SABRINA FERILLI E MAURIZIO MICHELI INTERPRETANO UNA GUSTOSA COMMEDIA FRANCESE AL POLITEAMA ROSSETTI DA MARTEDì 6 MARZO
- 2 Marzo 2007
- Generale
Sabrina Ferilli e Maurizio Micheli ritornano a divertire la platea del Politeama Rossetti a Trieste in La Presidentessa,
capolavoro del vaudeville francese che ritrova tutta la sua freschezza
e la sua forza coinvolgente grazie all’energia del cast e alla sapiente
e coinvolgente regia di Gigi Proietti.
L’appuntamento – imperdibile per chi ama il teatro leggero, ma di
qualità – è per martedì 6 marzo, giorno dell’atteso debutto de La Presidentessa di Hannequin e Veber, ospite del cartellone Prosa dello Stabile regionale fino a domenica 11 marzo.
Quasi sempre, per dare un’idea delle architetture drammaturgiche del teatro francese “fin de siécle”, di quel teatro brillante che basa la propria comicità su equivoci e tresche amorose in vorticosa successione, si fa riferimento a un “meccanismo a orologeria”. In effetti sono necessarie la precisione, la sapienza e l’arte un po’ misteriosa di un orologiaio per inventare il virtuosismo delle entrate e delle uscite, degli scontri e degli incontri fra i diversi personaggi, dei fraintendimenti e dei malintesi, delle bugie e delle rivelazioni che freneticamente animano ogni testo di vaudeville. E una volta affinato il lavoro dell’autore, tocca al regista coniugare verve e meticolosità, dando corpo sulla scena alla leggerezza, al ritmo travolgente e all’irresistibile efficacia comica del copione. Lo stesso vale per gli attori, impegnati a rappresentare personaggi che agiscono con la precisione di marionette meccaniche nell’incredibile intreccio di intrighi, ammiccamenti, colpi ad effetto dello spettacolo, ma che non si presentano come maschere, anzi posseggono le sfumature di figure reali e con caratterizzazioni che – quando ci sono – appaiono incisive, ma mai pesanti… Emerge dunque chiaramente che per esprimere l’irresistibile spirito del vaudeville siano necessari impegno e accuratezza veramente notevoli.
Un’alchimia per nulla scontata, che si realizza nell’allestimento de La Presidentessa, grazie al lavoro compiuto da una squadra di artisti d’alto livello: Gigi Proietti a curare la regia e l’adattamento, Sabrina Ferilli e Maurizio Micheli a donare la loro generosa energia ai due protagonisti, attorniati da un cast affiatato. Non sono da meno i variopinti contributi della scenografia di Alessandro Chiti, dei costumi di Mariolina Bono e delle musiche a cura di Mario Vicari. Il risultato è uno spettacolo che conquista giocando con la vitalità e con tutti gli elementi del vaudeville – compresi gli immancabili ammiccamenti e le salaci allusioni alla vita amorosa – senza però accondiscendere alla volgarità.
La Presidentessa, piéce scritta nel 1912, da sempre amata da interpreti e registi (ha raggiunto addirittura il grande schermo, nel 1952 in un film di Germi, con la Pampanini e Dapporto, e nel 1977 in una pellicola firmata da Luciano Salce e interpretata da Mariangela Melato e Johnny Dorelli), si conferma ancora capace di conquistare e far divertire le platee.
Gigi Proietti ha scelto di modificare l’ambientazione del testo: non la Francia ma l’Italia giolittiana, non Parigi ma Roma e una vaga provincia del meridione. Per il resto rispetta gli autori e i canoni del genere francese, puntando sul ritmo inarrestabile, sull’esattezza dei tempi, sullo studio delle figure e delle situazioni, per amplificare ogni potenzialità del testo.
