SEBASTIANO SOMMA E ORSO MARIA GUERINI RECITANO AL CASTELLO DI SAN GIUSTO IL CAPOLAVORO DI SCIASICA
- 1 Gennaio 1910
- Generale
Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia, nell’adattamento di Gaetano Aronica è il primo appuntamento con la prosa, proposto nell’ambito della rassegna Il Castello con le stelle – Musica & Teatro al Castello di San Giusto, promossa dal Comune di Trieste e affidata al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia per quanto attiene all’organizzazione e alle linee artistiche. Lo spettacolo sarà in scena soltanto mercoledì 15 settembre e ne saranno protagonisti Sebastiano Somma e Orso Maria Guerrini, due attori molto amati e attorniati in quest’occasione di un cast di pregio, diretto da Fabrizio Catalano.
Il giorno della civetta, tratto da Leonardo Sciascia, è un testo di assoluta necessità: nella regia di Fabrizio Catalano, è ambientato nella Sicilia degli anni Sessanta ma ci induce a interrogarci sull’attualità. «Leggendo i giornali, viaggiando, possiamo, in tutta sincerità, dire che soltanto in Sicilia i soprusi e le ingiustizie vengono imposti con la violenza?» si chiede infatti il regista. «Ed in Italia, in Europa, nel mondo, non vige forse la legge del più forte? Chi ha il potere, ne abusa».
Il teatro ha senso se costringe a riflettere e a prendere posizione su queste questioni… Ecco perché lo spettacolo si svolge in una situazione concentrata e metafisica, che evoca la Sicilia ma non solo, la mafia, ma non solo.
Il giorno della civetta si apre su un assassinio: Salvatore Colasberna viene ucciso mentre prende il bus, perché è un imprenditore onesto. Sulla cosa indaga il capitano Bellodi (che sulla scena avrà l’intensità espressiva di Sebastiano Somma), appena giunto in Sicilia da Parma. Il capitano affronta un cammino irto di ostacoli per arrestare tutti i veri colpevoli, fino al vertice della piramide mafiosa, don Mariano (interpretato da un maestro della nostra scena quale Orso Maria Guerrini), anello di congiunzione con il principale partito di governo.
Il capitano sarà premiato con una licenza ed una promozione: promoveatur ut amoveatur. Anche questo deve denunciare il teatro: perché accanto al risoluto capitano Bellodi non siano sconfitti anche il coraggio e la veggenza di Sciascia e il nostro diritto a un futuro di giustizia.
«Ho come l’impressione – scrive infatti Aronica – che Sciascia, attraverso la scrittura, si diverta a scoprire e poi nascondere senza essere mai volutamente esplicito, in un gioco di ombre e di luci che sembrano suggerire al lettore uno sforzo di intelligenza, continuamente suscitando dubbi, invitando a scavare nella memoria (passata e futura), collegare, rivedere, inserire in un quadro di rapporti che va al di là della forma e investe cose, persone, fatti, che sembrano scritti “domani”. Per questo ritengo che “Il giorno della civetta” debba essere messo in scena. Credo che ci sia bisogno di parlare di giustizia, ci sia bisogno di un’ostinata ricerca della verità, anche là dove questa verità inevitabilmente sfugge, ci sia bisogno di un capitano Bellodi, del suo volersi “rompere la testa” contro un muro che a quaranta anni di distanza è ancora solido e ben protetto. In una parola, citando il Maestro, ci sia bisogno di “idee”. Del resto, considero “Il giorno della civetta” un romanzo di inquietante attualità. Gli interrogativi che Sciascia poneva nel 1961 rimangono ancora aperti, le zone d’ombra non ancora chiarite».
Completano il cast Caterina Deregibus e Gaetano Aronica, mentre la produzione è firmata da A.T.D.C. assieme alla Fondazione Sciascia e al Teatro di Racalmuto.
Assieme a Per non morire di mafia di Pietro Grasso che andrà in scena venerdì 17 settembre, Il giorno della civetta costituisce un dittico di teatro d’impegno, dedicato al problema della mafia. Un momento di riflessione e denuncia forte e necessaria che lo Stabile regionale ha voluto inserire in una rassegna versatile, come quella del Castello con le stelle.
La rassegna Il Castello con le stelle è stata realizzata grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.
Il Castello con le stelle prosegue:
- Giovedì 16 settembre con il cabaret: protagonisti gli scatenati Oblivion con il loro caleidoscopio di musica e gags intitolato Oblivion Show, produzione del Teatro Stabile regionale.
- Venerdì 17 settembre sarà la volta di Sebastiano Lo Monaco nel già citato Per non morire di mafia di Pietro Grasso per la regia di Alessio Pizzech.
Alla rassegna Il Castello con le stelle si potrà accedere acquistando i singoli biglietti, un abbonamento a tutto il cartellone, oppure un “abbonamento con le stelle” che poi resterà valido fino a esaurimento anche per la Stagione 2010-2011 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
I posti disponibili sono suddivisi in tre ordini, di cui due numerati, con la possibilità in caso di esaurimento, dell’emissione di un limitato numero di posti “in piedi”.
I punti vendita sono i consueti del Teatro Stabile regionale, a cui si aggiungerà una biglietteria al Castello di San Giusto aperta a partire dalle 19.30 nei giorni di recita.
Sarà aperta in ogni serata di spettacolo “La Bottega del Vino”.
Gli spettacoli al Castello di San Giusto avranno inizio sempre alle 20.30.
In caso di maltempo andranno in scena nella giornata prevista alla Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti, con inizio alle ore 21: non ci sarà bisogno di sostituire i biglietti. In caso di maltempo entro le ore 14 del giorno stesso dello spettacolo il Teatro Stabile darà notizia dello spostamento di sede attraverso il proprio sito www.ilrossetti.it, i media e attraverso uno SMS che verrà inviato a coloro che all’acquisto dei biglietti avranno fornito il proprio numero di cellulare.
