È stato un momento di teatro e di danza raffinatissimo ed emozionante “Satiri” il balletto firmato da Virgilio Sieni e andato in scena in una Sala Bartoli sempre sold out nella passata stagione. Il celebre danzatore e coreografo, ammiratissimo in Italia e all’e- stero, tre volte Premio Ubu, ed a lungodirettore della Biennale di Venezia proprio nel settore dedicato alla danza, sarà protagonista - e questa volta lo si vedrà proprio in scena - di un nuovo affascinante spettacolo. Un duetto che la stampa ha definito “strepitoso”, incentrato sulla tattilità, che Sieni interpreta - sulle musiche originali eseguite dal vivo da Spartaco Cortesi (musica elettronica) - assieme a Giuseppe Comuniello. Comuniello è un danzatore non vedente che assieme a Sieni ha compiuto anni di ricerca e iniziazione al movimento: la danza sgorga allora dall’incontro dei loro corpi, dallo spazio tattile che li divide, dal comtinuum di posture che li avvicina.

«Danzo con un cieco per ascoltare ogni volta l’aria nuova intorno a noi, allenarmi alla presenza dell’aura che ci forgia e ci dilegua» dice Sieni spiegando le scelte e la poetica sottese a questo spettacolo. «La mente si articola nei gesti e si scioglie rimanendo attenta alle dinamiche di avvicinamento, e di adiacenza. In prossimità dell’altro non si aprono territori da conquistare o da coltivare, ma praterie selvagge che si muovono al vento e ad uno spazio necessariamente democratico, che media i nostri slanci, li fa confluire. Come ascoltare la luce e copiarla. O meglio, come essere il dettato della luce».

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