- 14 Dicembre 2009
- Generale
Leo
Gullotta ha iniziato proprio da Luigi Pirandello quella parabola artistica che
lo ha portato ad affermarsi come uno dei più amati e versatili attori italiani.
Era il 1963, infatti, quando giovanissimo, sul palcoscenico del Teatro Stabile
di Catania, ottenne un ruolo in Questa sera si recita a soggetto. Da allora, e per dieci anni, ha lavorato per quel
teatro, assorbendo, giorno dopo giorno, la preziosa lezione artistica di
maestri quali Turi Ferro e Salvo Randone. Lezioni che sono diventate la base di
una carriera solida, eccellente e molto eclettica: il talento, la personalità,
la professionalità di Leo Gullotta infatti brillano nel mondo del cabaret
(basti ricordare l'esperienza ne Il Bagaglino), ma soprattutto in quello del cinema d'autore e di
impegno, dove le sue interpretazioni hanno regalato possenti emozioni e
meritato i più ambiti riconoscimenti. Molto apprezzato da Nanni Loy, che lo ha
voluto in ruoli di sempre maggiore profondità drammatica (Scugnizzi, del 1989), Gullotta è attore ricercato dai maggiori
registi, fra tutti il Premio Oscar Giuseppe Tornatore (diretto dal quale ha
dato vita al commovente personaggio di Nuovo Cinema Paradiso ed ha recentemente girato Baària), oppure Maurizio Zaccaro (Un uomo perbene), o Renzo Martinelli (Vajont). Altrettanto vale per il suo percorso nel mondo dei
film per la televisione, che lo hanno visto spesso in ruoli coraggiosi, come ad
esempio nel recente Il cuore nel pozzo di Alberto Negrin, in cui si affrontava il
drammatico argomento delle foibe. A tutto ciò, ha voluto intrecciare il teatro,
ove ha offerto prove sempre plausibili.
È dunque un onore per lo Stabile del Friuli Venezia Giulia poter contare
nuovamente sulla presenza di Leo Gullotta sul palcoscenico del Rossetti, dove
ritorna - dopo il successo riscosso due anni orsono con L'uomo, la bestia e
la virtà - ne Il piacere
dell'onestà, che il grande scrittore
siciliano scrisse inizialmente in forma di novella, per dargli poi forma
drammaturgica nel 1917. In quell'anno lo spettacolo andò in scena, portando sotto
i riflettori il tema dell'onestà, scottante - se guardiamo bene - allora come
oggi.
Al
centro della vicenda, Angelo Baldovino, uomo fallito, che solo per il piacere
dell'onestà accetta di sposare Agata, ragazza di ottima famiglia, rimasta
incinta di un uomo nobile e maritato, anch'egli "rispettabilissimo".
Il
matrimonio riparatore salva Agata e la sua cerchia vuota di valori profondi
davanti alle convenzioni della società, e fa sì che Angelo sia investito del
costume dell'Onesto: cosa che lo rende inattaccabile, lo differenzia dagli
altri e gli permette di sfidare false apparenze ed egoismi. Il suo personaggio
stride fin dal primo apparire nella famiglia di Agata: i suoi parenti, gli
amici, sono anime mostruose fra le quali il rigore morale di Baldovino stona,
disturba. Quando egli si allontanerà da quella società vuota, otterrà una
fondamentale vittoria: Agata, conquistata, lo seguirà.
Interessante
sarà l'allestimento di Fabio Grossi, che inventa per la casa di Agata pareti
trasparenti, a significare che là l'apparire conta più dell'essere:«Tutta la
vicenda, letta oggi con occhi rapportati alla realtà in cui mi muovo - scrive
il regista - fa sì d'indurmi a rappresentarla come una gran bella favola, dove
il "cattivo" prende su di sè
l'immagine del buono e le anime dei così detti "per bene" assumono l'espressione della bestialità.
Trasportando il tutto
in un ideale ambiente di Natura incontaminata, immagino un passeggiar di fiere
che mutano il loro animo all'approssimarsi del luogo deputato all'azione della
storia. Partendo dalla personale
convinzione della bontà della Natura, ma soprattutto dell'Onestà di ogni sua
manifestazione, immagino che da Essa fuoriesca l'Anima del protagonista, pronto
a scontrarsi con il più sfacciato perbenismo, che nulla ha da spartire con
l'essenza dell'Onestà.
Per
l'allestimento il regista ha contato sulla collaborazione di Luigi Perego per
scene e costumi, di Germano Mazzocchetti per le musiche e di Valerio Tiberi per
le luci.
In
scena invece, al fianco di Leo Gullotta (Angelo Baldovino), si impegnano
Martino Duane (Fabio Colli), Paolo Lorimer (Maurizio Setti), Mirella
Mazzeranghi (Maddalena), Valentina Beotti (Agata Renni) e con Antonio Fermi
(cameriere), Federico Mancini (Marchetto Fongi) e Vincenzo Versari (Il parroco
di Santa Maria).
Il piacere
dell'onestà di Pirandello va in
scena al Politeama Rossetti da mercoledì 16 a domenica 20 dicembre: repliche
serali da mercoledì a sabato alle ore 20.30, domenica e gioveì alle ore 16 le
recite pomeridiane.
La Stagione 2009-2010
del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno
della Fondazione CRTrieste.
Prenotazioni e
acquisti di biglietti possono essere effettuate presso tutti i punti vendita
del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e naturalmente presso la
Biglietteria del Politeama Rossetti.
Ulteriori
informazioni sono disponibili anche sul sito internet del Teatro www.ilrossetti.it
e al numero telefonico 040-3593511.
L'ufficio
stampa