UN'ANTEPRIMA DELLO SPETTACOLO "VITA DI GALILEO" DI BRECHT CON FRANCO BRANCIAROLI, NELL'AMBITO DEGLI EVENTI DI FEST SABATO 19 MAGGIO AL ROSSETTI
- 18 Maggio 2007
- Generale
Un’anteprima straordinaria dello spettacolo Vita di Galileo di Bertolt Brecht verrà offerta sabato 19 maggio al Politeama Rossetti, in occasione delle manifestazioni legate a FEST.
L’iniziativa sarà ad ingresso libero e avrà inizio alle ore 21 con la consegna del premio “Trieste Science Prize”.
Non è casuale che nell’occasione di questa importante premiazione e nell’ambito del programma di FEST, il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia abbia scelto di offrire – in via eccezionale e in anteprima – proprio una riflessione su Vita di Galileo, il nuovo spettacolo prodotto dallo Stabile regionale assieme al Teatro de Gli Incamminati. Diretto da Antonio Calenda, con protagonista Franco Branciaroli, il capolavoro brechtiano accende infatti interessanti e urgenti induzioni su temi di profonda attualità, quali il rapporto fra scienza e potere e fra ricerca ed etica.
Temi attinenti al nostro presente e particolarmente vicini alla sensibilità degli spettatori e dei protagonisti di FEST.
Introdotti dal regista Calenda – che illustrerà al pubblico la chiave di lettura dello spettacolo – il protagonista Franco Branciaroli, assieme a Giorgio Lanza e Alessandro Albertin interpreteranno il Terzo Quadro (scena durante la quale si svolge un serrato e significativo confronto fra Galileo e lo studioso Sagredo, in merito al sistema copernicano) e alcuni altri brani fondamentali di Vita di Galileo.
La piéce, che ha debuttato a livello nazionale lo scorso marzo al Teatro Argentina di Roma con unanime successo di pubblico e di critica, inaugurerà a Trieste la Stagione di Prosa 2007-2008.
I vincitori della terza edizione del Trieste Science Prize sono il biologo agrario messicano Luis Rafael Herrera-Estrella, che ha dato impulso alla creazione delle prime piante modificate geneticamente, e il chimico indiano Goverdhan Mehta, le cui tecniche di laboratorio innovative hanno portato alla sintesi di oltre 50 prodotti naturali. A ciascuno è destinato un premio pari a 50 mila dollari che sarà consegnato a Trieste, al Politeama Rossetti, durante la cerimonia di premiazione.
Luis Rafael Herrera-Estrella è direttore del Laboratorio nazionale per la genomica della biodiversità e professore di ingegneria genetica delle piante al Centro di ricerca e studi avanzati a Irapuato, in Messico. Il suo lavoro innovativo ha dato un importante contributo nel campo della biologia molecolare delle piante e dell’ingegneria genetica. In particolare, le tecniche di trasformazione delle piante sviluppate da Herrera-Estrella e dai suoi collaboratori hanno avuto un notevole impatto sulla produzione a livello commerciale di piante geneticamente modificate, attualmente coltivate su oltre 100 milioni di ettari in tutto il mondo.
Al centro del lavoro di ricerca di Herrera-Estrella vi sono soprattutto quelle specie agricole che hanno rilevanza economica per l’America Latina, tra cui gli asparagi, il grano e la papaya.
Attualmente la ricerca di Herrera-Estrella è orientata principalmente alla comprensione dei meccanismi che permettono alle piante di tollerare concentrazioni tossiche di alluminio e di adattarsi a terreni poveri di nutrimento: un aspetto importante in America Latina.
