, dalla programmazione cinematografica alla prosa, ma non mancarono neppure esibizioni di acrobati, lottatori, domatori, ginnasti, cavallerizzi ...
1928
Ha luogo il primo restauro del Politeama, ad opera del noto architetto triestino Umberto Nordio che intervenne soprattutto sull’assetto interno, modificando lievemente la platea, il ridotto, aricchendo con sobrietà l’arredamento e le decorazioni. Nel foyer collocò quattro bassorilievi in gesso bianco di Marcello Mascherini, raffiguranti la Musica, l’Arte Drammatica, la Danza ed il Canto.
L’attività del teatro proseguì con continuità sino al 1956: da allora e per quasi 12 anni l’edificio restò chiuso ed in uno stato di totale incuria.
Solo dopo la demolizione del Teatro Nuovo, si ripensò all’antico Politeama che, grazie alla saggezza e alla sensibilità di Nino Pontini e di Ugo Irneri (allora a capo del Lloyd Adriatico), fu riaperto. Nordio curò nuovamente i complicati ma fedeli restauri: le spese e l’acquisto dell’edificio furono a carico della compagnia d’assicurazioni triestina.
1969
Si diede un concerto inaugurale e fu organizzata la prima stagione di prosa. La gestione del Politeama, affidata dal Lloyd al Comune di Trieste, fu subito delegata al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, che da allora vi svolge con successo la propria attività.
1999
Nel luglio di quest'anno il Politeama Rossetti è stato nuovamente chiuso per un radicale intervento di restauro che si è concluso nell'aprile 2001. I lavori, realizzati su progetto degli architetti Luciano Celli e Marina Cons, hanno riguardato l’improrogabile messa a norma di alcune parti dell’edificio e miglioramenti dei servizi per il pubblico.
Durante la chiusura l’attività del Teatro si è svolta presso la Sala Tripcovich di piazza della Libertà.
2001
Il Teatro è stato riaperto con la serata speciale “Bentornato Politeama” condotta da Pippo Baudo con la partecipazione di Giorgio Albertazzi, Max René Cosotti, Giancarlo Giannini, Andrea Jonasson, i Kataklò, Daniela Mazzuccato, Rita Pavone, Michele Placido, Gigi Proietti e Teddy Reno.
Oltre al restauro del Politeama Rossetti è stata riaperta e adibita nuovamente a sala teatrale anche la Sala Bartoli ovvero il “Ridotto” del Rossetti che ospita spettacoli di prosa, piccole rassegne di danza, di musica e addirittura di musical.
2007
Il progetto del ristorante, già previsto in occasione dell’ultimo restauro è diventato concreto con l’apertura del Café Rossetti. Il ristorante, che si trova al pianterreno del Politeama Rossetti è stato ideato proprio come un piccolo teatro in cui oltre alla normale attività di ristorazione è prevista la possibilità di organizzare incontri con il pubblico, conferenze stampa, piccoli spettacoli e concerti.
Come vuole la parola stessa “politeama”, il Rossetti nella sua ormai lunga storia ha ospitato un enorme numero di spettacoli e di eventi, dei generi più disparati.
Nei primi anni (e fino agli anni ‘30) la musica fu grande protagonista sul palcoscenico del Politeama con concerti sinfonici, opere liriche e operette (vi diresse addirittura Franz Lehar, nel 1927). Del 1920 il memorabile concerto dell’Orchestra della Scala diretta da Arturo Toscanini. Ma non sono questi i soli grandi nomi: Toti Dal Monte è in concerto nel 1937, Maria Callas nel 1948 canta “La forza del destino”, vi dirige un concerto Pietro Mascagni, nel 1908; Ermanno Wolf-Ferrari dirige un concerto di proprie composizioni, nel 1903 sul podio è addirittura Richard Strauss; nel 1905 dirige al Rossetti Gustav Mahler. Il Rossetti ospita le prime a Trieste del “Gran Ballo Excelsior”, della “Boheme”, di “Butterfly”.
Oltre a ciò, spettacoli di prosa (in stagioni piuttosto regolari fin dai primi del Novecento) si alternarono a rivista musicale, esibizioni di circo equestre, cinema muto e film sonori, incontri sportivi di boxe e lotta greco-romana, conferenze letterarie e comizi politici, concerti di musica leggera e feste danzanti (che prevedevano lo svuotamento della platea, che si trasformava in immensa e romantica sala da ballo). Tra gli attori di prosa che calcarono il palcoscenico del Rossetti vanno ricordati Sarah Bernhardt(1909), Adelaide Ristori (1879), Ermete Zacconi (1910), Ermete Novelli (1911), Ruggero Ruggeri(1913), Gustavo Salvini (1914), Emma Gramatica (1925) ... Il Politeama ospita a partire dal 1910 anche alcune “Serate Futuriste” che Marinetti stesso indica fra le tappe più riuscite del movimento.
Non mancano gli spettacoli di varietà con ospiti quali Josephine Backer, Fregoli, Macario e Vanda Osiris.
