ADDIO A SERGIO D'OSMO
  • 2 Maggio 2012
  • Generale
Affetto, profondo rimpianto e riconoscenza: è attraverso queste emozioni che il Presidente e il Direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, unitamente al consiglio d’amministrazione e al personale tutto ricorderanno sempre Sergio D’Osmo, figura fondamentale nella storia dello Stabile regionale.

Architetto e scenografo, figura eclettica e di raffinata cultura, Sergio D’Osmo è mancato nella notte fra l’1 e il 2 maggio: lascia un vuoto profondo nel mondo del teatro cittadino e nazionale, a cui ha donato molto, fino ai suoi ultimi giorni.
Del Teatro Stabile “Città di Trieste” – poi divenuto Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – è stato anima, fin dalla fondazione nel 1954. Fin da allora ne ha rette le sorti, come fondatore e poi spendendosi generosamente in ruoli diversi – curandone l’organizzazione generale e impegnandosi come direttore unico, o in collaborazione – fino quasi alla fine degli anni Ottanta. Successivamente ha continuato a collaborare in veste di scenografo e costumista, firmando importanti spettacoli di produzione.
Quasi un centinaio i lavori a cui ha preso parte, dai primi spettacoli al Teatro Nuovo in poi, ponendo la propria firma alle scene di molti capolavori e a titoli rimasti pietre miliari nella storia dello Stabile.
Nell’impossibilità di citarli tutti, menzioniamo almeno Il Corrierino n°2 con il regista Spiro dalla Porta Xidias e Arlecchino servitore di due padroni diretto da Fulvio Tolusso, i successi de Le Maldobrie, Noi delle Vecchie Province e L’Austria era un Paese ordinato diretti da Francesco Macedonio, lo splendido L’Idealista di Fulvio Tomizza, Storie del Bosco Viennese per la regia di Franco Enriquez, La coscienza di Zeno e Das Kapital firmato da Giraldi, per arrivare a Scacco Pazzo diretto da Nanni Loy e Oblomov di Furio Bordon.
Con Patroni Griffi ha ideato l’applaudito progetto della Trilogia Pirandelliana, realizzata in tre stagioni consecutive dallo Stabile regionale.
È stato infine colui che ha rinnovato il mondo delle Marionette di Podrecca, arricchendo alle figure dei “Piccoli” storici, altre creature nate dal suo disegno, affascinanti protagoniste di spettacoli come Il mondo della luna.
Molte le sue esperienze nel campo della lirica e dell’operetta e intensa la sua partecipazione alla vita teatrale della città.
Chiunque ami il teatro, sentirà incolmabile la nostalgia di Sergio D’Osmo, del suo generoso lavoro, della sua presenza sapiente e attenta nelle prime file delle nostre platee.

L’ufficio stampa

Congratulazioni

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