"FIGHTING DOGS" PROGETTO E REGIA DI ANDRES MORTE, DEBUTTA ALLA SALA BARTOLI
- 17 Maggio 2005
- Generale
Debutta alla Sala Bartoli giovedì 19 aprile alle ore 21 (dopo le due preview di martedì 17 e mercoledì 18), Fighting Dogs
di Andrés Morte, la nuova produzione del Teatro Stabile del
Friuli-Venezia Giulia con il teatro Mercat de les Flors di Barcellona e
il Centro Mobilità delle Arti.
Un appuntamento interessante, dal punto di vista artistico, per la particolare linea impressa allo spettacolo da Andrès Morte, eclettico e originalissimo regista catalano che in questo caso ha anche scritto il testo (con la collaborazione di Guillermo Escalona) ispirandosi in parte a Cuore di cane, celebre romanzo di Bulgakov e creando un’occasione per riflettere provocaroeiamente sulla nostra attualità. Morte in Fighting Dogs ha diretto un cast preparato e di grande energia, capeggiato da Annamaria Gherardi e Daniela Giovanetti e completato da Pino Censi, Corrado Russo, Andrea De Luca, Cristiano Nocera.
Aleksander, Isadora, Konstantin, Michail, Yakov, Yelena: un circolo d’intellettuali, un salotto di sapore cechoviano che illumina d’idee, di discussioni colte, di provocatori confronti la notte del regime staliniano a Mosca. Fighting Dogs si apre su uno dei loro incontri, una serata vividamente accesa dall’argomento scelto dai sei per la conversazione: inventeranno un racconto, incentrato sull’esperimento di uno scienziato che impianta ad un cane un cervello e altri organi umani, ottenendo risultati veramente inquietanti…
Teatro di conversazione mordace, intelligente?
Fighting Dogs è questo e molto di più: un’esplosione di teatro vivo, palpitante, giovane, un intreccio di linguaggi complessi e coinvolgenti, un vortice di riferimenti provocatori al nostro tempo e di citazioni, talvolta ironiche, talvolta appassionate di teatro… È l’energia dinamica e interpretativa di un cast d’attori che coniugano l’esperienza alla duttilità, capitanati da Anna Maria Gherardi e da Daniela Giovanetti, già apprezzata dal pubblico dello Stabile che l’ha vista in questi anni affrontare con versatilità i classici greci, l’impegnativa scrittura scenica di Alfredo Arias, addirittura un oratorio lirico, prima di questo spettacolo. Al loro fianco il talento di Pino Censi, Corrado Russo, Andrea De Luca, Cristiano Nocera.
Fighting Dogs è infine soprattutto espressione dell’originalissima personalità artistica di Andrés Morte che – in qualità di regista e autore – imprime allo spettacolo un segno di grande forza e significato.
Fondatore del celebre gruppo catalano “La Fura des Baus” che con le sue provocatorie performance ha scosso e affascinato le platee internazionali, ha sviluppato la sua carriera toccando i più diversi generi spettacolari e soprattutto attraverso la sperimentazione.
La visione innovativa di Morte fa sì che Fighting Dogs si svolga su due piani diversi: quello del circolo intellettuale e quello degli “assalti”: veri e propri round di boxe in cui i personaggi si affrontano lealmente e portano avanti il tema del cane-umanizzato.
Tema che a Morte è stato ispirato dal romanzo Cuore di Cane di Bulgakov, autore del periodo stalinista la cui storia e la cui opera regalano induzioni interessantissime. Il regista ne trae, attraverso immagini forti, ironiche, estreme, spunti per “risvegliare” il senso critico, per riflettere su un’attualità che con inquietudine potremmo riconoscere – come all’epoca di Bulgakov – malata di una troppo limitata libertà d’espressione, di un’infida e dilagante tendenza al “trasformismo” politico e alla mistificazione ideologica.
