Votazioni aperte dal 23 Novembre
  • Crediti

    diretto e scritto da Marco Bonini

    con Cristiana Capotondi
    con la partecipazione video di Penelope Brizzi (nel ruolo della figlia)

    immagini Andrea Calisi

    musiche Jonis Bascir

    disegno luci Marco Palmieri

    produzione Stefano Francioni Produzioni
    distribuzione Barbara Trost
    comunicazione Paolo Basile

Una madre, Cristiana Capotondi, racconta alla figlia la storia della bisnonna che, la mattina dei bombardamenti di Firenze del ’43, deve affrontare sia la guerra che i tabù sociali. Il monologo è scritto e diretto da Marco Bonini.

PREZZO DEI BIGLIETTI

Premium Seat Interi € 34,00 | Ridotti € 29,00 | 3★
Poltronissima Interi € 33,00 | Ridotti € 28,00 2★
Platea GOLD Interi € 28,00 | Ridotti € 23,00 2★
Platea SILVER Interi € 25,00 | Ridotti € 21,00 2★
Platea SMART Interi € 22,00 | Ridotti € 18,00 1★
Palchi Platea Interi € 110,00 | Ridotti € 92,00 8★
Galleria GOLD Interi € 21,00 | Ridotti € 17,00 1★
Galleria SILVER Interi € 18,00 | Ridotti € 15,00 1★
Galleria SMART Interi € 15,00 | Ridotti € 13,00 1★
Economy 1 (visibilità ridotta) Interi € 11,00
Economy 2 (visibilità ridottissima) Interi € 9,00

 

Prenotazioni stelle/abbonamento libero 08/10 h. 10.00

Vendita biglietti/school card 10/10 h. 10.00

Sabato 23 Novembre
19:30
Domenica 24 Novembre
16:00

E’ sera. Una bambina chiede alla mamma che le racconti una storia, quella della buonanotte e la madre l’accontenta rievocando un fatto narratole molti anni prima dalla sua bisnonna. Inizia così la suggestiva performance di Cristiana Capotondi che ricorda un episodio accaduto durante il bombardamento avvenuto nel settembre del 1943 a Firenze da parte degli Alleati. Marco Bonini che è sia l’autore del testo che il regista dello spettacolo, porta in scena questo monologo dal contenuto drammatico ma, allo stesso tempo onirico “La vittoria è la balia dei vinti”. Enfatizzano l’atmosfera incantata dello spettacolo le musiche di Jonis Bascir e il bianco dell’abito della protagonista e dell’intera scena, sulla quale campeggia, come su un enorme schermo cinematografico, la proiezione di immagini sfocate per dare la sensazione di dormiveglia della bambina che, cullata dal racconto e dal suono della voce materna, si trova nello stato di torpore che precede il sonno, ma anche perché fatti pur tanto terribili e cruenti se visti da occhi infantili perdono parte della loro drammaticità e crudezza. Il racconto di come una signora dell’alta società, nascosta in un rifugio assieme a tante altre persone, abbia offerto il suo latte ai due gemelli di una donna del popolo che per la paura ha perso il proprio, è il pretesto per ricordare che sotto le bombe ci sono solo esseri umani, bimbi affamati e donne in grado di nutrirli senza badare a inutili distinzioni sociali, tutti esattamente uguali di fronte al destino che li aspetta.

Congratulazioni

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