ALLA SALA BARTOLI RECITANO I BAMBINI: INIZIANO L'1 DICEMBRE LE REPLICHE DI "PETER PAN"
- 28 Novembre 2015
- Generale
Dopo l’anteprima di settembre nell’ambito di “Generazioni - Festival Teatri a Teatro 2015” promosso dalla Provincia di Trieste, arriva finalmente alla Sala Bartoli il Peter Pan messo in scena dagli allievi dell’Associazione Culturale StarTS Lab per la regia di Luciano Pasini, prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Dal 2 al 13 dicembre sarà programmato, come sempre, nel cartellone dello Stabile, alla Sala Bartoli e sarà aperto a tutti gli interessati: repliche precedute da una mattinata-evento dedicata alle scuole di Trieste, martedì 1 dicembre, quando Peter Pan replicherà tre volte consecutive (alle 9.30, alle 11.30 e alle 14.30) e sarà applaudito da oltre 4.000 bambini e ragazzi, coetanei degli attori del cast.
Un’esperienza, questa, avviata un paio di stagioni fa con Le avventure di Gian Burrasca e ripetuta da allora – sempre con straordinario successo – ad ogni nuovo spettacolo dei piccoli attori dell’Associazione StarTs Lab.
In Peter Pan si avvicendano due cast e lavorano nel complesso circa 70 bambini e ragazzi che si sono preparati a quest’evento frequentando le attività del Laboratorio teatrale durante l’anno. Sono stati istruiti da Luciano Pasini direttore dell’Associazione StarTs Lab e regista dello spettacolo, coadiuvato da Noemi Calzolari per l’educazione al linguaggio e da Daniela Ferletta per l’educazione musicale (non potevano infatti mancare le musiche di Edoardo Bennato).
Il capolavoro di James Matthew Barrie è una scelta molto naturale, quando si guarda alla messinscena di un repertorio adatto ai ragazzi: lo straordinario personaggio letterario ha fatto sognare generazioni con le sue avventure.
Lo scrittore scozzese “inventa” Peter Pan nel 1902: non lo descrive approfonditamente ma gli concede di fare cose magnifiche, stimolando la fantasia dei lettori. Peter Pan è un bimbo mai nato che ha trascorso una parte iniziale della sua eterna infanzia a Londra, nei Giardini di Kensington, ma si è poi trasferito nel meraviglioso “Paese che non c’è”. Lì passa il tempo svolazzando (può volare, infatti) di avventura in avventura assieme a un gruppo di amici, i “Bimbi Sperduti”, incontrando pirati, sirene, indiani e creature curiose. E a volte entra in contatto con i bambini del mondo reale, per aiutarli…
«Non ho voluto rifare la versione cartoon di Disney – spiega Luciano Pasini – per me il “Paese che non c’è” è tale solo perché fuori dal mondo, dal nostro mondo di “persone perbene”. Il “Paese che non c’è” è il luogo degli invisibili, di quei ragazzi che vivono nelle favelas, nei villaggi del sud Africa, nelle baraccopoli suburbane, dei ragazzi rumeni che sniffano colla e vivono nelle fogne di Bucarest. Isole ignorate da tutti, in cui questi ragazzi costruiscono le più varie organizzazioni sociali, si danno regole e con lucida e drammatica fantasia, inventano il loro mondo».
Una simile intuizione, sicuramente influenza lo spettacolo, se non altro sul piano delle immagini. E si accorda con la preziosa riflessione che su Peter Pan e il mondo d’oggi ci regala Francesco Maria Cataluccio, curatore dell’edizione italiana del testo teatrale Peter Pan di James M. Barrie: «Comunemente – scrive – si ritiene che Peter Pan incarni il nostalgico rimpianto dell’infanzia che, come diceva Barrie, “è l’età gaia, innocente e senza cuore” , dimostrando di avere un’idea non solo idilliaca di quel momento della vita. Ma Peter Pan è il simbolo di un fenomeno che è cresciuto sempre più negli ultimi cento anni: l’ostinata volontà di rimanere bambini. Ma Peter Pan ci dice qualcosa di più inquietante: abbiamo perso i genitori, i punti di riferimento saldi, siamo stati abbandonati a noi stessi, il mondo degli adulti appare sempre più un inferno, meglio fermarsi sulla soglia e restare bambini. “Perché sei scappato?” “Perché ho sentito papà e mamma parlare di quello che sarei dovuto diventare quando fossi stato uomo”».
