ANNUNCIATI IN ANTEPRIMA IALCUNI TITOLI DELLA STAGIONE 2008-2009 DELLO STABILE REGIONALE
- 22 Luglio 2008
- Generale
Se da un lato al Teatro Stabile del
Friuli Venezia Giulia si guarda con compiacimento ai risultati ottenuti
nel corso della Stagione da poco conclusa, d’altra parte da mesi la
struttura è già al lavoro per preparare per il prossimo anno una rosa
di proposte spettacolari all’altezza delle aspettative del pubblico.
Artisti di rilievo, spettacoli di alto livello, tematiche incisive e attuali e qualche chicca di spessore internazionale non mancheranno al Politeama Rossetti e alla Sala Bartoli, a giudicare dai titoli rivelati in anteprima – nel corso della conferenza stampa di bilancio – dal presidente Lippi e dal direttore Calenda.
Le Nuove Produzioni
Sono già in preparazione i nuovi spettacoli di produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che il prossimo anno si affiancheranno a quelli già presentati e ripresi per le tournée sul territorio nazionale.
Com’è ormai tradizione per lo Stabile regionale, la Stagione 2008-2009 sarà inaugurata al Politeama Rossetti proprio da un’inedita produzione: si tratta di To be or not To be, deliziosa commedia che la drammaturga Maria Letizia Compatangelo ha tratto dal soggetto originale di Melchior Lengyel da cui era nato il già celebre film del 1942 del grande Ernsrt Lubitsch. Il tema dello spettacolo è molto brillante, lo illuminano gustosissimi rimandi metateatrali (all’Amleto shakespeariano in particolare) e meccanismi comici ineccepibili e trascinanti. La commedia, che si svolge alla vigilia della seconda guerra mondiale, diede parecchi problemi a Lubitsch che dovette affrontare molte critiche per aver ritratto in termini ironici un periodo tanto sofferto. Trova ora la via del palcoscenico, dove la conduce con naturalezza Antonio Calenda alla guida di una compagnia affiatata e numerosa capeggiata da due protagonisti della classe di Giuseppe Pambieri e Daniela Mazzucato.
Di prestigio e “di produzione” anche l’apertura della Stagione altripercorsi alla Sala Bartoli, con La vita xe fiama: spettacolo strettamente legato al territorio, opera di un raffinato autore triestino da poco scomparso come Roberto Damiani, esso rappresenta per lo Stabile lun modo per proseguire la riflessione sulla drammaturgia contemporanea e sulla cultura in cui affonda le proprie radici. La vita xe fiama è un collage elegante e colto di liriche e testi del poeta gradese Biagio Marin attraverso il quale si tratteggia un ideale ritratto artistico e umano di questo grande personaggio. Il delicato e colto apporto di Damiani e l’elegante sensibilità registica di Furio Bordon assicureranno allo spettacolo raffinate atmosfere e suggestioni.
Già concepito in una prima forma scenica nel 1992, La vita xe fiama giunge ora nuovamente davanti alle platee nell’interpretazione di sicura pregnanza di Massimo De Francovich.
Le Produzioni – le tournée
La fondamentale e connotante attività di produzione, trova per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia un momento di grande rilievo nell’esportazione degli spettacoli sul territorio nazionale e addirittura estero. Anche quest’ambito sta vivendo nelle ultime stagioni un significativo “crescendo”.
Basta pensare all’ampia richiesta degli spettacoli firmati dallo Stabile, che continuano a essere rappresentati sul terrirotrio nazionale: ne sono eclatanti esempi il già citato Vita di Galileo di Brecht, che sarà in tournée per la terza stagione consecutiva e il delicato Lei dunque capirà di Magris, interpretato da Daniela Giovanetti e diretto da Antonio Calenda che riprenderà per la quarta stagione e che ha regalato allo Stabile la soddisfazione di una notevole e applaudita presenza all’estero (Vienna, Budapest, Il Cairo, Innsbruck, la Slovenia e la Croazia sono solo alcune delle zone già toccate dallo spettacolo, a cui si aggiungeranno nel corso dell’anno altri appuntamenti internazionali).
