PAOLA MANNONI E LUDOVICA MODUGNO SI CONFRONTANO IN "L'UNA E L'ALTRA" DI BOTHO STRAUSS
- 10 Dicembre 2007
- Generale
Va in scena per il cartellone Prosa del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia – in esclusiva regionale – L’una e l’altra, testo che Botho Strauss ha scritto nel 1989 e che – grazie a Cesare Lievi
che ne firma traduzione e allestimento – è giunto per la prima volta in
assoluto anche sui palcoscenici italiani, nella stagione 2007-2008.
Ne sono protagoniste Paola Mannoni e Ludovica Modugno, che offrono intensità e spessore a due ruoli profondamente impegnativi.
Il testo infatti è costruito come un duello, un confronto all’ultimo respiro che avviene nella scena neutra e imponente – che per la forma potrebbe evocare una sorta di ring – che Margherita Palli ha creato per l’edizione italiana di L’una e l’altra di Botho Strauss diretto da Cesare Lievi, regista e drammaturgo di fama europea che ha sempre guardato con particolare sensibilità al mondo drammaturgico tedesco.
Nasce da questo feeling, la scelta di questo complesso e intrigante testo dell’autore forse più interessante e rappresentativo che la Germania possa oggi vantare, il grandissimo Botho Strauss, poeta della solitudine moderna, capace di svelare dietro l’apparenza e gli stereotipi borghesi della nostra quotidianità la voragine di un mondo chiuso, angosciante e vuoto.
Nato nel 1944, Strauss vive a Berlino, dove – occupandosi di germanistica, sociologia e teatro – appare per un periodo molto vicino ad Adorno e, in seguito ad alcuni scritti sul teatro, viene notato da Peter Stein che lo invita a svolgere la fondamentale attività di Dramaturg alla Schaubühne am Halleschen Ufer. Da questa collaborazione alcuni dei maggiori successi del regista; contemporaneamente, Strauss scopre in sé la vocazione alla scrittura, che affascinerà registi della statura di Luc Bondy, Peter Rudolf e Ingmar Bergman e che lo porterà a scrivere veri e propri capolavori teatrali del nostro tempo: un’epoca ritratta spesso con ardua durezza, denunciata attraverso le profonde e laceranti introspezioni a cui costringe i suoi personaggi.
È quanto accade anche ne L’una e l’altra, tutto costruito come un “corpo a corpo” fra due donne – Lissie e Insa – che il destino si diverte a far incontrare, dividere, rincontrare in una lotta per la supremazia che sembra non avere un vero vincitore.
Lissie ruba ad Insa il marito dal quale ha avuto una figlia: il loro scontro potrebbe concludersi con la sconfitta di Insa, ma la vita ha in serbo per loro un nuovo crudele sviluppo. La figlia di Insa, Elaine, ragazza problematica, incontra casualmente Timm, figlio di Lissie (e dell’uomo, Henrik), in un supermercato, dove il ragazzo prende le sue difese. I due giovani si innamorano, inconsapevoli di essere figli dello stesso padre e di avviare un legame in qualche modo incestuoso. Le due donne si trovano a fare i conti con un passato comune, ma soprattutto con se stesse, affrontandosi in uno scontro dialettico nel quale danno sfogo a tutto il loro carico di odio, amore, rancore, desiderio di rivalsa, volontà di distruzione… Ma anche a una profonda solitudine e a una celata solidarietà. Nessuna delle due ne uscirà vittoriosa nel senso consueto. L’unica possibile vittoria forse andrà a colei che da questo confronto uscirà comprendendo meglio quella che è stata e che è.
Nell’impervio ruolo delle due donne, ammireremo Paola Mannoni (Insa) e Ludovica Modugno (Lissie), una coppia tesa e formidabile, due attrici che sanno contemporaneamente essere ironiche, drammatiche, precise, toccanti, laconiche… La loro prova e la concezione registica di Lievi, di ampio respiro, sottile ambiguità, profonda metaforicità rendono questo testo un impegnativo e impedibile momento di grande teatro contemporaneo. Cesare Lievi, (alla sua centesima regia), artista di fama europea che coltiva una particolare sensibilità per il mondo tedesco, non è al suo primo incontro con Botho Strass, infatti nel 1990, al Burgtheater di Vienna, mise in scena con il fratello Daniele, Il tempo e la stanza, uno dei testi più interessanti del drammaturgo tedesco.
