(TRA PARENTESI) LA VERA STORIA DI UN’IMPENSABILE LIBERAZIONE
  • Crediti

    di Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua

    regia di Erika Rossi

    con Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua

    luci di Alessandro Macorigh

    produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

28/11/2018

Codroipo

Teatro Benois De Cecco
ERT Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia
30/11/2018

Udine

Teatro Palamostre, Sala Pier Paolo Pasolini
CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia
1/12/2018

Cervignano

Teatro Pasolini
Associazione Culturale Teatro Pasolini
4/12/2018

Ferrara

Sala Estense
Fondazione Teatro Comunale di Ferrara
Dal 5/12/2018 al 8/12/2018

Collegno, Torino

Lavanderia a Vapore
Fondazione Teatro Piemonte Europa
Dal 11/12/2018 al 16/12/2018

Milano

Teatro Franco Parenti
Teatro Franco Parenti

Gorizia, 16 novembre 1961. Un medico di 37 anni entra nel manicomio di Gorizia. Ci sono viali alberati, muri, reparti, e porte chiuse. Lui si chiama Franco Basaglia: sarà il nuovo Direttore. Quello che vede lo disorienta e lo sconcerta. Di fronte a tanta violenza vorrebe scappare via. Per restare, non può che scommettere il suo potere di direttore per cambiare ogni cosa.

Roma, maggio 1978. In un’Italia ancora scossa per l’assassinio del presidente Aldo Moro, il Parlamento approva la legge 180. Si tratta dell’atto di nascita della riforma psichiatrica, che ridisegna lo statuto giuridico dei malati di mente e stabilisce la chiusura degli ospedali psichiatrici. La riforma rappresenta un punto di arrivo di un ampio movimento sociale, formato in larga misura da operatori, che da alcuni anni si battono per la chiusura dei manicomi. Leader di questo movimento è Franco Basaglia. Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua raccontano un po’ di questa Storia e dei suoi mille intrecci e delle tante storie minime di uomini e di donne che l’internamento hanno vissuto. Una storia che non è finita, che non potrà mai finire.

Lo fanno dialogando, per l’idea (basagliana?) che si riesca a dire qualcosa di più quando c’è un’incontro, uno scambio, una narrazione.
Questi due ‘matti’ decidono di esporsi e mettere in campo la loro storia, la loro esperienza, tentando di colmare il vuoto di memoria che nel corso degli ultimi decenni si è creato intorno al cambiamento più radicale che si è realizzato nel nostro paese. Oggi benchè l’esperienza italiana abbia influenzato le culture in ogni angolo del mondo, le politiche della salute mentale vivono in tutte le nostre regioni un calo di investimenti di risorse e di interesse. Il manicomio si ricompone nelle diagnosi, nei luoghi angusti della cura, nell’abbandono, nella restrizione delle libertà e dei diritti che proprio la legge aveva posto come premessa per accogliere e trattenere nelle relazioni le persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale.

Più che un compleanno per ricordare è un compleanno per conoscere: la conoscenza di quanto è accaduto e di quanto può (e deve) ancora accadere. La scommessa di Massimo e Peppe nasce dalla consapevolezza che 40 anni fa si è aperta la possibilità di incontrare l’altro.

Da allora con fatica cerchiamo di realizzare una società che contenga sia la normalità che la follia.
La conversazione può finalmente cominciare. 

Congratulazioni

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