Infine, davanti alla vicenda del cane – che mite e semplice nella sua originaria natura, dopo la forzata “umanizzazione” dà sfogo a un’identità nuova, lombrosiana, violenta e volgare – appare naturale una riflessione sulla brutalità dell’uomo.
La pièce dunque si pone domande scomode: chi resiste all’autentica seduzione che il potere mette in atto? Che ruolo interpretano veramente, in questo tempo di sbandamenti ideologici, gli intellettuali, depositari della creazione e suppostamente lucidi?
«All’epilogo – commentano Andrés Morte e Guillermo Escalona – al momento di togliere i guantoni, ci accorgeremo che, fra i lividi e le labbra sanguinanti, ci resta addosso una sensazione di infinita stanchezza. Senza aver vinto né essere stati vinti, ci ritroveremo forse, come Bulgakov, esausti. Spartendoci il grigio territorio della mediocrità»
Oltre alla regia e al progetto di Fighting Dogs Andrés Morte firma anche la selezione musicale dello spettacolo, che si avvale delle scene di Lali Canosa, delle luci di Fabio Sajiz, del suono di Umberto Fiore, dei costumi di Micol Joanka Medda e delle realizzazioni video di Mariano Aranciva.
Anna Maria Gherardi interpreta il ruolo di Yelena, Daniela Giovanetti è Isadora, Pino Censi sostiene il ruolo di Konstantin, Corrado Russo interpreta il personaggio di Alexander, Andrea De Luca quello di Michail, Cristiano Nocera è Yakov.
Dopo il successo di A different language, con Fighting Dogs il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia prosegue nella sua collaborazione con altre strutture europee, intrapresa – anche sulla base della realtà culturale e geografica in cui opera e alla luce delle nuove prospettive che l’Europa Unita ci apre – nell’ottica di un’opportuna crescita comune e di un necessario confronto artistico. Al progetto prendono parte il Centro culturale mobilità delle arti e il Teatro Mercat de les Flors di Barcellona, dove lo spettacolo sarà ospitato dal 23 al 26 febbraio 2006.
AndrésMorte, spagnolo, si forma fra Barcellona e Zurigo e si perfeziona a livello internazionale. Esordisce a teatro non ancora ventenne e percorre una parabola artistica delle più ricche. Fra le sue esperienze più significative figura sicuramente la collaborazione con il gruppo catalano “Fura del Baus” che nel 1984 gli affida il coordinamento artistico. Realizza per la Fura spettacoli memorabili e nel 1987 lascia questo impegno per dirigere il Teatro Mercat de les Flors di Barcellona, di cui rinnova la programmazione e l’immagine. Dirige questo teatro in due trances: la prima fino al 1991 la seconda, che prosegue tuttora, a partire dal 2002. Nel 1992 scrive e dirige El Artificio spettacolo con cui debutta a Friburgo e che gli vale il Premio della critica a Barcellona. Nello stesso anno si trasferisce per alcuni mesi a New York dove realizza un ampio studio sui movimenti artistici del dopoguerra negli Stati Uniti. Nel 1994 inizia a dirigere a Firenze un centro di creazione artistica contemporanea, “Fabbrica Europa”, l’anno successivo presenta a Roma in versione italiana il suo spettacolo Mari Carmen e pubblica Uso Diario, un libro di poesie con foto di Manel Esclusa. Nel 1996 ottiene l’incarico di Direttore dei servizi delle industre culturali presso l’ “Instituto de Cultura del Ayuntamiento de Barcelona” e crea nella stessa città l’ “Oficina de Cine”. Dal febbraio 2000 è in contratto con il “Sundance Institute” di Robert Redford negli Stati Uniti. Nel 2001 concepisce e presenta il progetto-cinema per il “Forum Universal de las culturas 2004”. Nel 2003 presenta a Barcellona, a Roma e in diverse città italiane Le Serve una radicale riscrittura di Jean Genet e nel 2004 viene pubblicata la sua prima novella Tierra Caliente.