Come sempre i ragazzi portano in scena questo testo puntando sulla versatilità, sulle doti nel canto (le canzoni saranno quelle famose di Edoardo Bennato), nella coreografia oltre che nella recitazione. I ragazzini più esperti recitano assieme a coloro - piccolissimi - che per la prima volta affrontano il palcoscenico in questa stagione.
Com’è accaduto nelle ultime due stagioni anche per Peter Pan il Liceo artistico “Nordio” di Trieste ha offerto la propria collaborazione per quanto attiene alla dimensione scenografica: grazie alla disponibilità del Preside e in particolare degli insegnanti Renzo Grigolon e Sara Peressin, la scenografia è stata ideata da Maria Orrano ed i costumi da Gianluca Persia.
L’Associazione Culturale StarTs Lab, da anni vive in seno al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia nell’intento di formare al teatro i giovani e i giovanissimi.
Si rivolge a bambini e ragazzi fra i 6 e i 18 anni che imparano ad amare il teatro proprio “facendo” teatro: un modo divertente e gioioso, concreto e affascinante di approfondire un mondo che troppo spesso si tralascia e che invece è parte fondamentale della cultura italiana e internazionale. Non tutti gli allievi diverranno attori professionisti, naturalmente, una volta adulti: si lavora però nella certezza che vivano un’esperienza umana e di coesione e scambio molto positiva che li renderà sicuramente spettatori appassionati e competenti, consci della fatica e dell’impegno, della professionalità e dell’emozione che c’è dietro a quanto vediamo accadere in scena.
I biglietti sono in vendita a 12 euro (ridotti a 8 euro) presso la Biglietteria del Politeama Rossetti e i consueti punti vendita del Teatro Stabile regionale: le repliche saranno il 2, 3, 5, 9, 10, 12 dicembre alle ore 21, il 4, 8 e 11 dicembre alle 19.30 e nelle domeniche 6 e 13 dicembre alle ore 17.
Ulteriori informazioni sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040-3593511.
L’ufficio stampa
Dal 2 al 13 dicembre sarà programmato, come sempre, nel cartellone dello Stabile, alla Sala Bartoli e sarà aperto a tutti gli interessati: repliche precedute da una mattinata-evento dedicata alle scuole di Trieste, martedì 1 dicembre, quando Peter Pan replicherà tre volte consecutive (alle 9.30, alle 11.30 e alle 14.30) e sarà applaudito da oltre 4.000 bambini e ragazzi, coetanei degli attori del cast.
Un’esperienza, questa, avviata un paio di stagioni fa con Le avventure di Gian Burrasca e ripetuta da allora – sempre con straordinario successo – ad ogni nuovo spettacolo dei piccoli attori dell’Associazione StarTs Lab.
In Peter Pan si avvicendano due cast e lavorano nel complesso circa 70 bambini e ragazzi che si sono preparati a quest’evento frequentando le attività del Laboratorio teatrale durante l’anno. Sono stati istruiti da Luciano Pasini direttore dell’Associazione StarTs Lab e regista dello spettacolo, coadiuvato da Noemi Calzolari per l’educazione al linguaggio e da Daniela Ferletta per l’educazione musicale (non potevano infatti mancare le musiche di Edoardo Bennato).
Il capolavoro di James Matthew Barrie è una scelta molto naturale, quando si guarda alla messinscena di un repertorio adatto ai ragazzi: lo straordinario personaggio letterario ha fatto sognare generazioni con le sue avventure.
