MARTHA GRAHAM DANCE COMPANY: IL MEGLIO DELLA MODERN DANCE AMERICANA È AL POLITEAMA ROSSETTI
- 14 Febbraio 2007
- Generale
Una danza che scaturisce dal pulsare
della vita, che nasce dai ritmi vitali binari del respiro, del battito
cardiaco, che racchiude in sé il mistero della vita e lo esprime
attraverso gesti e movimenti che sgorgano da principi semplici e
dinamici – “contraction and release, fall and recovery” – dall’equilibrio di forze libere e complementari… Una danza che – come spiegò la stessa Martha Graham nel film del 1957 A Dancer’s World
– ricrei la comunicazione delle proprie esperienze attraverso i mezzi
dell’azione, riveli il “paesaggio interiore” dell’uomo e sia lo
specchio dei mutamenti della società…
In quasi settant’anni di palcoscenico, d’impegno coreografico (con la creazione di oltre 180 titoli), di ricerca e di totale dedizione alla danza, l’americana Martha Graham (1894-1991) – una delle personalità più geniali e di maggior rilievo dell’intero panorama culturale e artistico del Novecento – è riuscita a fare di questi ideali una tangibile realtà.
La sua tecnica è stata comparata per importanza a quella classica, la sua Compagnia ed il suo Ensemble l’hanno fatta conoscere in tutto il mondo, dall’America, all’Europa, all’Oriente, e ne perpetuano tuttora la fondamentale lezione…
Il suo “metodo” innovativo per la prima volta osava liberare i ballerini dai passi stabiliti e dalle regole del balletto classico nella ricerca di un nuovo vocabolario espressivo per il corpo, mirato a “riscoprirne” le potenzialità naturali, la spontaneità: «La danza ha due facce – asseriva infatti la grande danzatrice – una è la scienza del movimento, la tecnica che è una fredda scienza esatta e deve essere imparata molto accuratamente, e l’altra è la distorsione di questi principi, l’uso di questa tecnica costretta da un’emozione».
In questo modo la danza da lei creata diventa un’arte libera, espressiva e assolutamente moderna, influenzata dai corpi e dalle emozioni e dunque dal tempo, dalla società, dagli eventi… Le coreografie firmate dalla Graham infatti raccontano d’amore ma anche di femminismo, di interiorità ma anche, soprattutto negli anni Quaranta, di nazionalismo e antimilitarismo… Impegno sociale, sentimento e interiorità sono i nodi tematici da cui non si è discostata mai, dedicandosi inoltre alla mitologia classica, agli archetipi tragici e biblici riproposti anche sotto l’influenza del mondo della psiche e dell’inconscio.
Fondata dalla coreografa nel 1926, la Martha Graham Dance Company è la compagnia di modern dance di più alto livello e di maggior fama al mondo: è un’occasione impedibile quella di ammirarla al Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia, dove fa tappa con uno spettacolo costituito da quattro coreografie originali della Graham, rimesse in scena in occasione dell’ottantesimo anniversario della fondazione.
Sul palcoscenico il lavoro impeccabile dei ballerini viene valorizzato dai costumi preziosi e originali della Graham, da splendide scenografie – molto lontane dai clichè del balletto classico – e da luci veramente efficaci.
A dirigere i ballerini secondo il “metodo” e a ricostruire le coreografie è ora la direttrice artistica della Compagnia, Janet Eliber, che iniziò a lavorare con il gruppo giovanissima, nel 1972, e ne divenne presto la prima ballerina. Da allora sviluppò con la Graham un tale sodalizio che ebbe ruoli in tutte le sue nuove creazioni e vennero ricostruiti per lei “assolo” famosi del repertorio, come Lamentation e Frontier. Interpretò tutti i più grandi ruoli e prese parte ai principali tour. Ben due volte eseguì degli “assolo” alla Casa Bianca e fu partner del grande Rudolf Nureyev ne La Lettera Scarlatta e in Lucifer.
Aperta ad accogliere nella danza induzioni tratte da altri ambiti (una delle coreografie che applaudiremo al Politeama Rossetti le fu ispirata dalla pittura di Kandinski) e pronta a regalarne a sua volta, Martha Graham ha lasciato un segno indelebile nel mondo del teatro. «Credo che il nostro io si riveli in ogni atto che compiamo (…) Questa è a mio parere una delle cose meravigliose della vita. È quello che ho sempre voluto fare,¬ mostrare il riso, il divertimento e il desiderio e tutto attraverso la danza» scrive la Graham nella propria autobiografia. Il risultato di questa sua intenzione è stato altissimo, come ha commentato il critico del Washington Post riferendosi alla sua Compagnia: “una delle sette meraviglie dell’universo artistico”.