Una tournée fitta di date importanti attende anche La Rigenerazione di Italo Svevo – prodotta assieme alla compagnia goriziana di a.Artisti Associati – che Calenda ha concepito e presentato sul piano nazionale nel febbraio 2008 e che quest’anno sarà in scena a ottobre a Trieste e al Teatro Paioli di Roma, e successivamente in tutta Italia. Un testo, ironico e presago, capace di indurci a riflettere su molti aspetti del nostro tempo, che s’incentra sull’ossessione del protagonista – un eccezionale Gianrico Tedeschi – per la giovinezza, che vorrebbe mantenere a tutti i costi pur essendo ormai in età avanzata.
Un altro deciso successo dello Stabile – questa volta accompagnato dal produttore privato Noctivagus – è stato nel 2008 il goldoniano I due gemelli veneziani: capolavoro della scrittura comica, dove l’eccezionale virtuosismo sul classico tema dello sdoppiamento, s’intreccia all’incanto del gioco teatrale dei simili e degli opposti lo spettacolo ha trovato in Massimo Dapporto, guidato da Antonio Calenda, un impeccabile e divertente protagonista. Sarà impegnato per la seconda stagione consecutiva in una fitta tournée che toccherà piazze prestigiose, fra cui il Teatro Quirino di Roma.
Anche le produzioni nate per la raccolta Sala Bartoli s’impongono con decisione all’attenzione del mercato nazionale, basti citare la più recente fra le creazioni di Calenda, Lillipupa: nel talento della bravissima Angela Pagano si intrecciano il racconto musicale e recitato di una Napoli del passato e dell’oggi, seguendo il fil rouge della storia della “posteggia” un genere spettacolare che le ricerche dell’autore Fano e le orchestrazioni di Pasquale Scialò ci aiutano a riscoprire. Lillipupa, dopo la calorosa accoglienza di Trieste, sarà rappresentato per tutta la stagione prossima e toccherà il Teatro Valle di Roma e naturalmente anche Napoli.
Proseguirà il suo lungo itinerario anche Indemoniate – un altro dei maggiori successi presentati la scorsa stagione alla Sala Bartoli – scritto da Giuliana Musso e Carlo Tolazzi e allestito assieme al Teatro Club di Udine per la regia di Massimo Somaglino. Il caso di possessione che interessò molte donne a Verzegnis a fine Ottocento, che è alla base del testo, assume in questa rilettura dimensioni intime e attuali di forte coinvolgimento.
Costantemente in repertorio rimangono poi gli spettacoli dei Piccoli di Podrecca Varietà e il mozartiano Il Piccolo Flauto Magico.
Le ospitalità della Stagione 2008-2009 - anticipazioni
Già si è avuto modo di citare le produzioni dello Stabile To be or not to be e La Rigenerazione che “daranno il La” alla Stagione della Prosa. Questa proseguirà nel segno della raffinatezza e del talento inarrestabile di una grandissima signora del palcoscenico italiano: Mariangela Melato che ritorna al Politeama Rossetti (dove manca dal 1999) con Sola me ne vo uno spettacolo pieno di verve, musica, emozioni, ironia e sapienza teatrale che ripercorre la sua carriera e mette in luce la sua versatilità e le sue doti artistiche davvero eccezionali.
Immancabile poi un titolo del repertorio più alto e più classico: il pirandelliano Così è se vi pare. Un capolavoro che nelle mani di un regista colto e sensibile come rari ne conta il mondo del teatro – Massimo Castri – diverrà materia di profonde e sempre rinnovate riflessioni.
Infine uno spettacolo che lo scorso anno fin dal debutto è stato molto amato dalla critica come dal pubblico e che riconduce al Politeama Rossetti Alessandro Gassman nella doppia veste di interprete e regista de La parola ai giurati. Tratto da un teledramma di Reginald Rose, divenuto poi un celebre film con Henry Fonda, il testo indaga sfaccettate tipologie umane e caratteriali colte in una situazione claustrofobica nella quale emergono aspetti contraddittori. Siamo nella New York del 1950, una giuria popolare composta da dodici uomini di diversa estrazione sociale, età e origini deve decidere del destino di un ragazzo ispano-americano. Pregiudizi e false certezze che caratterizzano il comportamento dei giurati affiorano nel momento in cui devono assolvere il compito più difficile per un uomo: quello di decidere della vita di un altro uomo. Fra contrasti, dubbi, ripensamenti e discussioni, lo spettacolo tiene con il fiato sospeso fino all’ultimo istante.