Per gli spettacoli equestri la platea era svuotata e c’era anche la possibilità di “allagarla”. Si allestivano spettacoli con acrobati e addirittura si fingevano battute di caccia al cervo (le cronache dei giornali riportano spesso degli incidenti agli atleti e il debutto di un famoso circo equestre al Rossetti slitta di una settimana per la morte dell’Imperatrice Sissi). Per la lotta un ring sul palcoscenico: nel 1921 vi si affrontano Nono Darnoldi (triestino) e il cecoslovacco Mrna (lotta libera). Altro campione di lotta ammirato è Giovanni Raicevich (che nel 1926 si batte col campione russo Ivan Romanoff).
Nel 1905 si organizza un memorabile ballo mascherato a tema “Dante all’Inferno” con splendide decorazioni. Ne seguiranno altri, come “Palazzo Ducale” nel 1906, e “Venezia” nel ‘12 che trasforma tutta la sala con fastosi addobbi in scorci veneziani, c’erano poi i “Veglioni mascherati” in cui si raccoglievano fondi per la beneficenza e le poetiche “Feste dei fiori” che si tenevano il lunedì grasso e prevedevano una splendida decorazione floreale di tutto il Politeama: rappresentavano il momento di maggior eleganza del Carnevale triestino.
Per il cinema si faceva scendere in sala un grande schermo: nel 1914 si tenne così la proiezione di “Cabiria” (con la partecipazione alle sceneggiature del grande Gabriele D’Annunzio) e già prima (nel 1908) “La dannazione di Faust” di Méliès. Dal 1928 alla fine della guerra vi trovò sede l’Ente cinematografico di Stato che vi propose le migliori produzioni italiane e straniere.
Dal 1969 il Politeama è sede del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che oltre alle proprie stagioni di prosa, continua a ospitare eventi musicali come le stagioni della Società dei Concerti che vi si tengono tuttora. Lo Stabile regionale continua ad aprire la propria programmazione al Rossetti e, dopo l’ultimo restauro anche alla Sala Bartoli, a eventi diversi: non solo prosa ma anche danza, concerti, cantautori, musical e gli spettacoli delle marionette di Podrecca. Negli ultimi anni sono stati applauditi Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni, Gabriele Lavia e Kim Rossi Stuart, Mikhail Barishnikov, gli Stomp, Roberto Herlitzka, Gianrico Tedeschi,Roberto Bolle e molti altri artisti di primo livello.
Chi era Rossetti
Domenico Rossetti nasce nel 1774: suo padre è un ricco possidente e commerciante triestino che l’imperatrice Maria Teresa eleva al grado di nobiltà. Studia legge a Vienna e appena laureato, nel 1800 ritorna a Trieste: per 25 anni copre la carica di Civico Procuratore.
Accanto all’impegno giuridico, Rossetti è appassionato cultore di belle arti e di letteratura, di storia, archeologia e giardinaggio. Studia idraulica e dedica diversi interessanti trattati a tutti questi campi d’interesse. Ama il Petrarca e raccoglie preziosi suoi manoscritti, codici, traduzioni, schizzi, edizioni che dona poi alla Biblioteca Civica (la Collezione Petrarchesca).
In campo culturale fonda il periodico Archeografo Triestino e la Società di Minerva, tuttora attivi. Fra le opere pubbliche da lui volute vanno ricordati il Passeggio dell’Acquedotto (ora Viale XX Settembre), lungo cui sorge il Politeama; il monumento a Winckelmann e il Museo Lapidario.
Curiosità
La sala del Politeama Rossetti può ospitare oggi 1.531 persone sedute: circa mille in platea e nei palchetti, gli altri suddivisi nelle due gallerie. 31 metri di lunghezza e quasi altrettanti di larghezza per un volume di quasi 15 mila metri cubi! È la sala più grande a est di Milano e tra le più grandi in Europa che ospitino teatro di prosa.
Poiché è un Politeama (adatto cioè a ospitare diversi tipi di spettacolo, compreso quello musicale) il Rossetti ha in platea la possibilità d’aprire il “golfo mistico” ossia lo spazio per ospitare l’orchestra.
Alcuni dei palchetti di platea sono ancora “di proprietà” di importanti famiglie triestine che hanno diritto a occuparli per una serata ad ogni spettacolo.
La cupola che sovrasta la sala, fino agli anni ‘50 possedeva un meccanismo che le permetteva di aprirsi per far sì che il pubblico godesse gli spettacoli estivi sotto le stelle, come in un’arena all’aperto. Con il nuovo restauro si è voluto ricordare questa particolarità dipingendo il soffitto della sala con un cielo stellato, che si illumina - prima dell’apertura del sipario - grazie a 1.600 fibre ottiche. Leggendario ricordo impresso nella memoria dei nostri nonni, il cielo stellato potrà ancora fare da suggestiva cornice a tutti gli spettacoli in scena al Politeama Rossetti. Nel 1878 il soffitto del Politeama era affrescato con le immagini dei musicisti più famosi; nel 1928 Nordio inserì il rosone centrale dorato con l’illuminazione che ammiriamo tuttora.