PRESENTATA LA STAGIONE 2007-2008 DEL TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA: 53 APPUNTAMENTI COL GRANDE TEATRO
  • 5 Settembre 2007
  • Generale
Noi andiamo al Rossetti” annunciano dai manifesti alcuni tra i più celebri volti del teatro italiano e altri grandi nomi del mondo della danza e del musical: sono i protagonisti della Stagione 2007-2008 del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia che martedì 4 settembre è stata presentata dal Presidente Paris Lippi e dal direttore Antonio Calenda, nel corso di una conferenza stampa tenuta nell’inedita cornice del nuovo CaféRossetti, aperto in anteprima per l’occasione. 53 titoli articolati come di consueto secondo i funzionali itinerari tematici della prosa, del musical, della danza e degli altripercorsi: anche per la Stagione 2007-2008 la meta del direttore Calenda è stata di creare un ampio ventaglio di appuntamenti, che conducessero sul maggior palcoscenico regionale spettacoli di elevata qualità artistica e che risultassero adatti a un vasto spettro di spettatori, diversi per interessi e fasce d’età… Linee che ci si augura incontrino il favore del pubblico e lo invitino ad “…andare al Rossetti” con quella soddisfazione e quell’assiduità che hanno fatto del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia – come ha sottolineato il Presidente Lippi – il “Teatro dei Record”, distintosi a livello nazionale non solo per il numero di spettatori, ma anche per l’eccellenza della programmazione.

La nuova Stagione, dunque, propone molte novità ma sa anche creare una continuità con le direzioni già tracciate in passato: fra queste figurano di certo il rinnovato grande impegno sul piano produttivo e la volontà di aprirsi sempre più al territorio (si collaborerà con significative realtà produttive regionali, fra cui il Teatro Club di Udine e gli Artisti Associati di Gorizia, e importanti spettacoli dello Stabile saranno presenti in anteprima nei cartelloni del Teatro Verdi di Pordenone e in quello del Giovanni da Udine). C’è inoltre la scelta di incrementare lo spazio e la sensibilità verso i più giovani (riservando loro non solo particolari formule d’abbonamento e prezzi speciali, ma anche spettacoli concepiti ad hoc). Infine, la programmazione non rinuncia ad assumersi il compito di “educare” al teatro, cercando al proprio interno un percorso d’approfondimento anche sul piano specificamente artistico: se lo scorso anno si rendeva omaggio alla figura dell’attore (dedicando addirittura una sezione ai “grandi maestri” della scena), nel 2007-2008 si punta invece sulla regia. Sono in locandina i lavori di alcuni degli artisti italiani più acclamati: basti citare, oltre a Calenda, Cesare Lievi, Luca Ronconi, Francesco Rosi, il compianto Mauro Bolognini, Sergio Castellitto, Elio De Capitani, Andrée Ruth Shammah e “rivelazioni” quali Antonio Latella e Arturo Cirillo.
Non è comunque da meno il carnet degli attori, in cui appaiono stelle di prima grandezza come Massimo Dapporto, Paolo Poli, Massimo Popolizio, Stefano Accorsi per la prosa, Loretta Goggi, Massimiliano Varrese, Giò Di Tonno per il musical, Anna Galiena, Marco Paolini, Neri Marcorè e Natalino Balasso per le proposte contemporanee, mentre per la danza saranno protagoniste compagnie d’assoluto rilievo quali la Hubbard Street Company di Chicago, gli australiani Tap Dogs e gli eccezionali Erica Boaglio e Adrian Aragon con il loro nuovo show di tango.