Per il cartellone Musical e grandi eventi, tre i titoli annunciati: si inizia con la produzione della Compagnia della Rancia e di Ati Il Sistina Il Giorno della Tartaruga commedia musicale targata Garinei e Giovannini con cui si fa omaggio ai due grandi artisti.
Lo spettacolo nel 1964 fu portato al successo da Renato Rascel e Delia Scala. Saverio Marconi affida ora i ruoli principali a Chiara Noschese, una delle più importanti interpreti del musical e della commedia musicale italiana e Christian Ginepro che abbiamo già applaudito in Vacanze Romane. Sullo sfondo dell’Italia degli anni del boom, in oltre due ore piene di ritmo, atmosfere romantiche ma soprattutto divertenti, i due protagonisti interpretano una storia semplice e quotidiana ma vera.
Il secondo titolo annunciato si rivolge alla fantasia dei più giovani: Robin Hood racconterà in musical la storia dell’eroe che ruba ai ricchi per dare ai poveri. Sulla scena Robin avrà la bravura e il talento acrobatico di Manuel Frattini, ormai un beniamino del pubblico dello Stabile.
Un altro grande ritorno è quello di Arturo Brachetti che porta al Politeama Rossetti il suo nuovo Gran Varietà Brachetti, un vero evento che stupirà il pubblico per l’incredibile plasmabilità dell’artista impareggiabile maestro nei giochi di trasformismo.
Di assoluto prestigio l’unico titolo del cartellone Danza che lo Stabile ha espresso in anteprima: sarà ospite del maggior teatro regionale l’Alvin Ailey American Dance Theater, uno dei nomi più emozionanti della danza contemporanea mondiale. È davvero un onore per lo Stabile ospitare un tale evento che prosegue, dopo le performances di Roberto Bolle e della Hubbard Street Dance Chicago la tradizione di avere in programma per la Danza un nome di spessore internazionale irraggiungibile.
L’Alvin Ailey American Dance Theater è ambasciatore culturale dell’America nel mondo, e festeggia il 50° anniversario della sua missione, ovvero portare l’espressione culturale Afro- Americana e la danza moderna americana sui palcoscenici di tutto il mondo. Nel 1958 Alvin Ailey presentò, con un gruppo di giovani ballerini di colore di danza moderna, una rappresentazione a New York che avrebbe cambiato per sempre la danza americana. Da allora la Compagnia si è esibita davanti ad oltre 21 milioni di persone nei cinque continenti, ha intrapreso due storiche residenze in Sudafrica e, cosa mai vista per una compagnia di danza moderna, ha danzato sul palcoscenico del leggendario Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Nonostante abbia creato 79 coreografie, Alvin Ailey non ha mai asserito che la sua Compagnia dovesse avere in repertorio solo le sue coreografie. Pertanto, oggi la Compagnia presenta le coreografie del passato e ne commissiona nuove da inserire in repertorio. In totale, oltre 200 opere di più di 70 coreografi sono state rappresentate dall’Alvin Ailey American Dance Theater.
Prima della sua prematura scomparsa nel 1989, Alvin Ailey ha chiesto a Judith Jamison di diventare Direttore Artistico dell’Alvin Ailey American Dance Theater. Dato che la Compagnia guarda ai suoi prossimi cinquant’anni e oltre, la visione artistica di Judith Jamison illumina tale percorso. Bellezza, spirito, speranza e passione non conoscono limiti. È questo il potere di Ailey.
Di altissima perfezione e ricercatezza anche il programma che la compagnia presenterà nelle impedibili serate a Trieste.
E infine il cartellone altripercorsi, che da anni ormai scruta nel cuore e nel talento degli autori contemporanei italiani e internazionali: anche nel 2008-2009 il programma promette di avere incisività e di indurre a riflessioni attuali attraverso le parole di chi vive i nostri giorni.
