ARNOLDO FOA' ED ERICA BLANC SONO GRANDI MAESTRI DELLA SCENA ALLO STABILE REGIONALE IN "SUL LAGO DORATO"
- 13 Febbraio 2007
- Generale
È un’occasione da non lasciarsi
sfuggire – per chi ama la prosa e desidera ammirare eccezionali prove
d’attore – l’allestimento di Sul lago dorato di Ernest Thompson con Arnoldo Foà ed Erica Blanc diretti da Maurizio Panici.
Energico novantenne, dall’alto dei suoi oltre sessant’anni di carriera – sempre condotta ai massimi livelli – Arnoldo Foà è sicuramente un irraggiungibile maestro, che in ogni gesto, in ogni accento, offre preziosissime lezioni di recitazione.
Foà ha portato sulle scene spettacoli di autori sia classici che contemporanei, diretto da registi dello spessore di Visconti o Strelher, e ha donato interpretazioni sempre incisive, spesso memorabili, frutto di uno studio attento, di una singolare misura drammatica e di una grande passione. Passione che lo ha spinto a confrontarsi con il teatro a trecentosessanta gradi, impegnandosi anche in regie di prosa e liriche, oltre che come autore.
Come regista ha messo in scena spettacoli di grande successo, tra cui La Pace di Aristofane, Diana e la Tuda di Pirandello e ha diretto opere liriche, fra cui l’Otello di Verdi a Cagliari e il Feldermaus di Strauss al Teatro Bellini di Catania.
Del 1957 le prime prove di autore teatrale con Signori buonasera, proseguendo poi con La corda a tre capi e Il testimone, testi da lui stesso messi in scena con successo. La sua recitazione asciutta e moderna lo ha reso un protagonista ambito anche per il cinema, infatti nel suo curriculum figurano oltre 100 film, e ha lavorato con famosi registi italiani e internazionali, Pietro Germi, Alessandro Blasetti, Giuliano Montaldo, Orson Welles, Joseph Losey, Edward Dmytryk, Nunnally Johnson, Tony Richardson, Christian Jacques. Tra i titoli più prestigiosi, Altri tempi di Blasetti, Il processo di O. Welles, Il sorriso del grande tentatore, I cento cavalieri di Cottafavi, Il giocattolo di Montaldo…
La dizione e una voce ormai leggendaria ne hanno fatto un protagonista anche alla radio e uno dei più esperti doppiatori italiani.
Un’alchimia eccezionale di sapienza, talento e temperamento, dunque, che riverserà nel personaggio di Norman, un burbero nonno alle prese con il difficile rapporto con la propria figlia e con il proprio nipote. A supportare Norman, a suggerirgli teneramente la via della dolcezza c’è la moglie Ethel, che sul palcoscenico del Politeama Rossetti avrà il volto, la sensibilità, la passione di un’altra grande interprete della nostra scena, l’ottima Erica Blanc.
I due saranno impegnati nei tesi e ricchi dialoghi e nella attualissima trama concepita da Ernest Thompson nel 1978, anno in cui ha debuttato a Broadway On Golden Pond, (Sul lago dorato). Nel 1981 ne è stato tratto il celebre, omonimo film di Mark Ridell (che meritò ben tre premi Oscar), con un cast stellare che coinvolgeva star del cinema hollywoodiano quali Henry Fonda e Katherine Hepburn, mentre Jane Fonda interpretava la parte della figlia.
La forza e l’universalità del testo sta nella verità dei temi trattati, tutti emozionanti e condivisibili: Sul lago dorato è infatti innanzitutto una commedia sul conflitto generazionale, sulle difficoltà di comunicare tra persone di età diversa, anche se magari legate da profondi, indiscutibili affetti. Incomunicabilità causata dalle differenze di mentalità, di stile di vita, anche di linguaggio: nella commedia non pochi sorrisi sono sollevati dai battibecchi fra nonno e nipote, quando il primo rimane spiazzato dallo slang assurdo del secondo… Ma Sul lago dorato rappresenta anche un affettuoso, toccante sguardo su mondi diversi che alla fine, al di là delle convenzioni e delle differenze, trovano la via per incontrarsi di nuovo e riabbracciarsi.
È inoltre una commedia di sentimenti, che guarda con partecipazione e senza retorica all’amore di coppia (è meraviglioso l’affetto intenso che lega i due anziani) e a quello che palpita in un corretto clima familiare… Valori, emozioni che oggi più che mai si sente l’urgenza di ritrovare e riaffermare.
Il plot è molto lineare: Norman Thayer e la moglie Ethel, ormai ottantenni, si ritirano a vivere la vecchiaia nella loro casa in riva al lago, trascorrendo quietamente le loro giornate. Lui si dedica alla pesca, non sempre con successo ma con grande tenacia, lei soprattutto ad accudire amorosamente il marito brontolone.
