TUCCIO MUSUMECI E PIPPO PATTAVINA INTERPRETANO UN DIVERTENTE TESTO DI CAMILLERI A CHIUSURA DELLA STAGIONE DI PROSA DELLO STABILE REGIONALE
- 5 Maggio 2008
- Generale
Con La concessione del telefono tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri, si chiude – nel segno della comicità – il cartellone Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: il debutto sarà mercoledì 7 maggio alle 20.30 (con repliche fino a domenica 11).
Lo spettacolo – prodotto dal Teatro Stabile dei Catania – si avvale di due grandi protagonisti, due maestri del rilievo di Tuccio Musumeci e Pippo Pattavina, che assicurano alla piéce acutezza e ironia. La regia è di Giuseppe Dipasquale, che ha firmato – assieme ad Andrea Camilleri – anche la riduzione teatrale del testo.
Capita a tutti, almeno un paio di volte nella vita, di sentirsi impotenti e desolati, prigionieri delle “carte” e degli assurdi itinerari della burocrazia. Per ottenere il più semplice degli interventi, ecco la necessità di una dettagliata documentazione, che si gonfia a colpi di atti notarili, autocertificazioni, richieste scritte e bollate, istanze e attestati…
Proviamo a immaginare quali dovevano essere i gorghi burocratici in cui ci si perdeva nel mondo della Sicilia umbertina, immobilizzata da un’amministrazione vacua e ridondante, il cui unico scopo era forse quello di permettere il mantenimento di antichi “status” e di piccoli e grandi poteri personali. È proprio a questa realtà che fa riferimento il bravissimo Andrea Camilleri, ne La concessione del telefono.
Nel microcosmo fantasioso della cittadina di Vigàta, che racchiude tutto un immaginario di caratteri e situazioni siciliane, e che fa da sfondo a ogni opera narrativa del romanziere di Porto Empedocle – da Il birraio di Preston, alle celebri avventure del Commissario Montalbano – si ambienta dunque la vicenda di Filippo Genuardi, uomo egoista e inetto, vano e svagato, che vive alle spalle del ricco suocero, e non soddisfatto di questo già colpevole sfruttamento, si è anche infatuato della seconda e giovane moglie di lui, diventandone l’amante.
È proprio Genuardi a voler installare in casa la linea telefonica privata cui allude il titolo del romanzo, e ora della commedia. Il moderno apparecchio gli permetterebbe infatti di organizzare meglio gli incontri clandestini con l’amante: sbaglia però di indirizzare la richiesta della linea e chiede l’intervento del Prefetto invece che delle Poste… Un errore insignificante che solleva però un vortice surreale di reazioni, equivoci e sospetti. Stanco delle lungaggini, per ottenere risposte chiare in merito alla linea, Genuardi arriva addirittura a interessare un capomafia ed appare chiaro che la questione a questo punto è destinata a diventare molto più grande del previsto. Fin dal palesarsi dei primi intoppi, poi, il protagonista si confonde e si compromette con i poteri assurdi del “mondo a sé” della Sicilia, cosicché nell’iperbolico caos finisce per essere coinvolta davvero tutta la città: il Prefetto si inquieta e inizia a indagare su Genuardi, con lui diversi questori e la Real Arma dei Carabinieri, che inizia a sospettare l’uomo di attività sediziose. E non saranno da meno il parroco, molti geometri, proprietari terrieri, altri personaggi del paese, tutti pronti a prender parte al groviglio innescato dal protagonista… fino a scomodare il padrino Don Lollò.
Un’avventura piena di divertimento e di sorprese che dalla pagina scritta passa alla scena grazie al contributo di un’ottima compagnia d’attori, diretta da Giuseppe e capitanata da due nomi di assoluto rilievo nel mondo del teatro italiano, Tuccio Musumeci e Pippo Pattavina, che il pubblico dello Stabile regionale ha avuto modo di applaudire più volte, recentemente (nel 2006) nello spettacolo di produzione Opéra Comique, firmato da Antonimo Calenda e scritto da Nicola Fano.
I due ne La concessione del telefono, sapranno stupirci: Musumeci interpreta con grande e contagioso umorismo il boss mafioso Don Lollò, mentre Pattavina sfoggia un inedito talento di trasformista passando da un ruolo all’altro e riuscendo a dar vita nel corso della piéce a ben sette personaggi. La loro verve, il loro spirito, la classe e la grande maestria con cui si impongono sulla scena, donano un’inedita dimensione all’opera di Camilleri.
«Pirandello – ricorda infatti lo stesso scrittore – amava dire che il lavoro dell’autore terminava quando egli riusciva a mettere la parola “fine” alla scrittura teatrale. Bene, questo copione ha la parola fine, messa nell’ultima pagina. Tuttavia mi sento di chiosare il buon Luigi: è proprio nella messa in scena che inizia un nuovo viaggio del testo, sempre diverso e sempre nuovo, sempre imprevedibile, sempre disperatamente esaltante. Per questo il confine del teatro è come l’orizzonte dei viaggiatori nei mari d’Oceano: sempre presente, mai raggiungibile».