Accanto alla già menzionata produzione La vita xe fiama di Roberto Damiani, cui sarà affidata l’apertura della programmazione, è stato annunciato lo spettacolo Gomorra: autori Roberto Saviano e Mario Gelardi, protagonista Ivan Castiglione, basta il titolo per alludere a un teatro che diviene strumento per leggere il presente, coraggiosamente.
Artisti di rilievo, spettacoli di alto livello, tematiche incisive e attuali e qualche chicca di spessore internazionale non mancheranno al Politeama Rossetti e alla Sala Bartoli, a giudicare dai titoli rivelati in anteprima – nel corso della conferenza stampa di bilancio – dal presidente Lippi e dal direttore Calenda.
Le Nuove Produzioni
Sono già in preparazione i nuovi spettacoli di produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che il prossimo anno si affiancheranno a quelli già presentati e ripresi per le tournée sul territorio nazionale.
Com’è ormai tradizione per lo Stabile regionale, la Stagione 2008-2009 sarà inaugurata al Politeama Rossetti proprio da un’inedita produzione: si tratta di To be or not To be, deliziosa commedia che la drammaturga Maria Letizia Compatangelo ha tratto dal soggetto originale di Melchior Lengyel da cui era nato il già celebre film del 1942 del grande Ernsrt Lubitsch. Il tema dello spettacolo è molto brillante, lo illuminano gustosissimi rimandi metateatrali (all’Amleto shakespeariano in particolare) e meccanismi comici ineccepibili e trascinanti. La commedia, che si svolge alla vigilia della seconda guerra mondiale, diede parecchi problemi a Lubitsch che dovette affrontare molte critiche per aver ritratto in termini ironici un periodo tanto sofferto. Trova ora la via del palcoscenico, dove la conduce con naturalezza Antonio Calenda alla guida di una compagnia affiatata e numerosa capeggiata da due protagonisti della classe di Giuseppe Pambieri e Daniela Mazzucato.
Di prestigio e “di produzione” anche l’apertura della Stagione altripercorsi alla Sala Bartoli, con La vita xe fiama: spettacolo strettamente legato al territorio, opera di un raffinato autore triestino da poco scomparso come Roberto Damiani, esso rappresenta per lo Stabile lun modo per proseguire la riflessione sulla drammaturgia contemporanea e sulla cultura in cui affonda le proprie radici. La vita xe fiama è un collage elegante e colto di liriche e testi del poeta gradese Biagio Marin attraverso il quale si tratteggia un ideale ritratto artistico e umano di questo grande personaggio. Il delicato e colto apporto di Damiani e l’elegante sensibilità registica di Furio Bordon assicureranno allo spettacolo raffinate atmosfere e suggestioni.
Già concepito in una prima forma scenica nel 1992, La vita xe fiama giunge ora nuovamente davanti alle platee nell’interpretazione di sicura pregnanza di Massimo De Francovich.
Le Produzioni – le tournée
La fondamentale e connotante attività di produzione, trova per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia un momento di grande rilievo nell’esportazione degli spettacoli sul territorio nazionale e addirittura estero. Anche quest’ambito sta vivendo nelle ultime stagioni un significativo “crescendo”.
Basta pensare all’ampia richiesta degli spettacoli firmati dallo Stabile, che continuano a essere rappresentati sul terrirotrio nazionale: ne sono eclatanti esempi il già citato Vita di Galileo di Brecht, che sarà in tournée per la terza stagione consecutiva e il delicato Lei dunque capirà di Magris, interpretato da Daniela Giovanetti e diretto da Antonio Calenda che riprenderà per la quarta stagione e che ha regalato allo Stabile la soddisfazione di una notevole e applaudita presenza all’estero (Vienna, Budapest, Il Cairo, Innsbruck, la Slovenia e la Croazia sono solo alcune delle zone già toccate dallo spettacolo, a cui si aggiungeranno nel corso dell’anno altri appuntamenti internazionali).
Una tournée fitta di date importanti attende anche La Rigenerazione di Italo Svevo – prodotta assieme alla compagnia goriziana di a.Artisti Associati – che Calenda ha concepito e presentato sul piano nazionale nel febbraio 2008 e che quest’anno sarà in scena a ottobre a Trieste e al Teatro Paioli di Roma, e successivamente in tutta Italia. Un testo, ironico e presago, capace di indurci a riflettere su molti aspetti del nostro tempo, che s’incentra sull’ossessione del protagonista – un eccezionale Gianrico Tedeschi – per la giovinezza, che vorrebbe mantenere a tutti i costi pur essendo ormai in età avanzata.
