Votazioni aperte dal 21 Marzo
  • Crediti

    scritto e diretto da Mattia Torre

    con Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino
    e con Giordano Agrusta

    scene di Francesco Ghisu

    costumi Mimma Montorselli

    disegno luci di Luca Barbati

    assistente alla regia Francesca Rocca
    movimenti di scena Alberto Bellandi

    produzione Marta Morico MARCHE TEATRO, Nutrimenti Terrestri, Walsh

«“4 5 6” nasce dall’idea che l’Italia non è un paese, ma una convenzione - spiegava nelle sue note di regia Mattia Torre - che non avendo un’unità culturale, morale, politica, l’Italia rappresenti oggi una comunità di individui che sono semplicemente gli uni contro gli altri: per precarietà, incertezza, diffidenza e paura; per mancanza di comuni aspirazioni. “

PREZZO DEI BIGLIETTI

Premium Seat Interi € 34,00 | Ridotti € 29,00 | 3★
Platea GOLD Interi € 28,00 | Ridotti € 23,00 2★
Platea SILVER Interi € 25,00 | Ridotti € 21,00 2★
Platea SMART Interi € 22,00 | Ridotti € 18,00 1★
Palchi Platea Interi € 110,00 | Ridotti € 92,00 8★
Galleria GOLD Interi € 21,00 | Ridotti € 17,00 1★
Galleria SILVER Interi € 18,00 | Ridotti € 15,00 1★
Galleria SMART Interi € 15,00 | Ridotti € 13,00 1★
Economy 1 (visibilità ridotta) Interi € 11,00
Economy 2 (visibilità ridottissima) Interi € 9,00

 

Prossimamente verranno comunicate le date di prevendita.

Sabato 21 Marzo
19:30
Domenica 22 Marzo
16:00

“4 5 6” è una pièce contemporanea scritta e diretta da Mattia Torre, sceneggiatore, autore teatrale e regista prematuramente scomparso e noto, oltre che per le commedie degli anni Novanta firmate assieme a Giacomo Ciarrapico come “L’ufficio” “Tutto a posto” e “Piccole anime”, per aver scritto e diretto la serie Tv “Boris” e in seguito il lungometraggio omonimo tratto dalla serie.

Al centro di questa storia una famiglia di bassa estrazione sociale che vive isolata in una valle: un padre, una madre e un figlio dal temperamento violento e nervoso che passano il loro tempo ad odiarsi, litigare e pregare. Adesso però devono trovare il modo di allentare le tensioni per accogliere un invitato che aspettano da tempo e che ha la possibilità di cambiare il loro futuro.

«“4 5 6” nasce dall’idea che l’Italia non è un paese, ma una convenzione - spiegava nelle sue note di regia Mattia Torre - che non avendo un’unità culturale, morale, politica, l’Italia rappresenti oggi una comunità di individui che sono semplicemente gli uni contro gli altri: per precarietà, incertezza, diffidenza e paura; per mancanza di comuni aspirazioni. “4 5 6” è una commedia che racconta come proprio all’interno della famiglia – che pure dovrebbe essere il nucleo aggregante, di difesa dell’individuo – nascano i germi di questo conflitto: la famiglia sente ostile la società che gli sta intorno ma finisce per incarnarne i valori più deteriori, incoraggiando la diffidenza, l’ostilità, il cinismo, la paura. “4 5 6” racconta la famiglia come avamposto della nostra arretratezza culturale».

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