Completa il cast un affiatato gruppo d’attori più volte impegnati in produzioni del Centro Teatrale Bresciano, che produce lo spettacolo: Emanuele Carucci Viterbi (Un commesso, Chiodo, Un uomo magro), Leonardo de Colle (Timm), Paola Di Meglio (Elaine), Franco Sangermano (Henrik), Giuseppina Turra (Spugna, Una giovane donna).
Le scene sono della già citata Margherita Palli, i costumi sono creati da Marina Luxardo e le luci di Gigi Saccomandi.
La Stagione 2007-2008 del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.
L’una e l’altra è in scena al Politeama Rossetti fino a domenica 16 dicembre: i biglietti sono ancora disponibili presso i consueti punti vendita della Biglietteria del Politeama Rossetti (da martedì a sabato 8.30-12.30, 15.30-19) e del Ticket Point di Corso Italia (giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19) e presso Agenzia Bagolandia (via S.Marco 45, da lunedì a venerdì 9-13 e 16-19; sabato 9-12), Agenzia Pansepol (via del Monte, 2, giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19), Agenzia Peekabooh (Muggia, Riva De Amicis, 21, da lunedì a venerdì 9-12.30, 16-19; sabato 9-12) e presso le agenzie di Monfalcone (Agenzia Universal), Gorizia (Agenzia Appiani), San Vito al Tagliamento (Agenzia Medina Viaggi), Udine (Biglietteria del Teatro Nuovo Giovanni da Udine), Venezia (Agenzie IAT di Piazzale Roma, San Marco e Bookshop di Venice Pavillon), Mestre (Agenzia Felicità Viaggi), Vittorio Veneto (Agenzia Medina Viaggi) e Vicenza (Agenzia Vicenza.com) e presso le altre Agenzie del Circuito Charta presenti sul territorio nazionale (elenco sul sito del Teatro). Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it. e al tel. 040/3593511.
L’ufficio stampa
Ne sono protagoniste Paola Mannoni e Ludovica Modugno, che offrono intensità e spessore a due ruoli profondamente impegnativi.
Il testo infatti è costruito come un duello, un confronto all’ultimo respiro che avviene nella scena neutra e imponente – che per la forma potrebbe evocare una sorta di ring – che Margherita Palli ha creato per l’edizione italiana di L’una e l’altra di Botho Strauss diretto da Cesare Lievi, regista e drammaturgo di fama europea che ha sempre guardato con particolare sensibilità al mondo drammaturgico tedesco.
Nasce da questo feeling, la scelta di questo complesso e intrigante testo dell’autore forse più interessante e rappresentativo che la Germania possa oggi vantare, il grandissimo Botho Strauss, poeta della solitudine moderna, capace di svelare dietro l’apparenza e gli stereotipi borghesi della nostra quotidianità la voragine di un mondo chiuso, angosciante e vuoto.
Nato nel 1944, Strauss vive a Berlino, dove – occupandosi di germanistica, sociologia e teatro – appare per un periodo molto vicino ad Adorno e, in seguito ad alcuni scritti sul teatro, viene notato da Peter Stein che lo invita a svolgere la fondamentale attività di Dramaturg alla Schaubühne am Halleschen Ufer. Da questa collaborazione alcuni dei maggiori successi del regista; contemporaneamente, Strauss scopre in sé la vocazione alla scrittura, che affascinerà registi della statura di Luc Bondy, Peter Rudolf e Ingmar Bergman e che lo porterà a scrivere veri e propri capolavori teatrali del nostro tempo: un’epoca ritratta spesso con ardua durezza, denunciata attraverso le profonde e laceranti introspezioni a cui costringe i suoi personaggi.