Li raggiunge per l’estate la figlia Chelsea, divorziata e con un nuovo fidanzato, Charlie, e con il figlio adolescente. Chelsea spera in questo modo di riuscire a ricucire il rapporto, da sempre travagliato, con il padre, ma all’inizio ritrova gli stessi ostacoli che nel passato l’avevano spinta a lasciare la famiglia. E anche Norman ricade testardamente nei soliti errori, nonostante i pazienti consigli e l’intermediazione della moglie. Chelsea e Charlie decidono allora di partire per una vacanza e lasciano il piccolo Billy con i due nonni. A questo punto la storia si ripete: tra Norman e il ragazzo la comunicazione sembra impossibile, ognuno parla una lingua diversa e non fa alcuno sforzo verso l’altro. Neanche Ethel sembra capace di tranquillizzarli e la crisi sembra insanabile. Fino a che, gli eventi quotidiani fanno cambiare rotta ai due e i conflitti a poco a poco si risolvono. Quando rientra a casa, Chelsea trova una situazione nuova: Norman e Billy hanno scoperto un linguaggio comune e soprattutto hanno sviluppato un profondo affetto reciproco. Il ragazzo ha imparato ad apprezzare la saggezza di Norman e a smussarne il carattere burbero con il gioco e l’ironia. L’avvicinamento tra i due porta finalmente a sciogliersi il muro di colpevole soggezione e conflittuale distacco che minava il rapporto tra Chelsea e il padre.
Diretti da Maurizio Panici, accanto a Arnoldo Foà (Norman) ed Erica Blanc (Ethel) recitano Loredana Giordano (Chelsea), Valerio Santoro (Charlie) e Danilo Celli (Billy).
Le scene e i costumi sono disegnati da Aldo Buti mentre le piacevoli musiche originali sono create da Roberto Procaccini.
Lo spettacolo è prodotto dall’Associazione Culturale La Pirandelliana ed è ospite dello Stabile regionale solo il 13 e il 14 febbraio. Mercoledì 14 febbraio lo spettacolo sarà pomeridiano (inizio ore 16).
Prossimi spettacoli in programma saranno per la Prosa Un curioso accidente con Mario Scaccia (dal 28 febbraio) e per la Danza Martha Graham Dance Company il 16 e 17 febbraio.
La stagione del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia viene realizzata con il contributo della Fondazione CrTrieste.
Acquisti e informazioni presso la Biglietteria del Politeama Rossetti (da lunedì a sabato 8.30-12.30, 15.30-19), il Ticket Point di Corso Italia (giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19) e Agenzia Pansepol (via del Monte, 2) Agenzia Bagolandia (Via San Marco, 45) e presso le agenzie di Muggia (Agenzia Peekabooh), Monfalcone (Agenzia Universal), Gorizia (Agenzia Appiani), San Vito al Tagliamento (Agenzia Medina Viaggi) e presso le Agenzie del circuito Charta presenti sul territorio nazionale (elenco sul sito del Teatro). Informazioni anche sul sito www.ilrossetti.it. e al tel. 040/3593511.
Energico novantenne, dall’alto dei suoi oltre sessant’anni di carriera – sempre condotta ai massimi livelli – Arnoldo Foà è sicuramente un irraggiungibile maestro, che in ogni gesto, in ogni accento, offre preziosissime lezioni di recitazione.
Foà ha portato sulle scene spettacoli di autori sia classici che contemporanei, diretto da registi dello spessore di Visconti o Strelher, e ha donato interpretazioni sempre incisive, spesso memorabili, frutto di uno studio attento, di una singolare misura drammatica e di una grande passione. Passione che lo ha spinto a confrontarsi con il teatro a trecentosessanta gradi, impegnandosi anche in regie di prosa e liriche, oltre che come autore.
Come regista ha messo in scena spettacoli di grande successo, tra cui La Pace di Aristofane, Diana e la Tuda di Pirandello e ha diretto opere liriche, fra cui l’Otello di Verdi a Cagliari e il Feldermaus di Strauss al Teatro Bellini di Catania.
Del 1957 le prime prove di autore teatrale con Signori buonasera, proseguendo poi con La corda a tre capi e Il testimone, testi da lui stesso messi in scena con successo. La sua recitazione asciutta e moderna lo ha reso un protagonista ambito anche per il cinema, infatti nel suo curriculum figurano oltre 100 film, e ha lavorato con famosi registi italiani e internazionali, Pietro Germi, Alessandro Blasetti, Giuliano Montaldo, Orson Welles, Joseph Losey, Edward Dmytryk, Nunnally Johnson, Tony Richardson, Christian Jacques. Tra i titoli più prestigiosi, Altri tempi di Blasetti, Il processo di O. Welles, Il sorriso del grande tentatore, I cento cavalieri di Cottafavi, Il giocattolo di Montaldo…
La dizione e una voce ormai leggendaria ne hanno fatto un protagonista anche alla radio e uno dei più esperti doppiatori italiani.
Un’alchimia eccezionale di sapienza, talento e temperamento, dunque, che riverserà nel personaggio di Norman, un burbero nonno alle prese con il difficile rapporto con la propria figlia e con il proprio nipote. A supportare Norman, a suggerirgli teneramente la via della dolcezza c’è la moglie Ethel, che sul palcoscenico del Politeama Rossetti avrà il volto, la sensibilità, la passione di un’altra grande interprete della nostra scena, l’ottima Erica Blanc.
