L’indimenticato Fabrizio de André sarà l’interessante punto di partenza e di arrivo dell’ultimo spettacolo messo in scena da Neri Marcorè per la regia di Giorgio Gallione “La buona novella”. Un progetto teatrale pensato come una sorta di Sacra Rappresentazione contemporanea in cui la musica suonata dal vivo di De André e i racconti dalla straordinaria forza evocativa si intrecciano in un percorso coerente con le iniziali motivazioni sociali e narrative dell’omonimo album dell’autore genovese pubblicato nel 1970. Da questa trama basata sulla rilettura dei Vangeli apocrifi, dal protovangelo di Giacomo al Vangelo dell’Infanzia Armeno a frammenti dello Pseudo-Matteo, dove vengono raccontati brevemente i 30 anni di vita di Gesù attraverso i personaggi che lo hanno accompagnato nel suo percorso terreno, riaffiora una figura storica assolutamente provocatoria e inedita, un Cristo bambino anche stizzoso ed impulsivo, dalla quale trapela sia il lato umano che divino della sua esistenza.

La drammaturgia aggiunta da Gallione e recitata principalmente da Marcorè, nella quale viene riportato l’antefatto de L’infanzia di Maria svelandone la nascita ‘miracolosa’, riempie il vuoto dato dalla scarsezza di testimonianze e documentazione che va dall’infanzia di Cristo alla Crocefissione. Ne risulta uno spettacolo originale, recitato e cantato da una splendida compagnia di attori e musicisti che con la loro arte riescono a umanizzare questi personaggi del Vangelo altrimenti costretti da sempre nella loro ieratica sacralità.

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