Un altro deciso successo dello Stabile – questa volta accompagnato dal produttore privato Noctivagus – è stato nel 2008 il goldoniano I due gemelli veneziani: capolavoro della scrittura comica, dove l’eccezionale virtuosismo sul classico tema dello sdoppiamento, s’intreccia all’incanto del gioco teatrale dei simili e degli opposti lo spettacolo ha trovato in Massimo Dapporto, guidato da Antonio Calenda, un impeccabile e divertente protagonista. Sarà impegnato per la seconda stagione consecutiva in una fitta tournée che toccherà piazze prestigiose, fra cui il Teatro Quirino di Roma.
Anche le produzioni nate per la raccolta Sala Bartoli s’impongono con decisione all’attenzione del mercato nazionale, basti citare la più recente fra le creazioni di Calenda, Lillipupa: nel talento della bravissima Angela Pagano si intrecciano il racconto musicale e recitato di una Napoli del passato e dell’oggi, seguendo il fil rouge della storia della “posteggia” un genere spettacolare che le ricerche dell’autore Fano e le orchestrazioni di Pasquale Scialò ci aiutano a riscoprire. Lillipupa, dopo la calorosa accoglienza di Trieste, sarà rappresentato per tutta la stagione prossima e toccherà il Teatro Valle di Roma e naturalmente anche Napoli.
Proseguirà il suo lungo itinerario anche Indemoniate – un altro dei maggiori successi presentati la scorsa stagione alla Sala Bartoli – scritto da Giuliana Musso e Carlo Tolazzi e allestito assieme al Teatro Club di Udine per la regia di Massimo Somaglino. Il caso di possessione che interessò molte donne a Verzegnis a fine Ottocento, che è alla base del testo, assume in questa rilettura dimensioni intime e attuali di forte coinvolgimento.
Costantemente in repertorio rimangono poi gli spettacoli dei Piccoli di Podrecca Varietà e il mozartiano Il Piccolo Flauto Magico.
Le ospitalità della Stagione 2008-2009 - anticipazioni
Già si è avuto modo di citare le produzioni dello Stabile To be or not to be e La Rigenerazione che “daranno il La” alla Stagione della Prosa. Questa proseguirà nel segno della raffinatezza e del talento inarrestabile di una grandissima signora del palcoscenico italiano: Mariangela Melato che ritorna al Politeama Rossetti (dove manca dal 1999) con Sola me ne vo uno spettacolo pieno di verve, musica, emozioni, ironia e sapienza teatrale che ripercorre la sua carriera e mette in luce la sua versatilità e le sue doti artistiche davvero eccezionali.
Immancabile poi un titolo del repertorio più alto e più classico: il pirandelliano Così è se vi pare. Un capolavoro che nelle mani di un regista colto e sensibile come rari ne conta il mondo del teatro – Massimo Castri – diverrà materia di profonde e sempre rinnovate riflessioni.
Infine uno spettacolo che lo scorso anno fin dal debutto è stato molto amato dalla critica come dal pubblico e che riconduce al Politeama Rossetti Alessandro Gassman nella doppia veste di interprete e regista de La parola ai giurati. Tratto da un teledramma di Reginald Rose, divenuto poi un celebre film con Henry Fonda, il testo indaga sfaccettate tipologie umane e caratteriali colte in una situazione claustrofobica nella quale emergono aspetti contraddittori. Siamo nella New York del 1950, una giuria popolare composta da dodici uomini di diversa estrazione sociale, età e origini deve decidere del destino di un ragazzo ispano-americano. Pregiudizi e false certezze che caratterizzano il comportamento dei giurati affiorano nel momento in cui devono assolvere il compito più difficile per un uomo: quello di decidere della vita di un altro uomo. Fra contrasti, dubbi, ripensamenti e discussioni, lo spettacolo tiene con il fiato sospeso fino all’ultimo istante.
