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Crediti
di Massimo Sgorbani
impianto e regia Emanuele Gamba
assistente alla regia Jonathan Freschicon Gianluca Ferrato
scene di Massimo Troncanetti
costumi di Elena Bianchini e Fondazione Cerratelli
produzione FLORIAN METATEATRO - Centro di Produzione Teatrale in collaborazione con Teatro Nazionale della Toscana
ATTENZIONE: LO SPETTACOLO È STATO ANNULATO
Alla luce dell'entrata in vigore dell'ultimo DPCM, informiamo che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia sospende l'attività fino al 3 aprile e invita il pubblico ad attenersi alle disposizioni delle autorità rimanendo il più possibile a casa.
Il personale addetto alle biglietterie è a disposizione per fornire tutte le informazioni sulle variazioni di calendario; invitiamo il pubblico a utilizzare i canali telefonici o web e a non recarsi di persona alla biglietteria. Alla ripresa dell'attività, quando la fase di emergenza sarà superata, sarà nuovamente possibile effettuare tutte le operazioni di biglietteria presso gli sportelli.
Le date limite per le eventuali richieste di variazioni o rimborsi non sono al momento fissate.
Ringraziamo tutti per la compresione.
PREZZO DEI BIGLIETTI
Posto unico Interi € 19 | Ridotti € 16 | 1★
Last minute € 15
Prenotazioni abbonati altri-percorsi 24/1 h. 10.00
Prenotazioni stelle 28/1 h. 10.00
Vendita biglietti 30/1 h. 10.00
La scrittura decadente, ironica e iconoclasta di Truman Capote ha fortemente segnato la letteratura americana del Novecento, e contemporaneamente il geniale scrittore, drammaturgo e giornalista ha rappresentato una figura carismatica, prima protagonista e poi vittima dello star system. Inizia a scrivere a 8 anni, durante un’infanzia difficile; il suo stile matura presto, sottile e limpido, tanto che appena diciannovenne riceve il primo O. Henry Award. Ma la sua vita continua ad essere complessa: ci sono il rapporto difficile con la madre, e l’aggravante, per l’America dell’epoca, dell’omosessualità.
Così anche nella sua poetica: Capote, sotto i lustrini di feste e copertine di riviste, riesce a portare in evidenza e narrare tanto la frizzante società newyorkese, quanto il cuore più nero del suo Paese, quello che dà voce alla paura dello straniero, all’ossessione per il “diverso”. Partito come fattorino, conosce il successo con i racconti e poi con il romanzo “A sangue freddo” (1966), storia del massacro di una famiglia e primo esempio di un nuovo tipo di giornalismo letterario. Alcol e droga hanno annebbiato il suo talento, portandolo troppo presto alla morte per cirrosi epatica nel 1984.
Un autore intelligente e sensibile come Massimo Sgorbani, pone ora questa figura al centro di uno spettacolo che ne restituisce il profilo irriverente, provocatorio, da esibizionista, anticonformista per eccellenza. Un profilo che Gianluca Ferrato incarna alla perfezione, come rimarca Daniela Elisa Corradi recensendo per “Teatro.it”: «Gianluca Ferrato (...) porta alla superficie tutte le esperienze che hanno contribuito a creare il personaggio Capote: la sua omosessualità, mai nascosta ma vissuta appieno in una società intollerante, il suo rapporto difficile con la madre, il successo artistico e la fama, fino alla sua identificazione con creature fragili e problematiche come lui, che incontra anche – forse prediligendoli – tra i reietti. Ferrato è di una rara delicatezza nell’interpretare un personaggio che per la sua natura eccessiva potrebbe cadere nella caricatura. Non vi è nulla di ridicolo nel suo Capote, bensì una connessione empatica, uno sguardo quasi affettuoso verso un uomo che ha il coraggio di indagare sé stesso ed il suo rapporto con il mondo. Straordinariamente commovente la scena del “colloquio” con Perry Smith, l’assassino che lo scrittore intervistò per il suo best-seller “A sangue freddo”, nella quale per la prima volta si intravede la profondità dell’uomo Capote, oltre l’omosessuale, il dandy, il viveur».
IL TRAILER DELLO SPETTACOLO