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Crediti
Di: Marko Sosič
Adattamento: Žanina Mirčevska
Assistente drammaturgia: Sandi JesenikTraduzione italiana: Laura Sgubin
Regia: Matjaž Farič
Interpreti: Filippo Borghi, Lara Komar, Riccardo Maranzana
Scene: Ana Rahela Klopčič
Proiezioni: Matjaž Farič
Foto di scena: Peter UhanCostumi: Sanja Grcič
Assistente costumi: Lucija KopušarMusiche: scelte musicali di Matjaž Farič (Alva Noto & Ryuichi Sakamoto, Woodkid, Lina Termini, Delirium)
Traduttrice alle prove: Elena HusuProduzione: Teatro Stabile Sloveno di Trieste e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Repliche: 16
PAUROSA BELLEZZA/GROZLJIVA LEPOTA
frammenti teatrali
liberamente ispirati dalle imprese, scritti e vite degli alpinisti triestini
Emilio Comici, Enzo Cozzolino e Tiziana Weiss
doppio allestimento con gli attori della Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: Filippo Borghi, Lara Komar, Riccardo Maranzana
e della Compagnia del Teatro Stabile Sloveno di Trieste: Primož Forte, Maruša Majer, Tadej Pišek
Lo spettacolo tematizza in chiave poetica e riflette il conflitto, l’amore e il timore dell’uomo nel rapporto con la montagna e la filosofia con la quale nutre la propria volontà, la forza e il desiderio di superare le sfide più difficili e pericolose. Il testo attinge alle imprese alpinistiche e alle vicende umane dei triestini Emilio Comici, Tiziana Weiss, Enzo Cozzolino e dalle biografie di alcuni alpinisti sloveni: Klement Jug, Jože Lipovec, Jože Cesar, Jaka Čop.
La chiave scelta da Marko Sosič per addentrarsi in questi temi non è assolutamente quella documentaristica: lo affascinano invece la poesia, le emozioni che scaturiscono dai pensieri e dalle filosofie esistenziali di queste figure. In un periodo della sua vita in cui guarda con profonda sensibilità ai temi esistenziali, l’autore è stato indotto dalle vicende e dai pensieri di questi alpinisti a ritrovare il proprio amore per la montagna, per questa immensa, paurosa, meravigliosa natura cui è stato legato fin da ragazzo.
Scrittore e regista sloveno di Trieste Marko Sosič si è laureato in regia cinematografica e teatrale presso l'Accademia per l'arte teatrale e cinematografica dell'Università di Zagabria ed ha poi lavorato come regista in diversi teatri sloveni e italiani, oltre che per la televisione. È stato direttore artistico del Teatro Nazionale sloveno di Nova Gorica e in due riprese del Teatro stabile sloveno di Trieste, inoltre direttore artistico del Festival nazionale sloveno Borštnikovo srečanje di Maribor e della Settimana del dramma sloveno di Kranj. Ha scritto e diretto opere radiofoniche e pluripremiati lavori teatrali per l’infanzia. Molto intensa e raffinata la sua opera narrativa: ricordiamo le novelle di Rosa na steklu (Rugiada sul vetro, 1990), la cronaca teatrale autobiografica Tisoč dni, dvesto noči (Mille giorni, duecento notti, 1996), il romanzo breve Ballerina, Ballerina (1997, messo in scena anche dallo Stabile regionale) e il romanzo Tito, amor mijo (2005) con il quale ha ricevuto una nomination per il più prestigioso premio letterario sloveno Prešernov sklad e si è collocato tra i cinque finalisti del premio Kresnik. Nel dicembre 2011 è stata pubblicata la raccolta di racconti brevi Iz zemlje in sanj (Dalla terra e dai sogni) seguita dal romanzo Che da lontano a me ti avvicini.
In Paurosa Bellezza / Grozljiva Lepota Sosič trae ispirazione da personalità che hanno vissuto e hanno trasmesso la passione per la montagna nelle nostre zone di confine: a partire Emilio Comici che nel primo Novecento ha dedicato la propria vita alla scalata e ad aprire nuove vie sulle Alpi Giulie e nono solo, proseguendo così la tradizione triestina di Julius Kugy. Poi lo stile, la tecnica e la passione per la natura di due grandi scalatori della seconda metà del Novecento, come Enzo Cozzolino e Tiziana Weiss, maestri di arrampicata libera e di arrampicate effettuate sempre con profondo amore e rispetto per la montagna. Nomi illustri e figure affascinanti anche da parte slovena: pensiamo alla figura di Jaka Čop e al suo legame con la val Resia, e alla scuola di Klement Jug (1898- 1924) che alle doti di scalatore - che lo portarono in cima al monte Triglav – univa un profilo di filosofo.