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Crediti
progetto ideato e scritto da Niccolò Fettarappa
regia di Niccolò Fettarappa, Lorenzo Guerrieri
collaborazione artisticotecnica Cesare Del Beatocon Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guarrieri
produzione Sardegna Teatro
Terza e ultima tappa del trittico di spettacoli che - in collaborazione con FESTIL - regalano uno stimolante affaccio sulle punte di diamante della creatività teatrale attuale, “Apocalisse tascabile” prende a pretesto la fine del mondo per risvegliare quella “debole forza messianica” che secondo Benjamin si deposita in ogni generazione, in attesa d’essere portata alla luce per scardinare il mondo.
PREZZO DEI BIGLIETTI
Posto unico Interi € 19 | Ridotti € 16 | 1★
Last minute € 15
Prossimamente verranno comunicate le date di prevendita.
erza e ultima tappa del trittico di spettacoli che - in collaborazione con FESTIL - regalano uno stimolante affaccio sulle punte di diamante della creatività teatrale attuale, “Apocalisse tascabile” presenta al pubblico la poetica e il talento di due premiati artisti Under 30: Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri. La loro voce regala un punto di vista molto interessante: “Apocalisse tascabile” prende a pretesto la fine del mondo per risvegliare quella “debole forza messianica” che secondo Benjamin si deposita in ogni generazione, in attesa d’essere portata alla luce per scardinare il mondo.
Si assisterà ad un atto unico “eroicomico” - l’ironia è componente fondamentale del loro linguaggio teatrale - che muove da un’apparizione. Quella di Dio in persona, che si manifesta in un supermercato della periferia di Roma. Annuncia lì la fine del mondo ormai prossima. Però per sua colpa o sfortuna, poca gente è lì ad ascoltarlo. Fra loro un giovanotto amorfo è l’unico a prendere sul serio la proclamazione e ne diviene giocoforza il profeta, accompagnato da uno svogliato angelo dell’Apocalisse. Quando si addentrano nell’abisso peccaminoso della città, però, scoprono che la notizia non scuote chi già si dedica, con mortuaria solerzia, alla propria quotidiana estinzione.
Un’indifferenza, allora, verso la quale l’Apocalisse appare ai due giovani quasi come una rivincita. Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri portano sulla scena con autoironia «la rabbia di una generazione esclusa, così giovane e già così defunta».