È quanto accade anche ne L’una e l’altra, tutto costruito come un “corpo a corpo” fra due donne – Lissie e Insa – che il destino si diverte a far incontrare, dividere, rincontrare in una lotta per la supremazia che sembra non avere un vero vincitore.
Lissie ruba ad Insa il marito dal quale ha avuto una figlia: il loro scontro potrebbe concludersi con la sconfitta di Insa, ma la vita ha in serbo per loro un nuovo crudele sviluppo. La figlia di Insa, Elaine, ragazza problematica, incontra casualmente Timm, figlio di Lissie (e dell’uomo, Henrik), in un supermercato, dove il ragazzo prende le sue difese. I due giovani si innamorano, inconsapevoli di essere figli dello stesso padre e di avviare un legame in qualche modo incestuoso. Le due donne si trovano a fare i conti con un passato comune, ma soprattutto con se stesse, affrontandosi in uno scontro dialettico nel quale danno sfogo a tutto il loro carico di odio, amore, rancore, desiderio di rivalsa, volontà di distruzione… Ma anche a una profonda solitudine e a una celata solidarietà. Nessuna delle due ne uscirà vittoriosa nel senso consueto. L’unica possibile vittoria forse andrà a colei che da questo confronto uscirà comprendendo meglio quella che è stata e che è.
Nell’impervio ruolo delle due donne, ammireremo Paola Mannoni (Insa) e Ludovica Modugno (Lissie), una coppia tesa e formidabile, due attrici che sanno contemporaneamente essere ironiche, drammatiche, precise, toccanti, laconiche… La loro prova e la concezione registica di Lievi, di ampio respiro, sottile ambiguità, profonda metaforicità rendono questo testo un impegnativo e impedibile momento di grande teatro contemporaneo. Cesare Lievi, (alla sua centesima regia), artista di fama europea che coltiva una particolare sensibilità per il mondo tedesco, non è al suo primo incontro con Botho Strass, infatti nel 1990, al Burgtheater di Vienna, mise in scena con il fratello Daniele, Il tempo e la stanza, uno dei testi più interessanti del drammaturgo tedesco.
Completa il cast un affiatato gruppo d’attori più volte impegnati in produzioni del Centro Teatrale Bresciano, che produce lo spettacolo: Emanuele Carucci Viterbi (Un commesso, Chiodo, Un uomo magro), Leonardo de Colle (Timm), Paola Di Meglio (Elaine), Franco Sangermano (Henrik), Giuseppina Turra (Spugna, Una giovane donna).
Le scene sono della già citata Margherita Palli, i costumi sono creati da Marina Luxardo e le luci di Gigi Saccomandi.
La Stagione 2007-2008 del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.
L’una e l’altra è in scena al Politeama Rossetti fino a domenica 16 dicembre: i biglietti sono ancora disponibili presso i consueti punti vendita della Biglietteria del Politeama Rossetti (da martedì a sabato 8.30-12.30, 15.30-19) e del Ticket Point di Corso Italia (giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19) e presso Agenzia Bagolandia (via S.Marco 45, da lunedì a venerdì 9-13 e 16-19; sabato 9-12), Agenzia Pansepol (via del Monte, 2, giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19), Agenzia Peekabooh (Muggia, Riva De Amicis, 21, da lunedì a venerdì 9-12.30, 16-19; sabato 9-12) e presso le agenzie di Monfalcone (Agenzia Universal), Gorizia (Agenzia Appiani), San Vito al Tagliamento (Agenzia Medina Viaggi), Udine (Biglietteria del Teatro Nuovo Giovanni da Udine), Venezia (Agenzie IAT di Piazzale Roma, San Marco e Bookshop di Venice Pavillon), Mestre (Agenzia Felicità Viaggi), Vittorio Veneto (Agenzia Medina Viaggi) e Vicenza (Agenzia Vicenza.com) e presso le altre Agenzie del Circuito Charta presenti sul territorio nazionale (elenco sul sito del Teatro). Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it. e al tel. 040/3593511.
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