Oltre ai già citati Musumeci (Don Calogero Longhitano) e Pattavina (Giacomo La Ferita, Filippo Mancuso, Mariano Giacalone, Giacomo Gilberto, Dottor Zingarella, Don Cosimo Pirrotta, Paolantonio Licalzi), ammireremo sulla scena Angelo Tosto (Filippo Genualdi), Gian Paolo Poddighe (Vittorio Marascianno), Francesco di Vincenzo (Arrico Monterchi), Mimmo Mignemi (Corrado Parrinello), Marcello Perracchio (Emanuele Schilirò), Alessandra Costanzo (Gaetanina Schilirò), Laura Tornambene (Calogera Lo Re), Franz Cantalupo (Gegé), Giampaolo Romania (Gesualdo Lanza, Turò, Rinaldo Rusotto), Sergio Seminara (Agostino Pulitanò), Raniela Ragonese (Signora Giacalone). La voce registrata di Sasà La Ferita è di Sebastiano Tringali.
Le scene sono di Antonio Fiorentino, i costumi di Angela Gallaro, le musiche di Massimiliano Pace, e le luci di Franco Buzzanca.
La Stagione 2007-2008 del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.
I biglietti sono in vendita presso: Biglietteria del Politeama Rossetti (da martedì a sabato 8.30-12.30, 15.30-19), Ticket Point di Corso Italia (giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19) e il punto vendita al Centro Commerciale Torri d’Europa e presso Agenzie Bagolandia (via S.Marco 45, da lunedì a venerdì 9-13 e 16-19; sabato 9-12), Pansepol (via del Monte, 2, giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19), Peekabooh (Muggia, Riva De Amicis, 21, da lunedì a venerdì 9-12.30, 16-19; sabato 9-12) e le agenzie di Monfalcone (Agenzia Universal), Gorizia (Agenzia Appiani), San Vito al Tagliamento (Agenzia Medina Viaggi), Udine (Biglietteria del Teatro Nuovo Giovanni da Udine), Venezia (Agenzie IAT di Piazzale Roma, San Marco e Bookshop di Venice Pavillon), Mestre (Felicità Viaggi), Vittorio Veneto (Medina Viaggi) e Vicenza (Agenzia Vicenza.com) e presso le altre Agenzie del Circuito Charta presenti sul territorio nazionale (elenco sul sito del Teatro). Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it. e al tel. 040/3593511.
L’ufficio stampa
Lo spettacolo – prodotto dal Teatro Stabile dei Catania – si avvale di due grandi protagonisti, due maestri del rilievo di Tuccio Musumeci e Pippo Pattavina, che assicurano alla piéce acutezza e ironia. La regia è di Giuseppe Dipasquale, che ha firmato – assieme ad Andrea Camilleri – anche la riduzione teatrale del testo.
Capita a tutti, almeno un paio di volte nella vita, di sentirsi impotenti e desolati, prigionieri delle “carte” e degli assurdi itinerari della burocrazia. Per ottenere il più semplice degli interventi, ecco la necessità di una dettagliata documentazione, che si gonfia a colpi di atti notarili, autocertificazioni, richieste scritte e bollate, istanze e attestati…
Proviamo a immaginare quali dovevano essere i gorghi burocratici in cui ci si perdeva nel mondo della Sicilia umbertina, immobilizzata da un’amministrazione vacua e ridondante, il cui unico scopo era forse quello di permettere il mantenimento di antichi “status” e di piccoli e grandi poteri personali. È proprio a questa realtà che fa riferimento il bravissimo Andrea Camilleri, ne La concessione del telefono.
Nel microcosmo fantasioso della cittadina di Vigàta, che racchiude tutto un immaginario di caratteri e situazioni siciliane, e che fa da sfondo a ogni opera narrativa del romanziere di Porto Empedocle – da Il birraio di Preston, alle celebri avventure del Commissario Montalbano – si ambienta dunque la vicenda di Filippo Genuardi, uomo egoista e inetto, vano e svagato, che vive alle spalle del ricco suocero, e non soddisfatto di questo già colpevole sfruttamento, si è anche infatuato della seconda e giovane moglie di lui, diventandone l’amante.
