LEO GULLOTTA TORNA A TEATRO PROTAGONISTA DE "L'UOMO, LA BESTIA E LA VIRTU'" DI PIRANDELLO: UNA GRANDE PRODUZIONE DEL TEATRO ELISEO
- 13 Dicembre 2006
- Generale
Leo Gullotta è in scena al Teatro
Stabile del Friuli-Venezia Giulia da mercoledì 13 dicembre a domenica
17 con la commedia grottesca e graffiante L’uomo, la bestia e la virtù di Luigi Pirandello. Un ospite atteso del cartellone Prosa del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia, dove lo spettacolo giunge in esclusiva regionale.
Negli oltre cinquant’anni di storia del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia L’uomo, la bestia e la virtù è stato messo in scena soltanto due volte: uno strano caso, visto che Pirandello è fra gli autori più rappresentati e ospitati nelle stagioni triestine e che la commedia in questione è fra i lavori più applauditi dell’autore siciliano…
Dopo l’edizione calorosamente accolta al Politeama Rossetti nel 1978 (per la regia di Edmo Fenoglio, con Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice) e quella – vent’anni più tardi – allestita da Giuseppe Pambieri, che ne era anche protagonista assieme a Lia Tanzi, è ora la volta di un allestimento ricco e di ampio respiro, prodotto dal Teatro Eliseo e firmato da Fabio Grossi, che conta su un protagonista del calibro di Leo Gullotta.
Chi lo ha apprezzato nei film di Nanni Loy e Giuseppe Tornatore, nei ruoli difficili affrontati diretto da Zaccaro (Un uomo per bene) o da Martinelli (Vajont), a cui l’attore ha così intelligentemente saputo intrecciare i momenti spensierati nel cabaret televisivo del Bagaglino e scelte ben più impegnative e coraggiose (basti citare la recente fiction Il cuore nel pozzo), non si farà sfuggire l’occasione di ammirare Gullotta “dal vivo”. E certamente non resterà deluso dalla sua prova: a parte le esperienze cinematografiche, egli si è infatti formato in dieci anni di palcoscenico, collaborando con lo Stabile di Catania, “rubando” dall’esperienza di grandi maestri al fianco dei quali ha recitato, fra cui Turi Ferro e Salvo Randone e affrontando autori e generi dei più diversi. Dall’alto di tanta esperienza e dedizione, si appresta ora a dare vita a un personaggio complesso come quello del professor Paolino.
Accanto a lui figurano nel cast i nomi di Carlo Valli, Antonella Attili e di Gianni Giuliano: tutti artisti di eccellente qualità, le cui doti hanno convinto il regista Grossi a contravvenire alle indicazioni che Pirandello stesso ha lasciato in merito alla messinscena dell’opera. L’autore consiglia infatti l’uso della maschera per «(…) questa commedia ove l’umanità è beffata così amaramente e ferocemente nei suoi valori morali», nell’intento probabilmente di accentuare ancor di più il lato grottesco che vi è contenuto. Grossi invece ha optato per lasciare il campo libero all’espressività dei suoi attori, persuaso che presentare i personaggi con un volto reale e credibile, renda ancora più incisivo il parallelismo fra la loro “maschera” e quella che ognuno di noi indossa nel proprio quotidiano relazionarsi con la società.
Il tema della “maschera”, dell’ipocrisia e della verità, le linee inquiete che venano tutta la drammaturgia pirandelliana sono al centro anche de L’uomo, la bestia e la virtù: la commedia però le cela dietro a un’esteriore apparenza di pochade che assume poi accenti di satira graffiante e grottesca e infine lascia trasparire tutta la sua intima drammaticità.
Il plot ricalca un classico “triangolo” del teatro borghese: la signora Perella (la Virtù) è maritata a un capitano (la Bestia) spesso assente e sordo al fascino della moglie. La signora si consola fra le braccia dello stimato professor Paolino (l’Uomo), finché un’imprevista gravidanza rischia di mandare in frantumi la loro rispettabilità. È così che Paolino – che si era sempre dichiarato trasparente, aveva desiderato di vivere senza ipocrisie – va contro a tutti i suoi principi e diviene burattinaio di un “gioco delle parti” il cui scopo è di “rimettere a posto le cose” secondo le convenzioni sociali del tempo. Strumentalizza la propria amicizia con un medico e cerca la connivenza di un farmacista per ottenere una “pozione” afrodisiaca da somministrare a tradimento al capitano perché questi compia il proprio dovere coniugale, e prepara allo scopo anche la signora, consigliandole abbigliamento e trucco accattivanti… Attraverso tali manovre, Paolino compie il proprio disegno e salva l’onore della signora Perella: gli si svela però anche il vero volto della Virtù – che è ipocrisia, strumentalizzazione – e prende contemporaneamente consapevolezza della propria maschera, che nonostante i limpidi propositi, anch’egli indossa costantemente. Davanti a tali rivelazioni gli rimane la sola arma dell’ironia.