Fighting Dogs è in abbonamento per “altripercorsi”; i biglietti ancora disponibili sono in vendita a 15 euro (Interi), con riduzione Under 25 a euro 12,50. Repliche fino al 29 maggio, serali alle ore 21 e pomeridiane (solo di domenica9 alle ore 17.
Un appuntamento interessante, dal punto di vista artistico, per la particolare linea impressa allo spettacolo da Andrès Morte, eclettico e originalissimo regista catalano che in questo caso ha anche scritto il testo (con la collaborazione di Guillermo Escalona) ispirandosi in parte a Cuore di cane, celebre romanzo di Bulgakov e creando un’occasione per riflettere provocaroeiamente sulla nostra attualità. Morte in Fighting Dogs ha diretto un cast preparato e di grande energia, capeggiato da Annamaria Gherardi e Daniela Giovanetti e completato da Pino Censi, Corrado Russo, Andrea De Luca, Cristiano Nocera.
Aleksander, Isadora, Konstantin, Michail, Yakov, Yelena: un circolo d’intellettuali, un salotto di sapore cechoviano che illumina d’idee, di discussioni colte, di provocatori confronti la notte del regime staliniano a Mosca. Fighting Dogs si apre su uno dei loro incontri, una serata vividamente accesa dall’argomento scelto dai sei per la conversazione: inventeranno un racconto, incentrato sull’esperimento di uno scienziato che impianta ad un cane un cervello e altri organi umani, ottenendo risultati veramente inquietanti…
Teatro di conversazione mordace, intelligente?
Fighting Dogs è questo e molto di più: un’esplosione di teatro vivo, palpitante, giovane, un intreccio di linguaggi complessi e coinvolgenti, un vortice di riferimenti provocatori al nostro tempo e di citazioni, talvolta ironiche, talvolta appassionate di teatro… È l’energia dinamica e interpretativa di un cast d’attori che coniugano l’esperienza alla duttilità, capitanati da Anna Maria Gherardi e da Daniela Giovanetti, già apprezzata dal pubblico dello Stabile che l’ha vista in questi anni affrontare con versatilità i classici greci, l’impegnativa scrittura scenica di Alfredo Arias, addirittura un oratorio lirico, prima di questo spettacolo. Al loro fianco il talento di Pino Censi, Corrado Russo, Andrea De Luca, Cristiano Nocera.
Fighting Dogs è infine soprattutto espressione dell’originalissima personalità artistica di Andrés Morte che – in qualità di regista e autore – imprime allo spettacolo un segno di grande forza e significato.
Fondatore del celebre gruppo catalano “La Fura des Baus” che con le sue provocatorie performance ha scosso e affascinato le platee internazionali, ha sviluppato la sua carriera toccando i più diversi generi spettacolari e soprattutto attraverso la sperimentazione.
La visione innovativa di Morte fa sì che Fighting Dogs si svolga su due piani diversi: quello del circolo intellettuale e quello degli “assalti”: veri e propri round di boxe in cui i personaggi si affrontano lealmente e portano avanti il tema del cane-umanizzato.
Tema che a Morte è stato ispirato dal romanzo Cuore di Cane di Bulgakov, autore del periodo stalinista la cui storia e la cui opera regalano induzioni interessantissime. Il regista ne trae, attraverso immagini forti, ironiche, estreme, spunti per “risvegliare” il senso critico, per riflettere su un’attualità che con inquietudine potremmo riconoscere – come all’epoca di Bulgakov – malata di una troppo limitata libertà d’espressione, di un’infida e dilagante tendenza al “trasformismo” politico e alla mistificazione ideologica.
Infine, davanti alla vicenda del cane – che mite e semplice nella sua originaria natura, dopo la forzata “umanizzazione” dà sfogo a un’identità nuova, lombrosiana, violenta e volgare – appare naturale una riflessione sulla brutalità dell’uomo.