Goverdhan Mehta è professore onorario del Dipartimento di chimica organica all’Istituto indiano di scienze a Bangalore e professore all’Università di Hyderabad, in India. È un chimico di fama mondiale che ha dato il proprio contributo innovativo in vari campi della sintesi organica. I suoi interessi vanno dalla sintesi di prodotti naturali, importanti dal punto di vista biologico e interessanti per la struttura, alla creazione di nuove molecole, dallo studio degli effetti stereoelettronici alla chimica sopramolecolare. I punti di forza delle sue tecniche di sintesi sono l’eleganza e l’originalità, caratteristiche che gli valgono questo riconoscimento internazionale. Tra i 50 prodotti naturali complessi e biologicamente attivi che Mehta e il suo gruppo hanno sintetizzato ci sono gli otteliones A and B di cui si stanno attualmente studiando le proprietà antitumorali. Grazie al lavoro di Mehta sono stati brevettati farmaci ibridi per la cura del cancro, ovvero farmaci che uniscono all’attività citotossica convenzionale l’abilità di ‘accendere’ i farmaci nel punto desiderato usando come stimolo la luce. Insieme al suo gruppo di lavoro, Mehta ha inoltre sintetizzato composti del carbonio che potrebbero trovare applicazione nell’ambito delle nanotecnologie.
Oltre al lavoro svolto in laboratorio, Mehta ha contribuito all’insegnamento della scienza e alla politica della ricerca sia in India sia all’estero. Attualmente è presidente del Consiglio internazionale per la scienza (ICSU) a Parigi, in Francia, e membro del Comitato scientifico del primo ministro indiano.
“I vincitori del Trieste Science Prize mettono in luce il rilevante impatto che hanno gli scienziati dei paesi in via di sviluppo sulla scienza a livello internazionale”, commenta il presidente della TWAS, Jacob Palis. “Il loro contributo non solo favorisce il progresso del Paese d’origine, ma costituisce un arricchimento per l’intera comunità internazionale”.
Giunto alla sua terza edizione, il Trieste Science Prize è un premio ideato per dare il giusto riconoscimento ad alcuni tra i più rappresentativi studiosi dei paesi in via di sviluppo. Il premio è dedicato alla città di Trieste, le cui organizzazioni scientifiche contribuiscono in misura rilevante alla promozione della scienza nel Sud del mondo. Sono esclusi dal riconoscimento gli scienziati già insigniti dei premi Nobel, Tokyo/Kyoto, Craaford o Abel.
L’iniziativa sarà ad ingresso libero e avrà inizio alle ore 21 con la consegna del premio “Trieste Science Prize”.
Non è casuale che nell’occasione di questa importante premiazione e nell’ambito del programma di FEST, il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia abbia scelto di offrire – in via eccezionale e in anteprima – proprio una riflessione su Vita di Galileo, il nuovo spettacolo prodotto dallo Stabile regionale assieme al Teatro de Gli Incamminati. Diretto da Antonio Calenda, con protagonista Franco Branciaroli, il capolavoro brechtiano accende infatti interessanti e urgenti induzioni su temi di profonda attualità, quali il rapporto fra scienza e potere e fra ricerca ed etica.
Temi attinenti al nostro presente e particolarmente vicini alla sensibilità degli spettatori e dei protagonisti di FEST.
Introdotti dal regista Calenda – che illustrerà al pubblico la chiave di lettura dello spettacolo – il protagonista Franco Branciaroli, assieme a Giorgio Lanza e Alessandro Albertin interpreteranno il Terzo Quadro (scena durante la quale si svolge un serrato e significativo confronto fra Galileo e lo studioso Sagredo, in merito al sistema copernicano) e alcuni altri brani fondamentali di Vita di Galileo.
La piéce, che ha debuttato a livello nazionale lo scorso marzo al Teatro Argentina di Roma con unanime successo di pubblico e di critica, inaugurerà a Trieste la Stagione di Prosa 2007-2008.
