Votazioni aperte dal 27 Novembre
  • Crediti

    tratto dall’autobiografia di Alessandro Haber “Volevo essere Marlon Brando”
    di Alessandro Haber e Mirko Capozzoli
    edito da Baldini&Castoldi

    regia e drammaturgia Giancarlo Nicoletti

    con Alessandro Haber
    e con Francesco Godina, Brunella Platania, Giovanni Schiavo

    scene Alessandro Chiti

    musiche originali Oragravity

    disegno luci di Antonio Molinaro

    produzione Goldenart Production, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

“Volevo essere Marlon Brando” un racconto teatrale intenso e travolgente - diretto da Giancarlo Nicoletti - a metà strada tra confessione e sogno, in cui Haber si mette a nudo, mescolando realtà e immaginazione, ricordi e visioni, ironia e malinconia.

 

PREZZO DEI BIGLIETTI

Premium Seat Interi € 34,00 | Ridotti € 29,00 | 3★
Platea GOLD Interi € 28,00 | Ridotti € 23,00 2★
Platea SILVER Interi € 25,00 | Ridotti € 21,00 2★
Platea SMART Interi € 22,00 | Ridotti € 18,00 1★
Palchi Platea Interi € 110,00 | Ridotti € 92,00 8★
Galleria GOLD Interi € 21,00 | Ridotti € 17,00 1★
Galleria SILVER Interi € 18,00 | Ridotti € 15,00 1★
Galleria SMART Interi € 15,00 | Ridotti € 13,00 1★
Economy 1 (visibilità ridotta) Interi € 11,00
Economy 2 (visibilità ridottissima) Interi € 9,00

 

Prossimamente verranno comunicate le date di prevendita.

Giovedì 27 Novembre
20:30
Venerdì 28 Novembre
20:30
Sabato 29 Novembre
19:30
Domenica 30 Novembre
16:00

L’ultima volta il pubblico del Rossetti lo ha applaudito nel complesso ruolo di Zeno - prova memorabile e molto applaudita - ma chi frequenta il teatro sa bene che Alessandro Haber è un attore eclettico e sorprendente, capace di passare con grande duttilità dalle prove più drammatiche e impegnative a performance ricamate sulla leggerezza… che richiedono in realtà altrettanta maestria ed equilibrio. Ne darà prova in “Volevo essere Marlon Brando” un racconto teatrale intenso e travolgente - diretto da Giancarlo Nicoletti - a metà strada tra confessione e sogno, in cui Haber si mette a nudo, mescolando realtà e immaginazione, ricordi e visioni, ironia e malinconia.

Tutto inizia con una voce lontana, surreale: he impone ad Alessandro Haber un conto alla rovescia: una settimana di tempo per fare ordine nella propria vita, nei propri ricordi, nei propri desideri, prima di un appuntamento inevitabile.

La disposizione lo coglie in camerino… ed è un camerino che vedremo sulla scena, eppo di ricordi e oggetti della memoria una presenza femminile enigmatica e sorprendente, forse angelo, forse specchio, forse coscienza. E poi la musica: musicisti dal vivo e canzoni interpretate da Haber accompagnano e amplificano le emozioni, diventando parte integrante della narrazione.

È un viaggio dentro un’esistenza vissuta senza filtri né compromessi: l’infanzia tra Tel Aviv e Verona, gli amori tormentati, gli amici di sempre, le cadute e le rinascite, il mestiere dell’attore vissuto come missione e destino. Un flusso continuo in cui la risata si intreccia alla commozione, dove il dramma abbraccia la leggerezza, e ogni parola nasconde una verità condivisa con chi guarda e ascolta. Una performance che esalta il carisma unico di Alessandro Haber, costruendogli attorno un racconto su misura: autentico, viscerale, a tratti spiazzante e senza filtri, ma sempre sincero. Un intreccio teatrale che non ha paura di osare, libero e indomabile, proprio come il suo protagonista che si mette in gioco fino in fondo, senza schermi né protezioni, in un viaggio teatrale che è anche un atto d’amore per l’arte, per la vita e per il pubblico.

Congratulazioni

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