La pièce dunque si pone domande scomode: chi resiste all’autentica seduzione che il potere mette in atto? Che ruolo interpretano veramente, in questo tempo di sbandamenti ideologici, gli intellettuali, depositari della creazione e suppostamente lucidi?
«All’epilogo – commentano Andrés Morte e Guillermo Escalona – al momento di togliere i guantoni, ci accorgeremo che, fra i lividi e le labbra sanguinanti, ci resta addosso una sensazione di infinita stanchezza. Senza aver vinto né essere stati vinti, ci ritroveremo forse, come Bulgakov, esausti. Spartendoci il grigio territorio della mediocrità»
Oltre alla regia e al progetto di Fighting Dogs Andrés Morte firma anche la selezione musicale dello spettacolo, che si avvale delle scene di Lali Canosa, delle luci di Fabio Sajiz, del suono di Umberto Fiore, dei costumi di Micol Joanka Medda e delle realizzazioni video di Mariano Aranciva.
Anna Maria Gherardi interpreta il ruolo di Yelena, Daniela Giovanetti è Isadora, Pino Censi sostiene il ruolo di Konstantin, Corrado Russo interpreta il personaggio di Alexander, Andrea De Luca quello di Michail, Cristiano Nocera è Yakov.
Dopo il successo di A different language, con Fighting Dogs il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia prosegue nella sua collaborazione con altre strutture europee, intrapresa – anche sulla base della realtà culturale e geografica in cui opera e alla luce delle nuove prospettive che l’Europa Unita ci apre – nell’ottica di un’opportuna crescita comune e di un necessario confronto artistico. Al progetto prendono parte il Centro culturale mobilità delle arti e il Teatro Mercat de les Flors di Barcellona, dove lo spettacolo sarà ospitato dal 23 al 26 febbraio 2006.
AndrésMorte, spagnolo, si forma fra Barcellona e Zurigo e si perfeziona a livello internazionale. Esordisce a teatro non ancora ventenne e percorre una parabola artistica delle più ricche. Fra le sue esperienze più significative figura sicuramente la collaborazione con il gruppo catalano “Fura del Baus” che nel 1984 gli affida il coordinamento artistico. Realizza per la Fura spettacoli memorabili e nel 1987 lascia questo impegno per dirigere il Teatro Mercat de les Flors di Barcellona, di cui rinnova la programmazione e l’immagine. Dirige questo teatro in due trances: la prima fino al 1991 la seconda, che prosegue tuttora, a partire dal 2002. Nel 1992 scrive e dirige El Artificio spettacolo con cui debutta a Friburgo e che gli vale il Premio della critica a Barcellona. Nello stesso anno si trasferisce per alcuni mesi a New York dove realizza un ampio studio sui movimenti artistici del dopoguerra negli Stati Uniti. Nel 1994 inizia a dirigere a Firenze un centro di creazione artistica contemporanea, “Fabbrica Europa”, l’anno successivo presenta a Roma in versione italiana il suo spettacolo Mari Carmen e pubblica Uso Diario, un libro di poesie con foto di Manel Esclusa. Nel 1996 ottiene l’incarico di Direttore dei servizi delle industre culturali presso l’ “Instituto de Cultura del Ayuntamiento de Barcelona” e crea nella stessa città l’ “Oficina de Cine”. Dal febbraio 2000 è in contratto con il “Sundance Institute” di Robert Redford negli Stati Uniti. Nel 2001 concepisce e presenta il progetto-cinema per il “Forum Universal de las culturas 2004”. Nel 2003 presenta a Barcellona, a Roma e in diverse città italiane Le Serve una radicale riscrittura di Jean Genet e nel 2004 viene pubblicata la sua prima novella Tierra Caliente.
Fighting Dogs è in abbonamento per “altripercorsi”; i biglietti ancora disponibili sono in vendita a 15 euro (Interi), con riduzione Under 25 a euro 12,50. Repliche fino al 29 maggio, serali alle ore 21 e pomeridiane (solo di domenica9 alle ore 17.
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