Lo scrittore scozzese “inventa” Peter Pan nel 1902: non lo descrive approfonditamente ma gli concede di fare cose magnifiche, stimolando la fantasia dei lettori. Peter Pan è un bimbo mai nato che ha trascorso una parte iniziale della sua eterna infanzia a Londra, nei Giardini di Kensington, ma si è poi trasferito nel meraviglioso “Paese che non c’è”. Lì passa il tempo svolazzando (può volare, infatti) di avventura in avventura assieme a un gruppo di amici, i “Bimbi Sperduti”, incontrando pirati, sirene, indiani e creature curiose. E a volte entra in contatto con i bambini del mondo reale, per aiutarli…
«Non ho voluto rifare la versione cartoon di Disney – spiega Luciano Pasini – per me il “Paese che non c’è” è tale solo perché fuori dal mondo, dal nostro mondo di “persone perbene”. Il “Paese che non c’è” è il luogo degli invisibili, di quei ragazzi che vivono nelle favelas, nei villaggi del sud Africa, nelle baraccopoli suburbane, dei ragazzi rumeni che sniffano colla e vivono nelle fogne di Bucarest. Isole ignorate da tutti, in cui questi ragazzi costruiscono le più varie organizzazioni sociali, si danno regole e con lucida e drammatica fantasia, inventano il loro mondo».
Una simile intuizione, sicuramente influenza lo spettacolo, se non altro sul piano delle immagini. E si accorda con la preziosa riflessione che su Peter Pan e il mondo d’oggi ci regala Francesco Maria Cataluccio, curatore dell’edizione italiana del testo teatrale Peter Pan di James M. Barrie: «Comunemente – scrive – si ritiene che Peter Pan incarni il nostalgico rimpianto dell’infanzia che, come diceva Barrie, “è l’età gaia, innocente e senza cuore” , dimostrando di avere un’idea non solo idilliaca di quel momento della vita. Ma Peter Pan è il simbolo di un fenomeno che è cresciuto sempre più negli ultimi cento anni: l’ostinata volontà di rimanere bambini. Ma Peter Pan ci dice qualcosa di più inquietante: abbiamo perso i genitori, i punti di riferimento saldi, siamo stati abbandonati a noi stessi, il mondo degli adulti appare sempre più un inferno, meglio fermarsi sulla soglia e restare bambini. “Perché sei scappato?” “Perché ho sentito papà e mamma parlare di quello che sarei dovuto diventare quando fossi stato uomo”».
Come sempre i ragazzi portano in scena questo testo puntando sulla versatilità, sulle doti nel canto (le canzoni saranno quelle famose di Edoardo Bennato), nella coreografia oltre che nella recitazione. I ragazzini più esperti recitano assieme a coloro - piccolissimi - che per la prima volta affrontano il palcoscenico in questa stagione.
Com’è accaduto nelle ultime due stagioni anche per Peter Pan il Liceo artistico “Nordio” di Trieste ha offerto la propria collaborazione per quanto attiene alla dimensione scenografica: grazie alla disponibilità del Preside e in particolare degli insegnanti Renzo Grigolon e Sara Peressin, la scenografia è stata ideata da Maria Orrano ed i costumi da Gianluca Persia.
L’Associazione Culturale StarTs Lab, da anni vive in seno al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia nell’intento di formare al teatro i giovani e i giovanissimi.
Si rivolge a bambini e ragazzi fra i 6 e i 18 anni che imparano ad amare il teatro proprio “facendo” teatro: un modo divertente e gioioso, concreto e affascinante di approfondire un mondo che troppo spesso si tralascia e che invece è parte fondamentale della cultura italiana e internazionale. Non tutti gli allievi diverranno attori professionisti, naturalmente, una volta adulti: si lavora però nella certezza che vivano un’esperienza umana e di coesione e scambio molto positiva che li renderà sicuramente spettatori appassionati e competenti, consci della fatica e dell’impegno, della professionalità e dell’emozione che c’è dietro a quanto vediamo accadere in scena.
I biglietti sono in vendita a 12 euro (ridotti a 8 euro) presso la Biglietteria del Politeama Rossetti e i consueti punti vendita del Teatro Stabile regionale: le repliche saranno il 2, 3, 5, 9, 10, 12 dicembre alle ore 21, il 4, 8 e 11 dicembre alle 19.30 e nelle domeniche 6 e 13 dicembre alle ore 17.
Ulteriori informazioni sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040-3593511.
L’ufficio stampa
Precedente
27 Novembre 2015
30 Novembre 2015