IL TEATRO IN LINGUA ORIGINALE, MA PENSATO PER STRANIERI: È QUANTO PROPONE IL VIENNA'S ENGLISH THEATRE CON "LOOK BACK IN ANGER"
  • 26 Marzo 2007
  • Generale
Le repliche di Look back in anger alla Sala Bartoli rappresentano un gradito ritorno a Trieste per la compagnia itinerante del Vienna’s English Theatre, una delle realtà più dinamiche della capitale austriaca, specializzata nell’allestimento di spettacoli in lingua originale sia nella sua sede di Josefgasse a Vienna, che nei teatri di Austria e Germania.

La compagnia è stata infatti per molti anni ospite fissa delle stagioni del British Film Club di Trieste, portando in scena i classici più amati del teatro angolassone in allestimenti che il pubblico triestino ha sempre dimostrato di apprezzare e di seguire con grande interesse.

Gli spettacoli del Vienna’s English Theatre sono pensati per un pubblico straniero: ecco quindi che gli attori, tutti professionisti, con importanti esperienze di recitazione nei teatri del West End londinese e di tutto il Regno Unito, impostano la loro recitazione a un ritmo meno serrato, con un linguaggio semplificato che risulta comprensibile anche a chi ha una conoscenza scolastica della lingua inglese.

Il lavoro che la compagnia viennese porta in tour nella stagione 2006/07 è uno dei più interessanti del teatro inglese del secondo dopoguerra: Look back in anger (conosciuta e rappresentata in Italia con il titolo Ricorda con rabbia) è infatti l’opera più emblematica della generazione degli angry young men, i giovanotti arrabbiati d’Inghilterra (del gruppo, oltre a Osborne, facevano parte John Braine, Alan Sillitoe, Colin Wilson e lo stesso Harold Pinter). Essi prendevano di mira e mettevano in discussione le istituzioni britanniche e lo stile di vita dei sudditi di Sua Maestà.

Jimmy Porter, il protagonista di Look back in anger, è il più arrabbiato degli arrabbiati: se la prende con la domenica inglese, tetra, noiosa e senza spettacoli, con il tè che si beve proprio la domenica, con il governo inglese, con la pioggia inglese, con le campane della chiesa vicina, con le donne, che sono tutte rumorose, primitive, insensibili...
E questa sua rabbia si sfoga sulla moglie Alison: la accusa, la mortifica, e questo soltanto perché lei rappresenta, ai suoi occhi, la tanto odiata «società bene» (è figlia di un colonnello che è stato per molti anni di stanza in India). La vicenda si svolge nel salotto di casa Porter, dove, oltre alla moglie di Jimmy, siede l’amico Cliff, con il quale poi viene alle mani per scherzo. Nel corso di questa ridicola colluttazione, Jimmy spinge, intenzionalmente, Cliff contro Alison, che cade pesantemente a terra e si provoca una piccola ustione con il ferro da stiro. Jimmy lascia la stanza, senza preoccuparsi troppo delle condizioni della moglie. Mentre Cliff cerca di bendare la ferita di Alison, apprende che la donna è incinta ed è in uno stato di profonda depressione.
Nel frattempo, Helena Charles, una giovane attrice amica di Alison, si sistema per qualche giorno in un appartamento libero qualche piano più sotto. La tensione aumenta, anche perché Jimmy nutre una profonda avversione per l’amica della moglie. Spesso, anzi, le sue invettive sono indirizzate proprio nei confronti di Helena, che egli considera nient’altro che una bigotta vestita da Dior. Al termine di un’ennesima, furiosa scenata, Helena (che sa della gravidanza di Alison) coglie l’occasione per scrivere al padre di lei, il colonnello Redfern, esortandolo a raggiungerli, per accompagnare Alison in un luogo più tranquillo. Il giorno dopo il colonello è a casa Porter e, approffitando dell’assenza di Jimmy, porta la figlia con sé.
A questo punto vi è il colpo di scena: Helena seduce Jimmy e si accinge a prendere il posto di Alison in quella casa. Passano alcune settimane: Jimmy e Cliff leggono in poltrona, Helena stira, e Alison ritorna a casa. Cliff e Jimmy lasciano la stanza. Alison, che ha perso il bambino, mostra comprensione per Helena e non nutre rancore. L’amica, dal canto suo, le dice che ha intenzione di lasciare Jimmy. Le due donne concordano su un punto: il problema di Jimmy è quello di vivere in un’epoca che non è la sua, senza ideali, dove non vi è più posto per gente come lui. Alison resterà dunque a casa, e lascia intuire una riappacificazione, sia pure precaria, con il marito.
Look back in anger fu rappresentato per la prima volta al Royal Court Theatre di Londra l’8 maggio 1956. Due anni più tardi uscì una versione cinematografica diretta da Tony Richardson, con Richard Burton e Claire Bloom.

Alla Sala Bartoli, l’edizione del Vienna’s English Theatre vedrà in scena William Findley, Olivia Dawnay, Mark Huckett, Nicola Stuart-Hill diretti da Alison Goldie.
Look back in anger di John Osborne va in scena il 28 marzo alle ore 21, il 29 marzo replica tre volte, alle ore 10.30, 17 e 21 e venerdì 30 marzo alle ore 10.30.

Il prezzo dei biglietti è di 15 € (interi) e 12,50 € (ridotti) . I ridotti sono riservati ai giovani e agli abbonati del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia.

La stagione del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia viene realizzata con il contributo della Fondazione CrTrieste.

Acquisti e informazioni presso la Biglietteria del Politeama Rossetti (da lunedì a sabato 8.30-12.30, 15.30-19), il Ticket Point di Corso Italia (giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19) e Agenzia Pansepol (via del Monte, 2) Agenzia Bagolandia (Via San Marco, 45) e presso le agenzie di Muggia (Agenzia Peekabooh), Monfalcone (Agenzia Universal), Gorizia (Agenzia Appiani), San Vito al Tagliamento (Agenzia Medina Viaggi) e presso le Agenzie del circuito Charta presenti sul territorio nazionale (elenco sul sito del Teatro). Informazioni anche sul sito www.ilrossetti.it. e al tel. 040/3593511.


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