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Crediti
per la parte di poesia:
autori: Ingeborg Bachmann, Wislawa Szymborska, Salvatore Quasimodo, Giuseppe Ungaretti, Bertolt Brecht.per la parte coreografica:
ideazione: Marta Bevilacqua
coreografie: Valentina Saggindanzano: Angelica Margherita, Irene Ferrara, Radu Murarasu, Giuseppe Zagaria
voce recitante Maria Grazia Plosmusiche: Loscil
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Compagnia AREAREA
in collaborazione con il Comune di Trieste
«La guerra sempre è una sconfitta. Non dimentichiamolo. Sempre è una sconfitta» la voce di Papa Francesco continuamente richiama l’umanità alla pace e al rispetto della vita. Un monito essenziale in questìi momenti: la guerra infatti è drammaticamente vicina e presente oggi. L’arte, il teatro con i suoi tanti linguaggi, non possono rimanere muti davanti a quanto di terribile accade in Ucraina e in Medio Oriente, a ciò che turba e scuote le nostre coscienze: è apparso naturale dunque al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e alla Compagnia Arearea farsi strumento di questa invocazione alla pace, scegliendo di ambientarla in un contesto unico e molto significativo, come il Museo della Guerra per la Pace “de Henriquez” di Trieste.
Fra le testimonianze storiche che il Museo espone raccontando di guerre passate - nell’intento di perpetuare la lezione della storia perché mai più si ripeta - il lavoro che vede uniti il Teatro Stabile regionale e Arearea in una nuova tappa della loro pluriennale collaborazione, sarà declinato con l’intento di testimoniare e superare le forme sottili e dannose di ogni conflitto.
La poesia si intreccerà al linguaggio del corpo dei danzatori, accompagnati dalla musica e talvolta dalle sole parole, toccanti, emozionanti, profonde di Ingeborg Bachmann, Wislawa Szymborska, ma anche di Salvatore Quasimodo, Giuseppe Ungaretti, Bertolt Brecht recitate da un attore.
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PREZZO DEI BIGLIETTI
Posto unico Interi € 15 | Ridotti € 12 | 1★
“Four” è un concetto performativo costituito da quattro performer che adattano il loro agire in spazi non convenzionali, come appunto il Museo “de Henriquez”. Lavorano sui temi di equilibri dinamici, emotivi ed architettonici. Simbolicamente divisi dal colore bianco e nero esplorano diversi stati d'animo in stretta relazione con lo spettatore.
Come nelle passate edizioni di “Museo in Danza” dunque, anche in questo inedito contesto i danzatori dialogheranno con gli spazi e i reperti del Museo per stimolare e amplificare la loro risonanza nel pubblico.
Per la parte coreografica:
ideazione: Marta Bevilacqua
coreografie: Valentina Saggin
danzano: Angelica Margherita, Irene Ferrara, Radu Murarasu, Giuseppe Zagaria
musiche: Loscil
Per la parte di poesia:
autori: Ingeborg Bachmann, Wislawa Szymborska, Salvatore Quasimodo, Giuseppe Ungaretti, Bertolt Brecht
con un attore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia (in via di definizione)