1927 - Monologo quantistico


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  • Crediti

    Di: Gabriella Greison

    Regiai: Emilio Russo

    Interpreti: Gabriella Greison

    Produzionei: Tieffe Teatro Milano

    Repliche: 3

Nella Trieste “città della scienza” e recentemente designata quale “Capitale europea della scienza 2020” il Teatro – agorà che del tessuto sociale e culturale cui fa riferimento, deve esprimere realtà e utopie – deve lasciarsi ispirare da una così significativa dimensione e darle voce.

PREZZO DEI BIGLIETTI

Platea Interi € 22 | Ridotti € 20 | 2

Last minute € 15

 

Galleria Interi € 16 | Ridotti € 14 | 1

Last minute € 12

 

Prenotazioni abbonati "altri percorsi" 12/1

Prenotazioni stelle 16/1

Vendita biglietti 18/1

Martedì 10 Aprile
21:00
Mercoledì 11 Aprile
21:00
Giovedì 12 Aprile
21:00

Nella Trieste “città della scienza” e recentemente designata quale “Capitale europea della scienza 2020” il Teatro – agorà che del tessuto sociale e culturale cui fa riferimento, deve esprimere realtà e utopie – deve lasciarsi ispirare da una così significativa dimensione e darle voce.

Il Teatro Stabile regionale ha iniziato lo scorso anno un deciso percorso in questo senso, con la produzione “La domanda della regina” commissionata a un drammaturgo, Giuseppe Manfridi, e allo scienziato Guido Chiarotti.

Si prosegue ora in questo filone, con l’interessantissimo monologo scritto e interpretato da Gabriella Greison.

Tutto inizia con una foto: è stata scattata il 29 ottobre 1927, a Bruxelles in occasione della Conferenza Solvay. Cos’ha di particolare? Ritrae 29 persone, quasi tutti fisici, 17 dei quali erano o sono diventati Premi Nobel.

Gabriella Greison prende spunto dallo scatto per raccontare i fatti più curiosi, sconvolgenti, misteriosi, gli aneddoti più umani e divertenti che hanno accompagnato la nascita della Fisica Quantistica. Un argomento“intimidatorio” per il pubblico? Tutt’altro!
La conversazione è accattivante e tiene stretta l’attenzione degli spettatori, attraverso le vicende umane dei fisici della fotografia. L’ autrice infatti ha raccolto informazioni, tradotto lettere, parlato con persone e parenti che sono realmente stati presenti a quei ritrovi. Einstein li chiamava “witches’ Sabbath” (il riposo delle streghe): naturalmente nella foto del 1927 c’era anche lui! E al suo fianco Gabriella Greison riconosce e “racconta” l’ansioso Max Born, lo scaramantico Wolfgang Pauli perseguitato dal numero 137, Niels Bohr – appassionato calciatore – e accenna allo charme di Paul langevin, alla nobiltà di Louis de Broglie, e a Marie Curie… Ognuno intreccia genio ad un po’ di pazzia, addomestica la scienza eppure può trrovarsi in difficoltà nelle banalità della vita quotidiana, e tutti – grazie alla chiave di lettura dell’autrice – “parlano” alla platea. Grazie a loro, dopo quelle conferenze, è nata la Fisica Quantistica, e lo capiremo attraverso il monologo ma – assicura Gabriella Greison – «Entrando nel lato umano, perché dietro le formule c’è altro».

Una nota merita il profilo di Gabriella Greison che non è una “normale” autrice e attrice: è invece un personaggio assolutamente stupefacente per dinamismo e molteplicità d’interessi. Laureata in Fisica nucleare a Milano, ha frequentato l'École polytechnique di Palaiseau a Parigi. Ha insegnato fisica e matematica, si è occupata di divulgazione scientifica per diversi programmi radiofonici collaborando con Radio Popolare, Rai Radio Due (a Caterpillar), Radio Deejay… Ma si è occupata anche di giornalismo sportivo (per Sky Sport 1, Gazzetta dello Sport), ha pubblicato libri, per Il Fatto Quotidiano ha realizzato reportage sugli argomenti più diversi… Impossibile elencare le sue tante esperienze, che toccano ora il teatro: il suo “Monologo quantistico” che nasce da un reportage sul tema a Bruxelles è un bell’esempio di teatro di narrazione, con musica, foto e video, applaudito in tutta Italia.

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