Deus ex machina della storia è Gobette (che ha il volto della Ferilli) spregiudicata diva del Varietà, che allontanata dalla capitale si rifugia in provincia proprio a casa di un morigerato magistrato (cui Maurizio Micheli dona ansie e spassosi momenti di spaesamento): basta un soffio perché la ballerina sia scambiata per sua moglie, e perché si dia il via a un’infernale successione di equivoci… A complicare la già esplosiva situazione, giunge l’ispezione ufficiosa del Ministro della Giustizia, integerrimo e giunto proprio per verificare la moralità della magistratura. Ne nasce una girandola irresistibile di avvenimenti, tresche sentimentali, sotterfugi, che – come tradizione vuole – si sciolgono in un gioioso finale: la Presidentessa Gobette seduce il Ministro e assicura al suo magistrato una clamorosa carriera a Roma.
Accanto a Sabrina Ferilli e Maurizio Micheli (che allo Stabile regionale hanno già conquistato il pubblico nel 1998 nella commedia musicale Un paio d’ali), recitano Paila Pavese (la moglie del Presidente), Virgilio Zernitz (il Presidente), Miro Landoni (Primo Magistrato/Capo Usciere), Massimiliano Giovanetti (Capo di Gabinetto), Gianni Cannavacciuolo (Terzo Magistrato/Agente), Daniela Terrei (Cameriera/Amante del Ministro/Albergatrice), Andrea Pirolli (Secondo Magistrato/Impiegato), Susanna Proietti (Figlia del Presidente).
Prodotto da Politeama srl e Premiere srl, La Presidentessa di Hannequin-Veber.
La presidentessa debutta al Politeama Rossetti – settimo spettacolo del cartellone Prosa – martedì 6 marzo alle 20.30 e replica fino a domenica 11 marzo nei consueti orari (pomeridiane alle ore 16 di mercoledì e domenica). Prossimi spettacoli in programma saranno per la Prosa Arlecchino servitore di due padroni per la regia di Giorgio Strehler (dal 20 marzo) e per la rassegna altrimusical Assassins di Sondheim.
La stagione del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia viene realizzata con il contributo della Fondazione CrTrieste.
Acquisti e informazioni presso la Biglietteria del Politeama Rossetti (da lunedì a sabato 8.30-12.30, 15.30-19), il Ticket Point di Corso Italia (giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19) e Agenzia Pansepol (via del Monte, 2) Agenzia Bagolandia (Via San Marco, 45) e presso le agenzie di Muggia (Agenzia Peekabooh), Monfalcone (Agenzia Universal), Gorizia (Agenzia Appiani), San Vito al Tagliamento (Agenzia Medina Viaggi) e presso le Agenzie del circuito Charta presenti sul territorio nazionale (elenco sul sito del Teatro). Informazioni anche sul sito www.ilrossetti.it. e al tel. 040/3593511.
Quasi sempre, per dare un’idea delle architetture drammaturgiche del teatro francese “fin de siécle”, di quel teatro brillante che basa la propria comicità su equivoci e tresche amorose in vorticosa successione, si fa riferimento a un “meccanismo a orologeria”. In effetti sono necessarie la precisione, la sapienza e l’arte un po’ misteriosa di un orologiaio per inventare il virtuosismo delle entrate e delle uscite, degli scontri e degli incontri fra i diversi personaggi, dei fraintendimenti e dei malintesi, delle bugie e delle rivelazioni che freneticamente animano ogni testo di vaudeville. E una volta affinato il lavoro dell’autore, tocca al regista coniugare verve e meticolosità, dando corpo sulla scena alla leggerezza, al ritmo travolgente e all’irresistibile efficacia comica del copione. Lo stesso vale per gli attori, impegnati a rappresentare personaggi che agiscono con la precisione di marionette meccaniche nell’incredibile intreccio di intrighi, ammiccamenti, colpi ad effetto dello spettacolo, ma che non si presentano come maschere, anzi posseggono le sfumature di figure reali e con caratterizzazioni che – quando ci sono – appaiono incisive, ma mai pesanti… Emerge dunque chiaramente che per esprimere l’irresistibile spirito del vaudeville siano necessari impegno e accuratezza veramente notevoli.
