-
Crediti
Di: Liriche di Michael Kunze
Regia: Harry Kupfer
Coreografie: Dennis CallahanInterpreti: Annemieke Van Dam, Mark Seibert, Kurosch Abbasi, Oliver Arno, Mathias Edenborn, Betty Vermeulen, Elissa Huber,
Elissa Huber, Dennis Kozeluh, Ann Christin Elverum, Sophie Blümel, Sanne Mieloo, Alice Macura, Angela Hunkeler, Linda Konrad,
Kira Primke, Marthe Römer, Thorsten Tinney, Martin Markert, Lars Rindelaub, Martin Pasching, Jan Altenbockum, Sven Fliege,
Gernot Romic, Claudia Wendrinsky, Lieselot Meurisse, Martin Planz, Sascha Kurth, Johan VandammeScene: Hans Schavernoch
Costumi: Yan Tax
Musiche: Sylvester Levay
Produzione: Andrea Friedrichs for La Belle Tournee GmbH
Repliche: 12
Finalmente arriva su palcoscenico del Politeama Rossetti l’Imperatrice Sissi! Il musical Elisabeth di Michael Kunze e Sylvester Levay era da molti anni fra i titoli a cui lo Stabile regionale ambiva, soprattutto dopo la trionfale anteprima nazionale a cui hanno partecipato gli stessi autori, data – in forma di concerto – nella splendida cornice del Castello di Miramare nel 2004. Un’emozione che si rinnoverà, anzi crescerà, con la programmazione nel cartellone Musical dell’allestimento vero e proprio.
E sarà subito evento: lo spettacolo è il maggiore mai ospitato nella storia dello Stabile e sarà trasportato da ben 13 Tir carichi di elementi scenografici, luci, parrucche e una miriade di meravigliosi costumi. L’allestimento infatti celebra il ventennale del debutto di Elisabeth ed è destinato ai grandi teatri tedeschi: unica eccezione, Trieste dove il musical segna un’importante prima nazionale e sarà interpretato da un cast di assoluto livello, capeggiato nel ruolo del titolo da Annemieke van Dam, olandese come le interpreti storiche Pia Dowes e Maya Hakvoort, e da Mark Seibert nel ruolo della Morte.
Elisabeth esordisce nel 1992 a Vienna e s’impone come il musical dei record del mondo tedesco: è stato applaudito da oltre 8 milioni di persone, ha fatto sognare con una colonna sonora che armonizza rock e romanticismo e con un allestimento (anche quello del ventennale conta sulla regia di Harry Kupfer e la scenografia di Hans Schavernoch) imponente e pieno di sorprese, capace di fondere tecnologia e sogno, modernità e memoria imperiale…
Mantenendosi obiettivo e distante dai clichè il musical si sviluppa attorno all’infelice destino dell’Imperatrice Elisabetta d’Austria: percorriamo le tappe della sua vita, dall’infanzia a Possenhofen, al matrimonio da sogno con Franz Joseph, dalla nascita dei figli fino alla morte a Ginevra per mano dell’anarchico italiano Luigi Lucheni.
Ed è proprio Lucheni a far da “narratore” in una sorta di lungo flashback, attraverso cui intende discolparsi con i posteri, sottolineando il costante rapporto “d’amore” di Sissi con la morte.
Un’attrazione reciproca, un vagheggiare la Morte che attraversa tutte le fasi della vita di Sissi. La Morte è impersonata nello spettacolo da un bellissimo giovane che funge da “angelo” e da “diavolo” tentatore allo stesso tempo, per Sissi e per gli altri personaggi della sua famiglia. Nelle sue mani cadono infatti il figlio Rodolfo, tanti suoi parenti periti tragicamente, e lei stessa, che, pugnalata, si abbandona nelle braccia del misterioso personaggio, in un bacio liberatorio.