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Crediti
da Michele Santeramo
ideazione e regia Gianpiero Borgia
con Raffaele Braia, Valerio Tambone
scene di Vincenzo Mascoli
costumi di Manuela Paladin Šabanovic
musiche Papaceccio MMC e Roberta Carrieri
produzione Teatro dei Borgia
Lo spettacolo è annullato.
PREZZO DEI BIGLIETTI
Posto unico Interi € 19 | Ridotti € 16 | 1★
Last minute € 15
Prenotazioni abbonati altri-percorsi 24/1 h. 10.00
Prenotazioni stelle 28/1 h. 10.00
Vendita biglietti 30/1 h. 10.00
La vicenda che Braia e Tambone evocano in scena ha a che fare con temi quanto mai attuali e necessari: l’immigrazione, il pregiudizio razziale, l’equità e l’obiettività della giustizia. Il racconto però guarda ad un passato non troppo lontano, quando i “migranti” erano italiani: ecco Sacco e Vanzetti, vittime e simbolo di discriminazione e ingiustizia, divenuti poi veri eroi moderni. Sacco e Vanzetti – Nicola e Bartolomeo – vengono giustiziati sulla sedia elettrica il 23 agosto 1927. L’uno pescivendolo, l’altro operaio, erano transitati pochi anni prima per Ellis Island in cerca di un futuro migliore, lasciandosi alle spalle l’Italia scossa dalla prima guerra mondiale e tormentata dalla miseria. Sostenitori di idee politiche impopolari per l’America borghese d’allora, divengono vittime del pregiudizio verso gli immigrati, del sospetto verso chi sosteneva la lotta operaia e – accusati di un furto e un omicidio che assolutamente non avevano commesso – entrano in un circo mediatico e giudiziario che non li scagiona, nemmeno davanti all’evidenza. La riabilitazione ufficiale in America arriva postuma, cinquant’anni più tardi, ma da subito invece divengono simbolo delle battaglie per i diritti di uguaglianza e giustizia, sostenuti da molta stampa, da artisti e intellettuali, dalla gente semplice già durante la loro detenzione.
Lo spettacolo ripercorre questi eventi e soprattutto restituisce il ritratto di due uomini sognatori e innamorati della vita, riservati, entusiasti, utopisti... Narra delle loro differenze caratteriali, delle loro solitudini, dell’amicizia che li lega e non viene mai meno nemmeno nei duri anni di carcere che precedono l’esecuzione e in cui i due non abbandonano il sogno del riscatto sociale e della libertà.