UN TESTO ISPIRATO AL PRIMO AUTORE DI UN GIALLO ITALIANO: LO INTERPRETA ALLA SALA BARTOLI GIANCARLO CONDÈ
  • 22 Maggio 2012
  • Generale
Andrà in scena alla Sala Bartoli giovedì 24 e venerdì 25 maggio lo spettacolo Homunculus, il Nerone di Napoli programmato in seno al cartellone altripercorsi dello Stabile del Friuli Venezia Giulia. Atteso inizialmente per il 17 gennaio scorso, il monologo era stato sospeso a causa delle conseguenze di un lieve incidente accaduto al protagonista Giancarlo Condé.

La produzione dello spettacolo - Napoli Teatro Festival e Compagnia Molière - ha ripreso ora la tournée dello spettacolo che viene dunque recuperato anche a Trieste: necessario confermare i propri posti alla biglietteria del Rossetti.

Lo spettacolo chiude la stagione altripercorsi dello Stabile regionale.

«Teatro di parola. La regia si concentra sull’attore. Strumento principale dell’esecuzione del testo in un teatro la cui cifra principale è parola» è chiara la chiave scelta da Paolo Castagna per la messinscena di Homunculus, il Nerone di Napoli, con protagonista Giancarlo Condé e la drammaturgia di Enrico Groppali.

«Un ambiguo divertissement dal carattere ironico – continua il regista – pungente, onirico e, a tratti, satanico. Due panche da chiesa e lo spazio sconsacrato di una cappella fanno da contrappunto alla carrellata di personaggi demoniaci, sempre in un incerto equilibrio fra creature puramente teatrali e apparizioni spiritistiche». Per il resto, anticipa il regista, la messinscena si avvale di qualche effettaccio di luci colorate e di fumo: quanto basta ad evocare un occultismo da cartomante mentre sequenze musicali kitsch sdrammatizzano e talvolta guardano seriamente a santi, diavoli e teatro… con un’aggiunta di sapore da cabaret tedesco in salsa partenopea.

Ci sarà tutto questo in Homunculus, il Nerone di Napoli in cui Giancarlo Condé racconta la nascita della vocazione letteraria di Francesco Mastriani e la genesi del romanzo Il mio cadavere considerato il primo giallo italiano. Il punto di partenza è la prima notte in cui l’autore lavorò come custode in un museo di Napoli. La leggenda – che nell’invenzione di questo monologo ha una parte fondante – vuole che la stessa vocazione letteraria dell’autore de I Misteri di Napoli, si debba alla sua professione temporanea di guardiano notturno. L’ispirazione per i suoi capolavori infatti sarebbe stata tratta dalle suggestioni delle molte opere ospitate dal museo, osservate da diverse prospettive e ad una luce assai fioca.
Giancarlo Condè immagina come il romanziere improvvisamente non scorga più né statue né dipinti ma un’immensa carta geografica sulla quale, racchiusa in un circolo disegnato da un pennello rosso come il sangue, campeggia la parola “Mannheim”, nota città della Germania. «Da qui – spiega l’attore si sviluppa un intreccio complicato e affascinante che conduce Mastriani nei meandri di una storia sconosciuta, che gli farà scoprire la sua autentica vocazione». Lo scrittore infatti viene posseduto in una sorta di transfert dai fantasmi di due eccentrici personaggi del passato, che lo conducono attraverso una vera e propria trasformazione. Prima la sua imponente statura si riduce a quella di un uomo di modeste dimensioni, tanto che lui stesso assistendo alla propria mutazione, si ribattezza “Homunculus”; un seconda metamorfosi lo porta poi a riacquistare la sua forma precedente unita però ad una sorprendente giovinezza e alla capacità di infami prodezze, tanto da fregiarsi del titolo di “Nerone di Napoli”.
Una volta tornato se stesso, Mastriani decide di raccontare la propria esperienza nel libro Il mio cadavere. Nella regia di Paolo Castagna, allievo del regista polacco Jerzy Grotowsky e per dieci anni assistente di Luca Ronconi, Mastriani, come un medium tra passato e presente, cronaca e storia, realtà e immaginazione, “scriverà” con la voce e coi gesti la storia dei personaggi che lo abitano e ai quali deve la propria attitudine letteraria. Nato nel 1819 e vissuto sempre a Napoli, Mastriani fu scrittore, drammaturgo e giornalista di grande fortuna popolare e proficuità: fin dagli esordi mostrò particolare sensibilità verso le classi subalterne napoletane, scelta che lo avvicinò ai primi accenni di meridionalismo e al verismo: la sua narrativa non ebbe però spessore politico e si limitò a ritrarre con sensibilità e con tratto pittoresco la realtà della sua città e della sua gente.

Gli abbonati al cartellone altripercorsi dello Stabile regionale hanno naturalmente diritto ad assistere allo spettacolo: nella serata di giovedì 24 maggio avranno accesso allo spettacolo gli abbonati del turno BA1 (che conserveranno regolarmente il loro posto). Il venerdì 25 maggio invece vedranno lo spettacolo gli abbonati al turno BA2 e BA4, che sono invitati a rivolgersi anche telefonicamente alla biglietteria del Politeama Rossetti, per farsi riservare il posto.

Homunculus, il Nerone di Napoli replica alla Sala Bartoli il 24 e 25 maggio nell’ambito del cartellone altripercorsi con Giamcarlo Condé protagonista, diretto da Paolo Castagna. Lo spettacolo è coprodotto da Napoli Teatro Festival e Compagnia Molière. Le recite sono tutte serali con inizio alle ore 21.

I biglietti ancora disponibili si possono acquistare nei consueti punti vendita dello Stabile regionale e attraverso il sito del Teatro www.ilrossetti.it.

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