I due saranno impegnati nei tesi e ricchi dialoghi e nella attualissima trama concepita da Ernest Thompson nel 1978, anno in cui ha debuttato a Broadway On Golden Pond, (Sul lago dorato). Nel 1981 ne è stato tratto il celebre, omonimo film di Mark Ridell (che meritò ben tre premi Oscar), con un cast stellare che coinvolgeva star del cinema hollywoodiano quali Henry Fonda e Katherine Hepburn, mentre Jane Fonda interpretava la parte della figlia.
La forza e l’universalità del testo sta nella verità dei temi trattati, tutti emozionanti e condivisibili: Sul lago dorato è infatti innanzitutto una commedia sul conflitto generazionale, sulle difficoltà di comunicare tra persone di età diversa, anche se magari legate da profondi, indiscutibili affetti. Incomunicabilità causata dalle differenze di mentalità, di stile di vita, anche di linguaggio: nella commedia non pochi sorrisi sono sollevati dai battibecchi fra nonno e nipote, quando il primo rimane spiazzato dallo slang assurdo del secondo… Ma Sul lago dorato rappresenta anche un affettuoso, toccante sguardo su mondi diversi che alla fine, al di là delle convenzioni e delle differenze, trovano la via per incontrarsi di nuovo e riabbracciarsi.
È inoltre una commedia di sentimenti, che guarda con partecipazione e senza retorica all’amore di coppia (è meraviglioso l’affetto intenso che lega i due anziani) e a quello che palpita in un corretto clima familiare… Valori, emozioni che oggi più che mai si sente l’urgenza di ritrovare e riaffermare.
Il plot è molto lineare: Norman Thayer e la moglie Ethel, ormai ottantenni, si ritirano a vivere la vecchiaia nella loro casa in riva al lago, trascorrendo quietamente le loro giornate. Lui si dedica alla pesca, non sempre con successo ma con grande tenacia, lei soprattutto ad accudire amorosamente il marito brontolone.
Li raggiunge per l’estate la figlia Chelsea, divorziata e con un nuovo fidanzato, Charlie, e con il figlio adolescente. Chelsea spera in questo modo di riuscire a ricucire il rapporto, da sempre travagliato, con il padre, ma all’inizio ritrova gli stessi ostacoli che nel passato l’avevano spinta a lasciare la famiglia. E anche Norman ricade testardamente nei soliti errori, nonostante i pazienti consigli e l’intermediazione della moglie. Chelsea e Charlie decidono allora di partire per una vacanza e lasciano il piccolo Billy con i due nonni. A questo punto la storia si ripete: tra Norman e il ragazzo la comunicazione sembra impossibile, ognuno parla una lingua diversa e non fa alcuno sforzo verso l’altro. Neanche Ethel sembra capace di tranquillizzarli e la crisi sembra insanabile. Fino a che, gli eventi quotidiani fanno cambiare rotta ai due e i conflitti a poco a poco si risolvono. Quando rientra a casa, Chelsea trova una situazione nuova: Norman e Billy hanno scoperto un linguaggio comune e soprattutto hanno sviluppato un profondo affetto reciproco. Il ragazzo ha imparato ad apprezzare la saggezza di Norman e a smussarne il carattere burbero con il gioco e l’ironia. L’avvicinamento tra i due porta finalmente a sciogliersi il muro di colpevole soggezione e conflittuale distacco che minava il rapporto tra Chelsea e il padre.
Diretti da Maurizio Panici, accanto a Arnoldo Foà (Norman) ed Erica Blanc (Ethel) recitano Loredana Giordano (Chelsea), Valerio Santoro (Charlie) e Danilo Celli (Billy).
Le scene e i costumi sono disegnati da Aldo Buti mentre le piacevoli musiche originali sono create da Roberto Procaccini.
Lo spettacolo è prodotto dall’Associazione Culturale La Pirandelliana ed è ospite dello Stabile regionale solo il 13 e il 14 febbraio. Mercoledì 14 febbraio lo spettacolo sarà pomeridiano (inizio ore 16).
Prossimi spettacoli in programma saranno per la Prosa Un curioso accidente con Mario Scaccia (dal 28 febbraio) e per la Danza Martha Graham Dance Company il 16 e 17 febbraio.
La stagione del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia viene realizzata con il contributo della Fondazione CrTrieste.
Acquisti e informazioni presso la Biglietteria del Politeama Rossetti (da lunedì a sabato 8.30-12.30, 15.30-19), il Ticket Point di Corso Italia (giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19) e Agenzia Pansepol (via del Monte, 2) Agenzia Bagolandia (Via San Marco, 45) e presso le agenzie di Muggia (Agenzia Peekabooh), Monfalcone (Agenzia Universal), Gorizia (Agenzia Appiani), San Vito al Tagliamento (Agenzia Medina Viaggi) e presso le Agenzie del circuito Charta presenti sul territorio nazionale (elenco sul sito del Teatro). Informazioni anche sul sito www.ilrossetti.it. e al tel. 040/3593511.