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Crediti
dal romanzo di John Steinbeck
adattamento Emanuele Trevi
ideazione e voce Massimo Popolizio
assistente alla regia Giacomo Bisordi
creazioni video Igor Renzetti e Lorenzo Bruno
musiche eseguite dal vivo da Giovanni Lo Cascio
suono Alessandro Saviozziluci Carlo Pediani
produzione Compagnia Umberto Orsini, Teatro di Roma - Teatro Nazionale
Nel 1936 il San Francisco News chiese a John Steinbeck di indagare sulle condizioni di vita dei braccianti sospinti in California soprattutto dall’Oklahoma e dall’Arkansas, a causa delle terribili tempeste di sabbia e dalla conseguente siccità che avevano reso sterili quelle terre coltivate a cotone. Il risultato di quell’indagine fu una serie di articoli da cui l’autore americano generò nel 1939 il romanzo “Furore”.
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PREZZO DEI BIGLIETTI
Platea A-B Interi € 27 | Ridotti € 24 | 2★
Platea C Interi € 23 | Ridotti € 19 | 1★
Gallerie Interi € 18 | Ridotti € 16 | 1★
Prenotazioni stelle 12/10 h. 10.00
Vendita biglietti 14/10 h. 10.00
Si ricorda che dal 6 agosto 2021 l’accesso agli spettacoli aperti al pubblico è consentito in zona bianca esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi COVID-19 (Green Pass).
Ciò che ora vediamo in scena è il racconto di come John Steinbeck trasformò quella decisiva esperienza giornalistica, umana e politica in grande letteratura. «Forse non c’è un attore, nel panorama teatrale italiano, più in grado di Massimo Popolizio di prestare al potentissimo narratore un corpo e una voce adeguati alla grandezza letteraria del modello» dice Emanuele Trevi che firma l’adattamento. «Leggendo “Furore”, impariamo ben presto a conoscere il personaggio senza nome che muove i fili della storia. Nulla gli è estraneo: conosce il cuore umano e la disperazione dei derelitti, ma a differenza di loro conosce anche le cause del loro destino, le dinamiche ineluttabili dell’ingiustizia sociale, le relazioni che legano le storie dei singoli al paesaggio naturale, agli sconvolgimenti tecnologici, alle incertezze del clima».
Temi di sconcertante attualità restituiti dal caleidoscopio di suoni del vivo dal percussionista Giovanni Lo Cascio e dall’interpretazione di Popolizio che come scrive il critico di Repubblica «Frugale, dalla parte di un’umanità che arranca, dice ed “è” la tragedia. Furente impresa fuori catalogo».