Di grande fascinazione la concezione scenografica dello spettacolo, che lascia poco spazio al realismo per dare spazio a una dimensione quasi da “lanterna magica”: per creare tali atmosfere hanno collaborato con il regista Luigi Perego per le scene e i costumi, Germano Mazzocchetti per le musiche e Gigi Saccomandi per i le luci.
Il cast è così composto: Leo Gullotta interpreta il Professor Paolino, Antonella Attili è la Signora Perella, Carlo Valli dà vita al Capitano Perella. Completano la compagnia Gianni Giuliano (il dottor Nino Pulejo), Bruno Conti (il signor Totò, farmacista), Silvana Bosi (Rosaria, governante del Professor Paolino), Federico Mancini (Giglio), Armando Pizzuti (Belli), Luca Buccarello (Nonò, figlio dei Perella), Valentina Gristina (Grazia, domestica di Casa Perella), Gianni Verdesca (un marinaio).
L’uomo, la bestia e la virtù debutta al Politeama Rossetti – terzo spettacolo del cartellone Prosa – mercoledì 13 dicembre alle 20.30 e replica fino a domenica 17 nei consueti orari (pomeridiane alle ore 16 di giovedì e domenica). Il prossimo spettacolo in programma sarà Ragtime – dal 20 dicembre alla Sala Bartoli – atteso spettacolo d’apertura della rassegna AltriMusical. Appuntamento con il cartellone Prosa il 3 gennaio con Eros Pagni ne Il mercante di Venezia di Shakespeare.
Acquisti di biglietti sono ancora possibili presso la Biglietteria del Politeama Rossetti (da lunedì a sabato 8.30-12.30, 15.30-19), il Ticket Point di Corso Italia (giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19) e Agenzia Pansepol (via del Monte, 2) e presso le agenzie di Muggia (Agenzia Peekabooh), Monfalcone (Agenzia Universal), Gorizia (Agenzia Appiani), San Vito al Tagliamento (Agenzia Medina Viaggi) e presso le Agenzie del circuito Charta presenti sul territorio nazionale (elenco sul sito del Teatro). Informazioni anche sul sito www.ilrossetti.it. e al tel. 040/3593511.
Negli oltre cinquant’anni di storia del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia L’uomo, la bestia e la virtù è stato messo in scena soltanto due volte: uno strano caso, visto che Pirandello è fra gli autori più rappresentati e ospitati nelle stagioni triestine e che la commedia in questione è fra i lavori più applauditi dell’autore siciliano…
Dopo l’edizione calorosamente accolta al Politeama Rossetti nel 1978 (per la regia di Edmo Fenoglio, con Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice) e quella – vent’anni più tardi – allestita da Giuseppe Pambieri, che ne era anche protagonista assieme a Lia Tanzi, è ora la volta di un allestimento ricco e di ampio respiro, prodotto dal Teatro Eliseo e firmato da Fabio Grossi, che conta su un protagonista del calibro di Leo Gullotta.
Chi lo ha apprezzato nei film di Nanni Loy e Giuseppe Tornatore, nei ruoli difficili affrontati diretto da Zaccaro (Un uomo per bene) o da Martinelli (Vajont), a cui l’attore ha così intelligentemente saputo intrecciare i momenti spensierati nel cabaret televisivo del Bagaglino e scelte ben più impegnative e coraggiose (basti citare la recente fiction Il cuore nel pozzo), non si farà sfuggire l’occasione di ammirare Gullotta “dal vivo”. E certamente non resterà deluso dalla sua prova: a parte le esperienze cinematografiche, egli si è infatti formato in dieci anni di palcoscenico, collaborando con lo Stabile di Catania, “rubando” dall’esperienza di grandi maestri al fianco dei quali ha recitato, fra cui Turi Ferro e Salvo Randone e affrontando autori e generi dei più diversi. Dall’alto di tanta esperienza e dedizione, si appresta ora a dare vita a un personaggio complesso come quello del professor Paolino.