ERRAND INTO THE MAZE (1947)
Coreografia: Martha Graham
Musica: Gian Carlo Menotti
Scenografia: Isamu Noguchi
Disegno luci originale: Jean Rosenthal
Ricostruzione del disegno luci: Beverly Emmons
Danzano: Elizabeth Auclair (16.2) / Miki Orihara (17.2)
David Zurak (16.2) / Tadej Brdnik (17.2)
DIVERSION OF ANGELS (1948)
Coreografia: Martha Graham
Musica: Norman Dello Joio
Scenografia: Isamu Noguchi
Disegno luci originale: Jean Rosenthal
Danzano:
La Coppia in Bianco Carrie Ellmore-Tallitsch, Maurizio Nardi (16.2)
Elizabeth Auclair, David Zurak (17.2) La Coppia in Rosso Blakeley White-McGuire, Tadej Brdnik (16.2)
Blakeley White-McGuire, Maurizio Nardi (17.2)
La Coppia in Giallo Jennifer DePalo-Rivera, Lloyd Knight (16.2)
Atsuko Tonohata, George Smallwood (17.2)
In quasi settant’anni di palcoscenico, d’impegno coreografico (con la creazione di oltre 180 titoli), di ricerca e di totale dedizione alla danza, l’americana Martha Graham (1894-1991) – una delle personalità più geniali e di maggior rilievo dell’intero panorama culturale e artistico del Novecento – è riuscita a fare di questi ideali una tangibile realtà.
La sua tecnica è stata comparata per importanza a quella classica, la sua Compagnia ed il suo Ensemble l’hanno fatta conoscere in tutto il mondo, dall’America, all’Europa, all’Oriente, e ne perpetuano tuttora la fondamentale lezione…
Il suo “metodo” innovativo per la prima volta osava liberare i ballerini dai passi stabiliti e dalle regole del balletto classico nella ricerca di un nuovo vocabolario espressivo per il corpo, mirato a “riscoprirne” le potenzialità naturali, la spontaneità: «La danza ha due facce – asseriva infatti la grande danzatrice – una è la scienza del movimento, la tecnica che è una fredda scienza esatta e deve essere imparata molto accuratamente, e l’altra è la distorsione di questi principi, l’uso di questa tecnica costretta da un’emozione».
In questo modo la danza da lei creata diventa un’arte libera, espressiva e assolutamente moderna, influenzata dai corpi e dalle emozioni e dunque dal tempo, dalla società, dagli eventi… Le coreografie firmate dalla Graham infatti raccontano d’amore ma anche di femminismo, di interiorità ma anche, soprattutto negli anni Quaranta, di nazionalismo e antimilitarismo… Impegno sociale, sentimento e interiorità sono i nodi tematici da cui non si è discostata mai, dedicandosi inoltre alla mitologia classica, agli archetipi tragici e biblici riproposti anche sotto l’influenza del mondo della psiche e dell’inconscio.
Fondata dalla coreografa nel 1926, la Martha Graham Dance Company è la compagnia di modern dance di più alto livello e di maggior fama al mondo: è un’occasione impedibile quella di ammirarla al Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia, dove fa tappa con uno spettacolo costituito da quattro coreografie originali della Graham, rimesse in scena in occasione dell’ottantesimo anniversario della fondazione.
Sul palcoscenico il lavoro impeccabile dei ballerini viene valorizzato dai costumi preziosi e originali della Graham, da splendide scenografie – molto lontane dai clichè del balletto classico – e da luci veramente efficaci.
A dirigere i ballerini secondo il “metodo” e a ricostruire le coreografie è ora la direttrice artistica della Compagnia, Janet Eliber, che iniziò a lavorare con il gruppo giovanissima, nel 1972, e ne divenne presto la prima ballerina. Da allora sviluppò con la Graham un tale sodalizio che ebbe ruoli in tutte le sue nuove creazioni e vennero ricostruiti per lei “assolo” famosi del repertorio, come Lamentation e Frontier. Interpretò tutti i più grandi ruoli e prese parte ai principali tour. Ben due volte eseguì degli “assolo” alla Casa Bianca e fu partner del grande Rudolf Nureyev ne La Lettera Scarlatta e in Lucifer.