È come sempre in primo piano, per lo Stabile regionale, l’attività di produzione, attraverso cui si esprimono le motivazioni e la cifra artistica dell’Ente. Sono quattro i nuovi progetti: rende omaggio a Carlo Goldoni nel trecentenario della nascita, il divertente I due gemelli veneziani, che Antonio Calenda mette in scena esaltandone i meccanismi comici e affidando il duplice e virtuosistico ruolo del titolo a Massimo Dapporto. Successivamente lo Stabile – coproducendo con gli Artisti Associati di Gorizia – passerà a Italo Svevo con le riflessioni ironiche ed attualissime che percorrono La Rigenerazione: nel ruolo principale Calenda ha voluto un “grande maestro” molto amato, come Gianrico Tedeschi. È un lavoro inedito poi Il Maestro e Cicogno, delicato dramma che Renzo S.Crivelli incentra sulla Trieste joyceiana e che sarà firmato da Manuel Giliberti e interpretato da Fulvio Falzarano. Drammaturgia contemporanea e storia del territorio si legano anche in Indemoniate – la soglia per la regia di Massimo Somaglino: lo spettacolo è il frutto di un diligente work in progress, iniziato nell’ambito della rassegna Play.01. Lo Stabile in questo progetto è partner dell’udinese TeatroClub.
Importantissime anche le produzioni riprese nella Stagione 2007-2008, per le quali sono state tracciate fitte tournée: Vita di Galileo di Bertolt Brecht – dopo il grande successo ottenuto lo scorso anno sul piano nazionale – apre il cartellone dello Stabile nel segno di un autore che, come sottolinea Calenda, “rappresenta ancora un’importante guida critica per le nostre menti e illumina di senso e problematicità la nostra visione dell’uomo”. Concepito assieme al Teatro de gli Incamminati nel cinquantesimo della morte del grande maestro di Augusta, lo spettacolo vanta la notevole prova di Franco Branciaroli ed è richiestissimo anche per la sua avvincente attualità, per il suo indagare nel difficile conflitto fra scienza e potere, ricerca e senso di responsabilità. Molte repliche – anche in prestigiose piazze internazionali, fra cui Innsbruck, Vienna, Budapest – sono in programma per Lei dunque capirà, il toccante monologo che Claudio Magris ha affidato alla regia di Calenda e all’intensa interpretazione di Daniela Giovanetti: premiata dalla critica e dal pubblico, la piéce ritorna in scena a novembre anche a Trieste “fuori abbonamento”. Prosegue inoltre il suo tour nazionale, che si concluderà a fine 2007 il rossiniano Opéra Comique interpretato da Tuccio Musumeci e Pippo Pattavina, mentre rimangono come sempre in repertorio i lavori dei Piccoli di Podrecca.

Fin dall’inaugurazione con il già citato capolavoro brechtiano Vita di Galileo, la nuova Stagione del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia, per quanto attiene alla linea ideale e dei contenuti, sembra voler mettere al proprio centro l’uomo, raccontato dai maggiori autori del Novecento e contemporanei, nei suoi eroismi e nelle sue fragilità, nei suoi rapporti con il mondo, l’etica, la società, i sentimenti. Argomenti che – come dimostra il ricco cartellone Prosa di quest’anno possono esprimersi attraverso il dramma, ma anche tramite il linguaggio lieve e irresistibile della commedia.
Ce lo insegna fin dal Settecento il genio di Goldoni che sarà materia dell’atteso  e già citato spettacolo di produzione dello Stabile I due gemelli veneziani: alle prese col duplice ruolo del titolo, l’ espressività matura e versatile di Massimo Dapporto, guidato da Antonio Calenda che si accosta con entusiasmo a un testo che intreccia con tanta abilità studio dei caratteri e dei tipi umani a una scrittura comica di irraggiungibile perizia.
Non è da meno il Piccolo Teatro di Milano, che – per la regia di Ronconi – presenta a Trieste Inventato di sana pianta di Hermann Broch, in cui umorismo e cinismo si fondono in un tagliente ritratto sociale: spettacolo raffinatissimo, è interpretato da un cast di primo livello dove figurano i nomi di Massimo De Francovich, Massimo Popolizio, Pia Lanciotti e Anna Bonaiuto. Irriverente è il canone scelto da Paolo Poli, che dopo molti anni d’assenza ritorna – con tutta l’entusiasmo del suo trasformismo e della sua versatilità – al Politeama Rossetti con Sei Brillanti, una collana di affreschi del Novecento ritratti attraverso la penna di sei giornaliste del secolo passato. Ci si divertirà certamente anche con Francesco Paolantoni e i già applauditi Tuccio Musumeci e Pippo Pattavina protagonisti de La concessione del telefono in cui Andrea Camilleri irride al paludoso sistema burocratico della Sicilia di fine Ottocento, che conserva non poche assonanze con la contemporaneità.
Gioca in modo accattivante con la suggestione della suspence – ma denuncia anche l’aridità di un rapporto di coppia – Delitto perfetto che Geppy Gleijeses mette in scena con un bel cast, conscio della lezione di Hitchcock. Mentre sembra partire da toni da commedia – ma raggiunge ben altre profondità drammatiche – il capolavoro di Eduardo De Filippo Le voci di dentro, che vanta l’interpretazione di Luca De Filippo e la regia di un maestro quale Francesco Rosi.
Il dubbio di Shanley tocca temi scottanti, attualissimi ed è uno degli appuntamenti più attesi. Tutto in questo spettacolo appare significativo: dal testo (Premio Pulitzer 2005), drammatica storia di un prete sospettato di pedofilia, al nome del regista che gli offrirà sostanza scenica – l’ottimo Sergio Castellitto – al cast, che intreccia la classe di Lucilla Morlacchi all’energia di Stefano Accorsi, uno degli interpreti di spicco del mondo dello spettacolo italiano che dopo tanto cinema sceglie ora di ritornare alle scene.
Anche L’una e l’altra guarda alla nostra realtà: Botho Strauss, uno fra i più eminenti intellettuali contemporanei, vi narra il conflitto fra due donne, intente a proteggere i propri affetti. Lo spettacolo è firmato dal raffinato regista Cesare Lievi e interpretato da Paola Mannoni e Ludovica Modugno. Rainer Werner Fassbinder si è fatto interprete delle inquietudini della gioventù tedesca del dopoguerra: accade anche nel suo Le lacrime amare di Petra von Kant ritratto di una giovane donna di successo che anela a sentimenti assoluti ma li scopre offesi da dinamiche di potere e interesse. Una storia che in scena rivive attraverso il segno deciso di Antonio Latella – una fra le più significative personalità che la regia abbia espresso negli ultimi anni – e l’interpretazione di Laura Marinoni, unanimemente giudicata impeccabile. L’amore e il tradimento, l’ambiguo rapporto fra realtà e finzione, l’incubo della follia, il dramma del disonore, connotano Il berretto a sonagli di Pirandello: Sebastiano Lo Monaco, che riprende la regia di Mauro Bolognini, ne è anche protagonista, nei panni dello scrivano Ciampa. Disserta infine sull’usurpazione, l’amore, la colpa, l’espiazione il più arduo e misterioso fra i capolavori shakespeareiani, La Tempesta: l’allestimento di Tato Russo però diviene anche un’elegia del teatro, un inno alla magia del palcoscenico, ricreata attraverso il prezioso recupero di sorprendenti macchinerie scheniche barocche.

