• Crediti

    Di: Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua

    Regia: Erika Rossi

    Interpreti: Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua

    Luci: Alessandro Macorigh

    Produzione: Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

PREZZO DEI BIGLIETTI

Posto unico Interi € 19 | Ridotti € 16 | 1

Last minute € 15

 

Prenotazioni abbonati prosa 6/9

Prenotazioni stelle 2/10 h. 10.00

Vendita biglietti 4/10 h. 10.00

Giovedì 18 Ottobre
21:00
Venerdì 19 Ottobre
21:00
Sabato 20 Ottobre
21:00
Domenica 21 Ottobre
17:00
Mercoledì 24 Ottobre
21:00
Giovedì 25 Ottobre
21:00
Venerdì 26 Ottobre
21:00
Sabato 27 Ottobre
21:00
Domenica 28 Ottobre
17:00
Mercoledì 31 Ottobre
21:00
Giovedì 1 Novembre
21:00
Venerdì 2 Novembre
21:00
Sabato 3 Novembre
21:00
Domenica 4 Novembre
17:00
Mercoledì 7 Novembre
21:00
Giovedì 8 Novembre
21:00
Sabato 10 Novembre
17:00
Domenica 11 Novembre
17:00

Gorizia, 16 novembre 1961. Un medico di 37 anni entra nel manicomio di Gorizia. Ci sono viali alberati, muri, reparti, e porte chiuse. Lui si chiama Franco Basaglia: sarà il nuovo Direttore. Quello che vede lo disorienta e lo sconcerta. Di fronte a tanta violenza vorrebe scappare via. Per restare, non può che scommettere il suo potere di direttore per cambiare ogni cosa.

Roma, maggio 1978. In un’Italia ancora scossa per l’assassinio del presidente Aldo Moro, il Parlamento approva la legge 180. Si tratta dell’atto di nascita della riforma psichiatrica, che ridisegna lo statuto giuridico dei malati di mente e stabilisce la chiusura degli ospedali psichiatrici. La riforma rappresenta un punto di arrivo di un ampio movimento sociale, formato in larga misura da operatori, che da alcuni anni si battono per la chiusura dei manicomi. Leader di questo movimento è Franco Basaglia. Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua raccontano un po’ di questa Storia e dei suoi mille intrecci e delle tante storie minime di uomini e di donne che l’internamento hanno vissuto. Una storia che non è finita, che non potrà mai finire.

Lo fanno dialogando, per l’idea (basagliana?) che si riesca a dire qualcosa di più quando c’è un’incontro, uno scambio, una narrazione.
Questi due ‘matti’ decidono di esporsi e mettere in campo la loro storia, la loro esperienza, tentando di colmare il vuoto di memoria che nel corso degli ultimi decenni si è creato intorno al cambiamento più radicale che si è realizzato nel nostro paese. Oggi benchè l’esperienza italiana abbia influenzato le culture in ogni angolo del mondo, le politiche della salute mentale vivono in tutte le nostre regioni un calo di investimenti di risorse e di interesse. Il manicomio si ricompone nelle diagnosi, nei luoghi angusti della cura, nell’abbandono, nella restrizione delle libertà e dei diritti che proprio la legge aveva posto come premessa per accogliere e trattenere nelle relazioni le persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale.

Più che un compleanno per ricordare è un compleanno per conoscere: la conoscenza di quanto è accaduto e di quanto può (e deve) ancora accadere. La scommessa di Massimo e Peppe nasce dalla consapevolezza che 40 anni fa si è aperta la possibilità di incontrare l’altro.

Da allora con fatica cerchiamo di realizzare una società che contenga sia la normalità che la follia.
La conversazione può finalmente cominciare.

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