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Crediti
di Massimo Sgorbani
con Elena Strada, Isabella Nefar e un attrice in via di definizione
Produzione SLOWMACHINE
Uno spettacolo, tre canti, tre universi femminili. Nelle due ultime stagioni con “Notti” e “Quando noi morti ci risvegliamo” il pubblico della Sala Bartoli ha imparato ad apprezzare il linguaggio teatrale evocativo e contaminato del regista Rajeev Badhan. A capo della compagnia Slowmachine, sceglie ora di proseguire uno studio avviato qualche anno fa per la performance “Primo canto per voce e tempesta” interpretata da Elena Strada (che sarà al suo fianco anche in questo nuovo lavoro) e loopstation.
PREZZO DEI BIGLIETTI
Posto unico Interi € 19 | Ridotti € 16 | 1★
Last minute € 15
Prossimamente verranno comunicate le date di prevendita.
Uno spettacolo, tre canti, tre universi femminili. Nelle due ultime stagioni con “Notti” e “Quando noi morti ci risvegliamo” il pubblico della Sala Bartoli ha imparato ad apprezzare il linguaggio teatrale evocativo e contaminato del regista Rajeev Badhan. A capo della compagnia Slowmachine, sceglie ora di proseguire uno studio avviato qualche anno fa per la performance “Primo canto per voce e tempesta” interpretata da Elena Strada (che sarà al suo fianco anche in questo nuovo lavoro) e loopstation.
Da quella prima sperimentazione nasce ora un policromo affresco femminile in tre capitoli, che esplora i nodi del conflitto spirituale, fisico e politico che trovano spesso epilogo nella violenza o addirittura nel martirio.
Il primo capitolo è tratto dagli scritti di due mistiche - Angela da Foligno e Veronica Giuliani - ed è il racconto dell’estasi e del tormento di una vocazione. La seconda donna vive invece la tragedia inumana della guerra in Kosovo: la sua speranza è appesa ad un ritorno che attende invano, la sua sopravvivenza dipende dal suo concedersi, nel corpo e nel cuore. La terza figura femminile è palestinese e vive l’esperienza della sterilità: ciò che generalmente per una donna è una condanna lancinante e perpetua, rende questa protagonista una santa. È infatti la prima donna-kamikaze che si fa esplodere a Gerusalemme.
«Con “Causa di beatificazione” - spiega Rajeev Badhan - porto avanti la mia ricerca sull’utilizzo del video e delle nuove tecnologie nel teatro, per dar voce a tre donne e alla loro Tempesta».