Votazioni aperte dal 5 Febbraio
  • Crediti

    di Eugene O’Neill

    regia Davide Livermore

    con Tommaso Ragno, Elisabetta Pozzi, Linda Gennari, Aldo Ottobrino
    e tre attori in via di definizione

    scene di Davide Livermore e Lorenzo Russo Rainaldi

    costumi di Gianluca Falaschi

    luci di Aldo Mantovani

    produzione Teatro Stabile di Genova

Il dramma che Eugene O’Neill scrive nel 1931 rappresenta un momento basilare del Teatro Americano, che l’autore volutamente lega all’atto fondante della cultura teatrale occidentale, l’Orestea eschilea.

PREZZO DEI BIGLIETTI

Premium Seat Interi € 34,00 | Ridotti € 29,00 | 3★
Platea GOLD Interi € 28,00 | Ridotti € 23,00 2★
Platea SILVER Interi € 25,00 | Ridotti € 21,00 2★
Platea SMART Interi € 22,00 | Ridotti € 18,00 1★
Palchi Platea Interi € 110,00 | Ridotti € 92,00 8★
Galleria GOLD Interi € 21,00 | Ridotti € 17,00 1★
Galleria SILVER Interi € 18,00 | Ridotti € 15,00 1★
Galleria SMART Interi € 15,00 | Ridotti € 13,00 1★
Economy 1 (visibilità ridotta) Interi € 11,00
Economy 2 (visibilità ridottissima) Interi € 9,00

 

Prossimamente verranno comunicate le date di prevendita.

Giovedì 5 Febbraio
20:30
Venerdì 6 Febbraio
20:30
Sabato 7 Febbraio
19:30
Domenica 8 Febbraio
16:00

 Evoca la trilogia a partire dalle tre parti - “Il ritorno”, “L’agguato”, “L’incubo”  - che compongono il dramma, che scava nelle passioni, nelle vendette e nelle colpe di una famiglia altoborghese. Sono - secondo Margherita Rubino che per la nuova messinscena di Davide Livermore ha preparato la nuova traduzione e l’adattamento - «scritti nel linguaggio più lineare e diretto della letteratura angloamericana, corrono via e incatenano lo spettatore grazie a un plot serrato (…) Modernissimi sono l’andamento del dialogo, del tutto contemporaneo, la psiche contorta dei cinque protagonisti, calamitante come un noir che non dà respiro».

Davide Livermore si accosta al dramma con il nitore registico, la creatività e la profondità analitica che il pubblico ha già conosciuto in altri incredibili lavori (come non ricordare la splendida “Maria Stuarda” schilleriana del 2023?) e con una particolare attenzione alla psicanalisi novecentesca in relazione alle tensioni e distorsioni dei personaggi che riverberano il mito, esprimendo inquietudini senza tempo. Per operare in questa direzione, il regista inventa una scenografia di grande suggestione, quasi uno spazio mentale, e si affida ad un cast raffinato, che affianca a maestri della statura di Tommaso Ragno ed Elisabetta Pozzi il talento di attori della scuola genovese come Linda Gennari e Aldo Ottobrino.

Congratulazioni

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