Ulteriori informazioni saranno disponibili sul sito del Teatro www.ilrossetti.it e al centralino del Teatro, 040-3593511.
L’ufficio stampa
Il giorno della civetta, tratto da Leonardo Sciascia, è un testo di assoluta necessità: nella regia di Fabrizio Catalano, è ambientato nella Sicilia degli anni Sessanta ma ci induce a interrogarci sull’attualità. «Leggendo i giornali, viaggiando, possiamo, in tutta sincerità, dire che soltanto in Sicilia i soprusi e le ingiustizie vengono imposti con la violenza?» si chiede infatti il regista. «Ed in Italia, in Europa, nel mondo, non vige forse la legge del più forte? Chi ha il potere, ne abusa».
Il teatro ha senso se costringe a riflettere e a prendere posizione su queste questioni… Ecco perché lo spettacolo si svolge in una situazione concentrata e metafisica, che evoca la Sicilia ma non solo, la mafia, ma non solo.
Il giorno della civetta si apre su un assassinio: Salvatore Colasberna viene ucciso mentre prende il bus, perché è un imprenditore onesto. Sulla cosa indaga il capitano Bellodi (che sulla scena avrà l’intensità espressiva di Sebastiano Somma), appena giunto in Sicilia da Parma. Il capitano affronta un cammino irto di ostacoli per arrestare tutti i veri colpevoli, fino al vertice della piramide mafiosa, don Mariano (interpretato da un maestro della nostra scena quale Orso Maria Guerrini), anello di congiunzione con il principale partito di governo.
Il capitano sarà premiato con una licenza ed una promozione: promoveatur ut amoveatur. Anche questo deve denunciare il teatro: perché accanto al risoluto capitano Bellodi non siano sconfitti anche il coraggio e la veggenza di Sciascia e il nostro diritto a un futuro di giustizia.
«Ho come l’impressione – scrive infatti Aronica – che Sciascia, attraverso la scrittura, si diverta a scoprire e poi nascondere senza essere mai volutamente esplicito, in un gioco di ombre e di luci che sembrano suggerire al lettore uno sforzo di intelligenza, continuamente suscitando dubbi, invitando a scavare nella memoria (passata e futura), collegare, rivedere, inserire in un quadro di rapporti che va al di là della forma e investe cose, persone, fatti, che sembrano scritti “domani”. Per questo ritengo che “Il giorno della civetta” debba essere messo in scena. Credo che ci sia bisogno di parlare di giustizia, ci sia bisogno di un’ostinata ricerca della verità, anche là dove questa verità inevitabilmente sfugge, ci sia bisogno di un capitano Bellodi, del suo volersi “rompere la testa” contro un muro che a quaranta anni di distanza è ancora solido e ben protetto. In una parola, citando il Maestro, ci sia bisogno di “idee”. Del resto, considero “Il giorno della civetta” un romanzo di inquietante attualità. Gli interrogativi che Sciascia poneva nel 1961 rimangono ancora aperti, le zone d’ombra non ancora chiarite».
Completano il cast Caterina Deregibus e Gaetano Aronica, mentre la produzione è firmata da A.T.D.C. assieme alla Fondazione Sciascia e al Teatro di Racalmuto.
Assieme a Per non morire di mafia di Pietro Grasso che andrà in scena venerdì 17 settembre, Il giorno della civetta costituisce un dittico di teatro d’impegno, dedicato al problema della mafia. Un momento di riflessione e denuncia forte e necessaria che lo Stabile regionale ha voluto inserire in una rassegna versatile, come quella del Castello con le stelle.
La rassegna Il Castello con le stelle è stata realizzata grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.
Il Castello con le stelle prosegue:
- Giovedì 16 settembre con il cabaret: protagonisti gli scatenati Oblivion con il loro caleidoscopio di musica e gags intitolato Oblivion Show, produzione del Teatro Stabile regionale.
- Venerdì 17 settembre sarà la volta di Sebastiano Lo Monaco nel già citato Per non morire di mafia di Pietro Grasso per la regia di Alessio Pizzech.
Alla rassegna Il Castello con le stelle si potrà accedere acquistando i singoli biglietti, un abbonamento a tutto il cartellone, oppure un “abbonamento con le stelle” che poi resterà valido fino a esaurimento anche per la Stagione 2010-2011 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
I posti disponibili sono suddivisi in tre ordini, di cui due numerati, con la possibilità in caso di esaurimento, dell’emissione di un limitato numero di posti “in piedi”.
I punti vendita sono i consueti del Teatro Stabile regionale, a cui si aggiungerà una biglietteria al Castello di San Giusto aperta a partire dalle 19.30 nei giorni di recita.
Sarà aperta in ogni serata di spettacolo “La Bottega del Vino”.
Gli spettacoli al Castello di San Giusto avranno inizio sempre alle 20.30.
In caso di maltempo andranno in scena nella giornata prevista alla Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti, con inizio alle ore 21: non ci sarà bisogno di sostituire i biglietti. In caso di maltempo entro le ore 14 del giorno stesso dello spettacolo il Teatro Stabile darà notizia dello spostamento di sede attraverso il proprio sito www.ilrossetti.it, i media e attraverso uno SMS che verrà inviato a coloro che all’acquisto dei biglietti avranno fornito il proprio numero di cellulare.
Ulteriori informazioni saranno disponibili sul sito del Teatro www.ilrossetti.it e al centralino del Teatro, 040-3593511.
L’ufficio stampa
13 Settembre 2004