I vincitori della terza edizione del Trieste Science Prize sono il biologo agrario messicano Luis Rafael Herrera-Estrella, che ha dato impulso alla creazione delle prime piante modificate geneticamente, e il chimico indiano Goverdhan Mehta, le cui tecniche di laboratorio innovative hanno portato alla sintesi di oltre 50 prodotti naturali. A ciascuno è destinato un premio pari a 50 mila dollari che sarà consegnato a Trieste, al Politeama Rossetti, durante la cerimonia di premiazione.
Luis Rafael Herrera-Estrella è direttore del Laboratorio nazionale per la genomica della biodiversità e professore di ingegneria genetica delle piante al Centro di ricerca e studi avanzati a Irapuato, in Messico. Il suo lavoro innovativo ha dato un importante contributo nel campo della biologia molecolare delle piante e dell’ingegneria genetica. In particolare, le tecniche di trasformazione delle piante sviluppate da Herrera-Estrella e dai suoi collaboratori hanno avuto un notevole impatto sulla produzione a livello commerciale di piante geneticamente modificate, attualmente coltivate su oltre 100 milioni di ettari in tutto il mondo.
Al centro del lavoro di ricerca di Herrera-Estrella vi sono soprattutto quelle specie agricole che hanno rilevanza economica per l’America Latina, tra cui gli asparagi, il grano e la papaya.
Attualmente la ricerca di Herrera-Estrella è orientata principalmente alla comprensione dei meccanismi che permettono alle piante di tollerare concentrazioni tossiche di alluminio e di adattarsi a terreni poveri di nutrimento: un aspetto importante in America Latina.
Goverdhan Mehta è professore onorario del Dipartimento di chimica organica all’Istituto indiano di scienze a Bangalore e professore all’Università di Hyderabad, in India. È un chimico di fama mondiale che ha dato il proprio contributo innovativo in vari campi della sintesi organica. I suoi interessi vanno dalla sintesi di prodotti naturali, importanti dal punto di vista biologico e interessanti per la struttura, alla creazione di nuove molecole, dallo studio degli effetti stereoelettronici alla chimica sopramolecolare. I punti di forza delle sue tecniche di sintesi sono l’eleganza e l’originalità, caratteristiche che gli valgono questo riconoscimento internazionale. Tra i 50 prodotti naturali complessi e biologicamente attivi che Mehta e il suo gruppo hanno sintetizzato ci sono gli otteliones A and B di cui si stanno attualmente studiando le proprietà antitumorali. Grazie al lavoro di Mehta sono stati brevettati farmaci ibridi per la cura del cancro, ovvero farmaci che uniscono all’attività citotossica convenzionale l’abilità di ‘accendere’ i farmaci nel punto desiderato usando come stimolo la luce. Insieme al suo gruppo di lavoro, Mehta ha inoltre sintetizzato composti del carbonio che potrebbero trovare applicazione nell’ambito delle nanotecnologie.
Oltre al lavoro svolto in laboratorio, Mehta ha contribuito all’insegnamento della scienza e alla politica della ricerca sia in India sia all’estero. Attualmente è presidente del Consiglio internazionale per la scienza (ICSU) a Parigi, in Francia, e membro del Comitato scientifico del primo ministro indiano.
“I vincitori del Trieste Science Prize mettono in luce il rilevante impatto che hanno gli scienziati dei paesi in via di sviluppo sulla scienza a livello internazionale”, commenta il presidente della TWAS, Jacob Palis. “Il loro contributo non solo favorisce il progresso del Paese d’origine, ma costituisce un arricchimento per l’intera comunità internazionale”.
Giunto alla sua terza edizione, il Trieste Science Prize è un premio ideato per dare il giusto riconoscimento ad alcuni tra i più rappresentativi studiosi dei paesi in via di sviluppo. Il premio è dedicato alla città di Trieste, le cui organizzazioni scientifiche contribuiscono in misura rilevante alla promozione della scienza nel Sud del mondo. Sono esclusi dal riconoscimento gli scienziati già insigniti dei premi Nobel, Tokyo/Kyoto, Craaford o Abel.
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