RIOT ACT


Votazioni aperte dal 11 Marzo
  • Crediti

    di Alexis Gregory

    traduzione Enrico Luttmann

    diretto e interpretato da Massimo Di Michele

    costumi Marco Dell’Oglio

    scrittura gestuale Tiziano Di Muzio
    assistente alla regia Giuseppe Claudio Insalaco

    consulente musicale Fabio Marchi

    produzione a.ArtistiAssociati-Centro di produzione teatrale

Scritto da Alexis Gregory, “Riot Act” è la combinazione di tre monologhi potenti ed avvolgenti interpretati da Massimo Di Michele, storie vere che ripercorrono la faticosa lotta per i diritti dal 1969 ad oggi.
 

PREZZO DEI BIGLIETTI

Posto unico Interi € 19 | Ridotti € 16 | 1★

Last minute € 15

 

Prenotazioni stelle/abbonamento libero 04/02 h. 10.00

Vendita biglietti/school card 06/02 h. 10.00

Martedì 11 Marzo
19:30
Mercoledì 12 Marzo
21:00

Il Centro di Produzione Teatrale Artisti Associati mette in scena “Riot-Act”, un insieme di tre monologhi in cui altrettante persone si raccontano e raccontano con coraggio e schiettezza la lunga e faticosa battaglia - partita dalla notte allo Stonewall e che prosegue ancora oggi, in un arco temporale di quasi settant’anni e in una estensione territoriale di due continenti - per la liberazione omosessuale, contro il boicottaggio della lotta contro l’AIDS e l’isolamento forzato dei malati colpiti da questo virus negli Anni Novanta, per il diritto alla libertà di pensiero e di genere e a quello di poter affermare sé stessi. Racconti in prima persona, storie vere, potenti e dissacranti, testimonianze che vogliono essere, partendo dal ricordo di ciò che è stato, una spinta al potere della memoria che risveglia l’attenzione, un veemente grido di battaglia per il futuro. Questo lavoro del londinese Alexis Gregory, drammaturgo, attore e regista che appartiene alla corrente delle nuove frontiere della scena teatrale britannica, tradotto da Enrico Luttmann, diretto e interpretato da Massimo Di Michele è uno “spettacolo-non spettacolo” di denuncia e allo stesso tempo di impegno politico nel quale non mancano però, pur in un contesto di sofferenza e fragilità, risvolti anche brillanti e divertenti. Una narrazione drammatica che dovrebbe interessare un pubblico trasversale, visto che il riconoscimento delle libertà e dei diritti individuali riguardano l’umanità intera ed è sinonimo di democrazia, civiltà e progresso.

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