Accanto a lui figurano nel cast i nomi di Carlo Valli, Antonella Attili e di Gianni Giuliano: tutti artisti di eccellente qualità, le cui doti hanno convinto il regista Grossi a contravvenire alle indicazioni che Pirandello stesso ha lasciato in merito alla messinscena dell’opera. L’autore consiglia infatti l’uso della maschera per «(…) questa commedia ove l’umanità è beffata così amaramente e ferocemente nei suoi valori morali», nell’intento probabilmente di accentuare ancor di più il lato grottesco che vi è contenuto. Grossi invece ha optato per lasciare il campo libero all’espressività dei suoi attori, persuaso che presentare i personaggi con un volto reale e credibile, renda ancora più incisivo il parallelismo fra la loro “maschera” e quella che ognuno di noi indossa nel proprio quotidiano relazionarsi con la società.
Il tema della “maschera”, dell’ipocrisia e della verità, le linee inquiete che venano tutta la drammaturgia pirandelliana sono al centro anche de L’uomo, la bestia e la virtù: la commedia però le cela dietro a un’esteriore apparenza di pochade che assume poi accenti di satira graffiante e grottesca e infine lascia trasparire tutta la sua intima drammaticità.
Il plot ricalca un classico “triangolo” del teatro borghese: la signora Perella (la Virtù) è maritata a un capitano (la Bestia) spesso assente e sordo al fascino della moglie. La signora si consola fra le braccia dello stimato professor Paolino (l’Uomo), finché un’imprevista gravidanza rischia di mandare in frantumi la loro rispettabilità. È così che Paolino – che si era sempre dichiarato trasparente, aveva desiderato di vivere senza ipocrisie – va contro a tutti i suoi principi e diviene burattinaio di un “gioco delle parti” il cui scopo è di “rimettere a posto le cose” secondo le convenzioni sociali del tempo. Strumentalizza la propria amicizia con un medico e cerca la connivenza di un farmacista per ottenere una “pozione” afrodisiaca da somministrare a tradimento al capitano perché questi compia il proprio dovere coniugale, e prepara allo scopo anche la signora, consigliandole abbigliamento e trucco accattivanti… Attraverso tali manovre, Paolino compie il proprio disegno e salva l’onore della signora Perella: gli si svela però anche il vero volto della Virtù – che è ipocrisia, strumentalizzazione – e prende contemporaneamente consapevolezza della propria maschera, che nonostante i limpidi propositi, anch’egli indossa costantemente. Davanti a tali rivelazioni gli rimane la sola arma dell’ironia.
Di grande fascinazione la concezione scenografica dello spettacolo, che lascia poco spazio al realismo per dare spazio a una dimensione quasi da “lanterna magica”: per creare tali atmosfere hanno collaborato con il regista Luigi Perego per le scene e i costumi, Germano Mazzocchetti per le musiche e Gigi Saccomandi per i le luci.
Il cast è così composto: Leo Gullotta interpreta il Professor Paolino, Antonella Attili è la Signora Perella, Carlo Valli dà vita al Capitano Perella. Completano la compagnia Gianni Giuliano (il dottor Nino Pulejo), Bruno Conti (il signor Totò, farmacista), Silvana Bosi (Rosaria, governante del Professor Paolino), Federico Mancini (Giglio), Armando Pizzuti (Belli), Luca Buccarello (Nonò, figlio dei Perella), Valentina Gristina (Grazia, domestica di Casa Perella), Gianni Verdesca (un marinaio).
L’uomo, la bestia e la virtù debutta al Politeama Rossetti – terzo spettacolo del cartellone Prosa – mercoledì 13 dicembre alle 20.30 e replica fino a domenica 17 nei consueti orari (pomeridiane alle ore 16 di giovedì e domenica). Il prossimo spettacolo in programma sarà Ragtime – dal 20 dicembre alla Sala Bartoli – atteso spettacolo d’apertura della rassegna AltriMusical. Appuntamento con il cartellone Prosa il 3 gennaio con Eros Pagni ne Il mercante di Venezia di Shakespeare.
Acquisti di biglietti sono ancora possibili presso la Biglietteria del Politeama Rossetti (da lunedì a sabato 8.30-12.30, 15.30-19), il Ticket Point di Corso Italia (giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19) e Agenzia Pansepol (via del Monte, 2) e presso le agenzie di Muggia (Agenzia Peekabooh), Monfalcone (Agenzia Universal), Gorizia (Agenzia Appiani), San Vito al Tagliamento (Agenzia Medina Viaggi) e presso le Agenzie del circuito Charta presenti sul territorio nazionale (elenco sul sito del Teatro). Informazioni anche sul sito www.ilrossetti.it. e al tel. 040/3593511.
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