Votazioni aperte dal 27 Febbraio
  • Crediti

    traduzione e riscrittura dall'opera di Shelley, Artaud e Stendhal e dagli atti del processo contro Beatrice Cenci a cura di  Giorgia Cerruti
    regia Giorgia Cerruti tecnico luci Francesco Venturino 
organizzazione Emanuela Faiazza

    regia Giorgia Cerruti
    regista assistente Alessia Donadio

    con Davide Giglio, Francesco Pennacchia, Francesca Ziggiotti, Giorgia Cerruti

    visual Concept e disegno luci Lucio Diana

    ideazione costumi Serena Trevisi Marceddu e Giorgia Cerruti
    realizzazione costumi Daniela Rostirolla

    sound design, composizione e fonica Guglielmo Diana

    uno spettacolo di Piccola Compagnia della Magnolia
    in coproduzione con Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale, CTB-Centro Teatrale Bresciano, Sardegna Teatro, Scarti-Centro di Produzione
    con il sostegno in residenza di creazione presso Teatro Akropolis
    in collaborazione con I.I.C. Istituto Italiano di cultura di Marsiglia e Fundacja Teatr Wschodni di Lublino (progetto Boarding Pass Plus)

1599, Roma: Beatrice Cenci è decapitata. Ha ucciso il padre che la abusava: una storia raccontata dalla Piccola Compagnia della Magnolia diretta da Giorgia Cerruti.
 

PREZZO DEI BIGLIETTI

Posto unico Interi € 19 | Ridotti € 16 | 1★

Last minute € 15

 

Prenotazioni stelle/abbonamento libero 07/01 h. 10.00

Vendita biglietti/school card 09/01 h. 10.00

Giovedì 27 Febbraio
21:00
Venerdì 28 Febbraio
19:30

È l’11 settembre 1599 e una nobildonna romana, Beatrice Cenci, viene decapitata per parricidio. Il processo spacca la città: «aver volontà di togliersi dall'ingiustizia è delitto o justizia?». La donna infatti si è semplicemente difesa dal padre e dai suoi abusi violenti.“CENCI_rinascimento contemporaneo” traccia una linea che attraverso i secoli giunge a noi sinistramente intatta, denunciando l’anarchia del male, il sacrilegio come rovescio della religione, la responsabilità personale dell’ingiustizia che si propaga all’intera società, la religione come fondamento e condanna dell’edificio sociale del nostro Paese. La storia di questa famiglia rinascimentale italiana diviene simbolo di vulnerabilità alla violenza contemporanea e al patriarcato dominante. Una donna del passato sfida il potere e parla a noi, traccia il futuro, rivelando le pieghe più subdole dell’odierno potere imperante.

La regista della Compagnia della Magnolia, Giorgia Cerruti, annota «Abbiamo costruito un gruppo di lavoro robusto, in primis dal punto di vista attoriale. Un’unione di artisti che ci auguriamo possa smuovere forze audaci, tra elementi stabili della Compagnia e nuovi compagni di lavoro, accomunati da una decennale esperienza nel teatro contemporaneo nazionale.  La componente visiva (scene e luci) è curata – come ormai accade da alcuni anni – dal maestro Lucio Diana; il compositore-sound designer Guglielmo Diana è diventato nel tempo un artista stabile dell’ensemble, capace di arricchire la creazione costruendo imponenti e raffinate partiture sonore che “lavorano” con gli attori».

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