Un’alchimia per nulla scontata, che si realizza nell’allestimento de La Presidentessa, grazie al lavoro compiuto da una squadra di artisti d’alto livello: Gigi Proietti a curare la regia e l’adattamento, Sabrina Ferilli e Maurizio Micheli a donare la loro generosa energia ai due protagonisti, attorniati da un cast affiatato. Non sono da meno i variopinti contributi della scenografia di Alessandro Chiti, dei costumi di Mariolina Bono e delle musiche a cura di Mario Vicari. Il risultato è uno spettacolo che conquista giocando con la vitalità e con tutti gli elementi del vaudeville – compresi gli immancabili ammiccamenti e le salaci allusioni alla vita amorosa – senza però accondiscendere alla volgarità.
La Presidentessa, piéce scritta nel 1912, da sempre amata da interpreti e registi (ha raggiunto addirittura il grande schermo, nel 1952 in un film di Germi, con la Pampanini e Dapporto, e nel 1977 in una pellicola firmata da Luciano Salce e interpretata da Mariangela Melato e Johnny Dorelli), si conferma ancora capace di conquistare e far divertire le platee.
Gigi Proietti ha scelto di modificare l’ambientazione del testo: non la Francia ma l’Italia giolittiana, non Parigi ma Roma e una vaga provincia del meridione. Per il resto rispetta gli autori e i canoni del genere francese, puntando sul ritmo inarrestabile, sull’esattezza dei tempi, sullo studio delle figure e delle situazioni, per amplificare ogni potenzialità del testo.
Deus ex machina della storia è Gobette (che ha il volto della Ferilli) spregiudicata diva del Varietà, che allontanata dalla capitale si rifugia in provincia proprio a casa di un morigerato magistrato (cui Maurizio Micheli dona ansie e spassosi momenti di spaesamento): basta un soffio perché la ballerina sia scambiata per sua moglie, e perché si dia il via a un’infernale successione di equivoci… A complicare la già esplosiva situazione, giunge l’ispezione ufficiosa del Ministro della Giustizia, integerrimo e giunto proprio per verificare la moralità della magistratura. Ne nasce una girandola irresistibile di avvenimenti, tresche sentimentali, sotterfugi, che – come tradizione vuole – si sciolgono in un gioioso finale: la Presidentessa Gobette seduce il Ministro e assicura al suo magistrato una clamorosa carriera a Roma.
Accanto a Sabrina Ferilli e Maurizio Micheli (che allo Stabile regionale hanno già conquistato il pubblico nel 1998 nella commedia musicale Un paio d’ali), recitano Paila Pavese (la moglie del Presidente), Virgilio Zernitz (il Presidente), Miro Landoni (Primo Magistrato/Capo Usciere), Massimiliano Giovanetti (Capo di Gabinetto), Gianni Cannavacciuolo (Terzo Magistrato/Agente), Daniela Terrei (Cameriera/Amante del Ministro/Albergatrice), Andrea Pirolli (Secondo Magistrato/Impiegato), Susanna Proietti (Figlia del Presidente).
Prodotto da Politeama srl e Premiere srl, La Presidentessa di Hannequin-Veber.
La presidentessa debutta al Politeama Rossetti – settimo spettacolo del cartellone Prosa – martedì 6 marzo alle 20.30 e replica fino a domenica 11 marzo nei consueti orari (pomeridiane alle ore 16 di mercoledì e domenica). Prossimi spettacoli in programma saranno per la Prosa Arlecchino servitore di due padroni per la regia di Giorgio Strehler (dal 20 marzo) e per la rassegna altrimusical Assassins di Sondheim.
La stagione del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia viene realizzata con il contributo della Fondazione CrTrieste.
Acquisti e informazioni presso la Biglietteria del Politeama Rossetti (da lunedì a sabato 8.30-12.30, 15.30-19), il Ticket Point di Corso Italia (giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19) e Agenzia Pansepol (via del Monte, 2) Agenzia Bagolandia (Via San Marco, 45) e presso le agenzie di Muggia (Agenzia Peekabooh), Monfalcone (Agenzia Universal), Gorizia (Agenzia Appiani), San Vito al Tagliamento (Agenzia Medina Viaggi) e presso le Agenzie del circuito Charta presenti sul territorio nazionale (elenco sul sito del Teatro). Informazioni anche sul sito www.ilrossetti.it. e al tel. 040/3593511.