Per il cartellone Musical e grandi eventi, tre i titoli annunciati: si inizia con la produzione della Compagnia della Rancia e di Ati Il Sistina Il Giorno della Tartaruga commedia musicale targata Garinei e Giovannini con cui si fa omaggio ai due grandi artisti.
Lo spettacolo nel 1964 fu portato al successo da Renato Rascel e Delia Scala. Saverio Marconi affida ora i ruoli principali a Chiara Noschese, una delle più importanti interpreti del musical e della commedia musicale italiana e Christian Ginepro che abbiamo già applaudito in Vacanze Romane. Sullo sfondo dell’Italia degli anni del boom, in oltre due ore piene di ritmo, atmosfere romantiche ma soprattutto divertenti, i due protagonisti interpretano una storia semplice e quotidiana ma vera.
Il secondo titolo annunciato si rivolge alla fantasia dei più giovani: Robin Hood racconterà in musical la storia dell’eroe che ruba ai ricchi per dare ai poveri. Sulla scena Robin avrà la bravura e il talento acrobatico di Manuel Frattini, ormai un beniamino del pubblico dello Stabile.
Un altro grande ritorno è quello di Arturo Brachetti che porta al Politeama Rossetti il suo nuovo Gran Varietà Brachetti, un vero evento che stupirà il pubblico per l’incredibile plasmabilità dell’artista impareggiabile maestro nei giochi di trasformismo.
Di assoluto prestigio l’unico titolo del cartellone Danza che lo Stabile ha espresso in anteprima: sarà ospite del maggior teatro regionale l’Alvin Ailey American Dance Theater, uno dei nomi più emozionanti della danza contemporanea mondiale. È davvero un onore per lo Stabile ospitare un tale evento che prosegue, dopo le performances di Roberto Bolle e della Hubbard Street Dance Chicago la tradizione di avere in programma per la Danza un nome di spessore internazionale irraggiungibile.
L’Alvin Ailey American Dance Theater è ambasciatore culturale dell’America nel mondo, e festeggia il 50° anniversario della sua missione, ovvero portare l’espressione culturale Afro- Americana e la danza moderna americana sui palcoscenici di tutto il mondo. Nel 1958 Alvin Ailey presentò, con un gruppo di giovani ballerini di colore di danza moderna, una rappresentazione a New York che avrebbe cambiato per sempre la danza americana. Da allora la Compagnia si è esibita davanti ad oltre 21 milioni di persone nei cinque continenti, ha intrapreso due storiche residenze in Sudafrica e, cosa mai vista per una compagnia di danza moderna, ha danzato sul palcoscenico del leggendario Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Nonostante abbia creato 79 coreografie, Alvin Ailey non ha mai asserito che la sua Compagnia dovesse avere in repertorio solo le sue coreografie. Pertanto, oggi la Compagnia presenta le coreografie del passato e ne commissiona nuove da inserire in repertorio. In totale, oltre 200 opere di più di 70 coreografi sono state rappresentate dall’Alvin Ailey American Dance Theater.
Prima della sua prematura scomparsa nel 1989, Alvin Ailey ha chiesto a Judith Jamison di diventare Direttore Artistico dell’Alvin Ailey American Dance Theater. Dato che la Compagnia guarda ai suoi prossimi cinquant’anni e oltre, la visione artistica di Judith Jamison illumina tale percorso. Bellezza, spirito, speranza e passione non conoscono limiti. È questo il potere di Ailey.
Di altissima perfezione e ricercatezza anche il programma che la compagnia presenterà nelle impedibili serate a Trieste.
E infine il cartellone altripercorsi, che da anni ormai scruta nel cuore e nel talento degli autori contemporanei italiani e internazionali: anche nel 2008-2009 il programma promette di avere incisività e di indurre a riflessioni attuali attraverso le parole di chi vive i nostri giorni.
Accanto alla già menzionata produzione La vita xe fiama di Roberto Damiani, cui sarà affidata l’apertura della programmazione, è stato annunciato lo spettacolo Gomorra: autori Roberto Saviano e Mario Gelardi, protagonista Ivan Castiglione, basta il titolo per alludere a un teatro che diviene strumento per leggere il presente, coraggiosamente.