LA CERIMONIA DEL MASSAGGIO


Votazioni aperte dal 18 Febbraio
  • Crediti

    di Alan Bennett
    drammaturgia Tobia Rossi

    traduzione Anna Marchesini

    regia Roberto Piana, Angelo Curci

    con Gianluca Ferrato

    scene Francesco Fassone

    costumi Agostino Porchietto

    light designer Renato Barattucci
    Video designer Simone Rosset

    una produzione Bistremila

Testo di Alan Bennett interpretato da Gianluca Ferrato diretto da Roberto Piana. Nel celebrare il funerale di un massaggiatore noto, Padre Geoffrey, anch’egli suo cliente, esplora e infine accoglie il desiderio carnale.
 

PREZZO DEI BIGLIETTI

Posto unico Interi € 19 | Ridotti € 16 | 1★

Last minute € 15

 

Prenotazioni stelle/abbonamento libero 07/01 h. 10.00

Vendita biglietti/school card 09/01 h. 10.00

Martedì 18 Febbraio
19:30
Mercoledì 19 Febbraio
21:00

Il pubblico del Rossetti avrà l’opportunità di applaudire e divertirsi con un esilarante monologo tratto da un romanzo breve “Il rito del Massaggio” di Alan Bennett, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore britannico contemporaneo. La storia si svolge in una chiesa anglicana durante il rito funebre per la scomparsa di un noto massaggiatore, Clive, che si prestava per “servizi particolari” a parecchie personalità del mondo dello spettacolo ma non solo, anche al parroco di quella stessa chiesa, Padre Geoffrey Jolliffe. La critica alla religione e ai suoi rappresentanti è evidente nel testo, anche se mitigata da uno humor tipicamente inglese e da una scrittura mordace e sarcastica. La funzione allora diventa quasi un rito mondano vista la presenza di numerosi vip, uomini e donne, che hanno avuto a che fare intimamente con il defunto. Bennett fa da cronista alla cerimonia ma ad accompagnarci attraverso lo spettacolo sono i pensieri del prete, decisamente poco consoni al suo ruolo. Alla fine, in un crescendo di ironia, emergono i dettagli più scabrosi degli incontri passati, facendo sì che il massaggiatore, pure da morto, continui a creare problemi e scompiglio nei suoi celebri clienti, anche perché timorosi di aver contratto da lui qualche mortale malattia. Durante la funzione il dramma e la commedia si inseguono e si intrecciano sottolineando la notevole bravura istrionica di Gianluca Ferrato diretto da Roberto Plana e Angelo Curci, già molto applauditi lo scorso anno in sala Bartoli in “Tutto sua madre”.

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