AUTOBIOGRAPHY
COMPANY WAYNE McGREGOR


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  • Crediti

    Di: Drammaturgia Uzma Hameed

    Regia: Ideazione, direzione e coreografia Wayne McGregor

    Interpreti: Con i danzatori della Company Wayne McGregor

    Scene: Scene e proiezioni Ben Cullen Williams
    algoritmo Nick Rothwel

    Costumi: Design costumi Altor Throup

    Musiche: Musica originale Jlin
    musica in partnership con Unsound
    un ringraziamento a A.T. Studio

    Luci: Design luci Lucy Carter

    Produzione: Co-prodotto da Studio Wayne McGregor, Sadler’s Wells-Londra, Les Théàtres de la Ville de Luxembourg, Edinburgh International Festival, Festspielhaus St. Polten, Carolina Performing Arts at the University of North Carolina at Chapel Hill, Movimentos Festwochen der Autostadt in Wolfsburg
    co-commissionato da West Kowloon Cultural District Hong Kong, Festival Diaghilev P.S. St. Petersbourg, Centro Cultural Vila Flor Guimarães, Seattle Theatre Group (per la musica), Trinity Laban Conservatoire of Music and Dance, Londra
    partner scientifici Wellcome Trust Sanger Institute, EMLB European Bioinformatics Institute, Connecting Science- Wellcome Genome Campus Public Engagement, Wellcome Genome Campus Society and Ethics Research, University Medical Centre Utrecht
    tour a cura di IMARTS Internationa Music and Arts

    Repliche: 1

PREZZO DEI BIGLIETTI

Platea A Interi € 48 | Ridotti € 45 | Under16 € 25 | 4★

Platea B Interi € 45 | Ridotti € 42 | Under16 € 23 | 3★

Platea C Interi € 39 | Ridotti € 36 | Under16 € 20 | 3★

I galleria Interi € 33 | Ridotti € 31 | Under16 € 17 | 2★

II galleria Interi € 27 | Economici € 15 | Under16 € 15 | 2★

 

Prenotazioni stelle 5/2 h. 10.00

Vendita biglietti 7/2 h. 10.00

Mercoledì 10 Aprile
20:30

Lascerà il segno “Autobiography” con cui la Company Wayne McGregor esordisce al Politeama Rossetti. Si tratta infatti da un lato di un eccellente spettacolo di danza contemporanea, dall’al- tro di un’esperienza del tutto originale, che crea un cortocircuito fra il mondo della coreografia e il DNA, e il cui risultato sarà tale che nessuna performance potrà mai risultare uguale a un’altra. Ogni sera sarà infatti un algoritmo a determinare cosa vedrà il pubblico, quali danzatori eseguiranno la coreografia e in quale ordine. Wayne McGregor ha sempre dimostrato notevole sensi- bilità per la multidisciplinarietà e soprattutto per il mondo della scienza che lo interessa molto.

Personalità dal grande carisma, colto, intuitivo, il britannico McGregor è una delle massime stelle della coreografia contemporanea e non solo: dopo la formazione all’University College di Bretton Hall e alla Jose Limon School di New York, poco più che ventenne fonda la sua compagnia (nel 1992) che in breve si consacra fra le formazioni più interessanti della scena inglese. La distingue, fra l’altro, lo straordinario lavoro di esplorazione dei rapporti fra danza e tecnologia. Il mondo digitale entra nelle coreografie di McGregor, fatte di corpi veloci e lievi, e di conta- minazioni emozionanti e inedite (nel 2004 il suo “AtaXia” nasce da uno studio accademico sull’interazione corpo-cervello). Quella che ha compiuto nell’estate 2017 e da cui è germinato “Autobiography”, è forse la sua più ardita e intima esperienza: ha infatti permesso ad alcuni tra i più importanti scienziati di genetica di mettere in sequenza il suo DNA. La biologia archeologica messa a nudo altera drammaticamente la visione che McGregor ha della storia della sua vita, tracciando degli schemi del passato ancestrale della nostra specie, e portando alla luce ciò che costruisce la nostra individualità. “Autobiography” allora s’interroga sulla comprensione della vita e rappresenta per McGregor la sua stessa autobiografia.

Il coreografo parte da suoi vecchi appunti, ricordi, frammenti di arte e musica, tante tessere da cui nasce un “catalogo” di movimenti: 23 “volumi” della vita – lo stesso numero dei cromosomi che compongono il genoma umano – frammentati e condensati nel processo coreografico, guidato anch’esso dai principi di duplicazione e mutazione propri dello stesso. In questo lavoro vengono infatti selezionati e sequenziati nuovamente per ogni performance un numero di espressioni coreografiche scelte tra i 23 volumi del “catalogo della vita”. 

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