Aperta ad accogliere nella danza induzioni tratte da altri ambiti (una delle coreografie che applaudiremo al Politeama Rossetti le fu ispirata dalla pittura di Kandinski) e pronta a regalarne a sua volta, Martha Graham ha lasciato un segno indelebile nel mondo del teatro. «Credo che il nostro io si riveli in ogni atto che compiamo (…) Questa è a mio parere una delle cose meravigliose della vita. È quello che ho sempre voluto fare,¬ mostrare il riso, il divertimento e il desiderio e tutto attraverso la danza» scrive la Graham nella propria autobiografia. Il risultato di questa sua intenzione è stato altissimo, come ha commentato il critico del Washington Post riferendosi alla sua Compagnia: “una delle sette meraviglie dell’universo artistico”.
Daniele Cipriani Entertainment
in collaborazione con
Paul Szilard Productions, Inc.
MARTHA GRAHAM DANCE COMPANY
80° Anniversario
Direttrice Artistica Direttore Esecutivo
Janet Eilber LaRue Allen
La Compagnia
Elizabeth Auclair Tadej Brdnik Katherine Crockett
Virginie Mécène Miki Orihara Fang-Yi Sheu
Erica Dankmeyer Jennifer DePalo-Rivera Carrie Ellmore-Tallitsch
Maurizio Nardi Blakeley White-McGuire David Zurak
Jacqueline Bulnes Jacquelyn Elder Lloyd Knight
George Smallwood Sadira Smith
Sevin Ceviker Mariya Maddux
Elizabeth Offen-Brown Oliver Tobin Atsuko Tonohata
Artista Associato
Susan McLain
Rappresentante
Daniele Cipriani Entertainment
in collaborazione con Paul Szilard Production
in collaborazione con
Paul Szilard Productions, Inc.
MARTHA GRAHAM DANCE COMPANY
80° Anniversario
Direttrice Artistica Direttore Esecutivo
Janet Eilber LaRue Allen
La Compagnia
Elizabeth Auclair Tadej Brdnik Katherine Crockett
Virginie Mécène Miki Orihara Fang-Yi Sheu
Erica Dankmeyer Jennifer DePalo-Rivera Carrie Ellmore-Tallitsch
Maurizio Nardi Blakeley White-McGuire David Zurak
Jacqueline Bulnes Jacquelyn Elder Lloyd Knight
George Smallwood Sadira Smith
Sevin Ceviker Mariya Maddux
Elizabeth Offen-Brown Oliver Tobin Atsuko Tonohata
Artista Associato
Susan McLain
Rappresentante
Daniele Cipriani Entertainment
in collaborazione con Paul Szilard Production
Programma
ERRAND INTO THE MAZE
DIVERSION OF ANGELS
EMBATTLED GARDEN
SKETCHES FROM ‘CHRONICLE’
coreografie di Martha Graham
DIVERSION OF ANGELS
EMBATTLED GARDEN
SKETCHES FROM ‘CHRONICLE’
coreografie di Martha Graham
ERRAND INTO THE MAZE (1947)
Coreografia: Martha Graham
Musica: Gian Carlo Menotti
Scenografia: Isamu Noguchi
Disegno luci originale: Jean Rosenthal
Ricostruzione del disegno luci: Beverly Emmons
Danzano: Elizabeth Auclair (16.2) / Miki Orihara (17.2)
David Zurak (16.2) / Tadej Brdnik (17.2)
DIVERSION OF ANGELS (1948)
Coreografia: Martha Graham
Musica: Norman Dello Joio
Scenografia: Isamu Noguchi
Disegno luci originale: Jean Rosenthal
Danzano:
La Coppia in Bianco Carrie Ellmore-Tallitsch, Maurizio Nardi (16.2)
Elizabeth Auclair, David Zurak (17.2) La Coppia in Rosso Blakeley White-McGuire, Tadej Brdnik (16.2)
Blakeley White-McGuire, Maurizio Nardi (17.2)
La Coppia in Giallo Jennifer DePalo-Rivera, Lloyd Knight (16.2)
Atsuko Tonohata, George Smallwood (17.2)
Jacqueline Bulnes Sevin Ceviker Jacquelyn Elder
Lloyd Knight (17.2) Sadira Smith 
Lloyd Knight (17.2) Sadira Smith