Ben otto sono i titoli che nel corso della Stagione 2007-2008 si susseguiranno per il cartellone Musical, sempre più consistente e di valore: affianca infatti musical che sono ormai dei veri classici a proposte contemporanee americane, belle creazioni italiane ad omaggi a grandi artisti che per talento, passione ed eclettismo del musical sono i protagonisti ideali… Appartengono a quest’ultima categoria Christian De Sica e Loretta Goggi: entrambi hanno costruito uno spettacolo attorno al proprio talento e ne saranno protagonisti in sfavillanti allestimenti. Parlami di me, che Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime hanno scritto per De Sica, riflette sulla figura dell’attore con ironia e affettuosa partecipazione: un pretesto perché De Sica possa raccontare la propria vita, ricordare i suoi maestri (a partire dal celebre padre), celebrare il proprio amore per la musica interpretando belle canzoni sostenuto da una notevole orchestra. Loretta Goggi – una delle più complete artiste del panorama italiano – darà sfoggio delle sue doti di attrice, cantante, ballerina, imitatrice in Se stasera sono qui, ripercorrendo tanti momenti della sua ricca carriera: accanto a lei uno sfrenato corpo di ballo diretto dal regista e coreografo Gianni Brezza.
Un vero e proprio musical sarà invece lo spettacolo d’apertura del cartellone: Peter Pan ispirato al romanzo di Barrie è una produzione italiana del Sistina, del Teatro delle Erbe e delle Officine Smeraldo e ha già debuttato con successo nella passata stagione. Musiche di Edoardo Bennato, allestimento sorprendente (i protagonisti volano veramente), un cast affiatatissimo con l’ottimo Manuel Frattini nel ruolo del titolo… lo spettacolo saprà incantare un pubblico adulto come pure i più giovani che proprio fra i musical, coerentemente alle linee programmatiche del teatro, troveranno molti titoli scelti proprio per loro. Fra questi spicca di certo Tre metri sopra il cielo una fresca storia d’amore fra ragazzi di liceo, che dalle pagine del fortunato romanzo di Federico Moccia è rimbalzata al cinema ed ora sulle assi del palcoscenico: lo interpreta, nei panni dell’ormai mitico Step, Massimiliano Varrese, attore amatissimo dai giovani. Fra le grandi produzioni italiane non poteva poi mancare un classico come Masaniello: uno spettacolo di Tato Russo, che per raccontare la parabola dell’eroico rivoluzionario napoletano ha creato un vero kolossal teatrale con un imponente allestimento e un cast di addirittura 50 artisti.
Appuntamenti di grande interesse saranno poi quelli con i musical americani contemporanei: Jekyll and Hyde con le splendide musiche di Frank Wil
Congratulazioni

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