È proprio Genuardi a voler installare in casa la linea telefonica privata cui allude il titolo del romanzo, e ora della commedia. Il moderno apparecchio gli permetterebbe infatti di organizzare meglio gli incontri clandestini con l’amante: sbaglia però di indirizzare la richiesta della linea e chiede l’intervento del Prefetto invece che delle Poste… Un errore insignificante che solleva però un vortice surreale di reazioni, equivoci e sospetti. Stanco delle lungaggini, per ottenere risposte chiare in merito alla linea, Genuardi arriva addirittura a interessare un capomafia ed appare chiaro che la questione a questo punto è destinata a diventare molto più grande del previsto. Fin dal palesarsi dei primi intoppi, poi, il protagonista si confonde e si compromette con i poteri assurdi del “mondo a sé” della Sicilia, cosicché nell’iperbolico caos finisce per essere coinvolta davvero tutta la città: il Prefetto si inquieta e inizia a indagare su Genuardi, con lui diversi questori e la Real Arma dei Carabinieri, che inizia a sospettare l’uomo di attività sediziose. E non saranno da meno il parroco, molti geometri, proprietari terrieri, altri personaggi del paese, tutti pronti a prender parte al groviglio innescato dal protagonista… fino a scomodare il padrino Don Lollò.
Un’avventura piena di divertimento e di sorprese che dalla pagina scritta passa alla scena grazie al contributo di un’ottima compagnia d’attori, diretta da Giuseppe e capitanata da due nomi di assoluto rilievo nel mondo del teatro italiano, Tuccio Musumeci e Pippo Pattavina, che il pubblico dello Stabile regionale ha avuto modo di applaudire più volte, recentemente (nel 2006) nello spettacolo di produzione Opéra Comique, firmato da Antonimo Calenda e scritto da Nicola Fano.
I due ne La concessione del telefono, sapranno stupirci: Musumeci interpreta con grande e contagioso umorismo il boss mafioso Don Lollò, mentre Pattavina sfoggia un inedito talento di trasformista passando da un ruolo all’altro e riuscendo a dar vita nel corso della piéce a ben sette personaggi. La loro verve, il loro spirito, la classe e la grande maestria con cui si impongono sulla scena, donano un’inedita dimensione all’opera di Camilleri.
«Pirandello – ricorda infatti lo stesso scrittore – amava dire che il lavoro dell’autore terminava quando egli riusciva a mettere la parola “fine” alla scrittura teatrale. Bene, questo copione ha la parola fine, messa nell’ultima pagina. Tuttavia mi sento di chiosare il buon Luigi: è proprio nella messa in scena che inizia un nuovo viaggio del testo, sempre diverso e sempre nuovo, sempre imprevedibile, sempre disperatamente esaltante. Per questo il confine del teatro è come l’orizzonte dei viaggiatori nei mari d’Oceano: sempre presente, mai raggiungibile».
Oltre ai già citati Musumeci (Don Calogero Longhitano) e Pattavina (Giacomo La Ferita, Filippo Mancuso, Mariano Giacalone, Giacomo Gilberto, Dottor Zingarella, Don Cosimo Pirrotta, Paolantonio Licalzi), ammireremo sulla scena Angelo Tosto (Filippo Genualdi), Gian Paolo Poddighe (Vittorio Marascianno), Francesco di Vincenzo (Arrico Monterchi), Mimmo Mignemi (Corrado Parrinello), Marcello Perracchio (Emanuele Schilirò), Alessandra Costanzo (Gaetanina Schilirò), Laura Tornambene (Calogera Lo Re), Franz Cantalupo (Gegé), Giampaolo Romania (Gesualdo Lanza, Turò, Rinaldo Rusotto), Sergio Seminara (Agostino Pulitanò), Raniela Ragonese (Signora Giacalone). La voce registrata di Sasà La Ferita è di Sebastiano Tringali.
Le scene sono di Antonio Fiorentino, i costumi di Angela Gallaro, le musiche di Massimiliano Pace, e le luci di Franco Buzzanca.
La Stagione 2007-2008 del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.
I biglietti sono in vendita presso: Biglietteria del Politeama Rossetti (da martedì a sabato 8.30-12.30, 15.30-19), Ticket Point di Corso Italia (giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19) e il punto vendita al Centro Commerciale Torri d’Europa e presso Agenzie Bagolandia (via S.Marco 45, da lunedì a venerdì 9-13 e 16-19; sabato 9-12), Pansepol (via del Monte, 2, giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19), Peekabooh (Muggia, Riva De Amicis, 21, da lunedì a venerdì 9-12.30, 16-19; sabato 9-12) e le agenzie di Monfalcone (Agenzia Universal), Gorizia (Agenzia Appiani), San Vito al Tagliamento (Agenzia Medina Viaggi), Udine (Biglietteria del Teatro Nuovo Giovanni da Udine), Venezia (Agenzie IAT di Piazzale Roma, San Marco e Bookshop di Venice Pavillon), Mestre (Felicità Viaggi), Vittorio Veneto (Medina Viaggi) e Vicenza (Agenzia Vicenza.com) e presso le altre Agenzie del Circuito Charta presenti sul territorio nazionale (elenco sul sito del Teatro). Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it. e al tel. 040/3593511.
L’ufficio stampa