PRESENTATO IL CARTELLONE COMPLETO DELLA STAGIONE 2015-2016 DEL TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
- 10 Settembre 2015
- Generale
È ricca di novità la Stagione 2015-2016 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, la prima firmata dal direttore Franco Però, che l’ha presentata in conferenza stampa giovedì 10 settembre. Una presentazione tenuta sul palcoscenico del Politeama Rossetti: il cuore del Teatro dove, per una volta, sono saliti tutti, artisti e autorità, rappresentanti della stampa e spettatori interessati. A simboleggiare il forte legame di appartenenza che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia possiede e desidera incrementare con la comunità in cui è radicato.
Dopo l’introduzione del presidente dello Stabile regionale, Miloš Budin, e il saluto del Sindaco di Trieste Roberto Cosolini, dell’Assessore regionale al Bilancio Francesco Peroni e della Presidente della Provincia di Trieste Maria Teresa Bassa Poropat, si è entrati nel vivo di un cartellone di ampio respiro – oltre 50 gli spettacoli – che indaga i molti e affascinanti linguaggi del teatro – danza, musical, circo – ma pone al centro della propria attività la Prosa, la produzione (10 titoli, di cui 8 nuove), e la vocazione al dialogo internazionale, specie con l’Europa. E non per questo dimentica di fare sistema con istituzioni e altri teatri del territorio – a cominciare dallo Stabile Sloveno, dal Teatro Miela e dalla Civica Accademia Nico Pepe – nell’intento di assicurare un’offerta culturale sempre più valida e piena.
Una stagione, dunque, da “cogliere” come una rosa – come invitano lo slogan e la nuova immagine scelti per la campagna abbonamenti – una stagione ricca di proposte, inebriante e variopinta come un bouquet, in cui ognuno potrà scegliere il colore preferito… La programmazione, infatti, anche nel 2015-2016, si articola in più percorsi di genere, Prosa, Musical ed Eventi, Danza & dintorni, Altripercorsi a cui si aggiungono la prestigiosa tranche di Eventi Internazionali e un’inedita Stagione Junior.
Ma la Prosa innanzitutto, in cui – evidenzia Franco Però – si radicano l’identità ed il senso di un Teatro Stabile: «Saranno spettacoli che affronteranno temi di forte richiamo – ha spiegato – siano questi più universali, o più legati al nostro momento storico, trattati con lieve o feroce ironia, sfrontati o duri nel loro crudo realismo, ma anche costruiti nella leggerezza della commedia, che sempre – nei lavori migliori – genera oltre il sorriso, la riflessione».
Più volte nel cartellone, ci sarà occasione di ammirare un’altra grande novità della Stagione, la Compagnia del Teatro Stabile: un importante strumento di creazione e sperimentazione che assicurerà continuità al lavoro teatrale. Si compone di otto attori selezionati dal direttore fra i migliori del panorama regionale: Filippo Borghi, Adriano Braidotti, Ester Galazzi, Andrea Germani, Lara Komar, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos. Lavoreranno con registi dalla forte cifra stilistica, che imporranno loro stimoli e induzioni: Fausto Paravidino, Serena Sinigaglia, Helena Petkovic, Igor Pison e Franco Però.
La Stagione sarà inaugurata il 27 ottobre da Scandalo, spettacolo prodotto dal Teatro Stabile con Artisti Riuniti e Mittelfest 2015, che ha debuttato con successo a Cividale del Friuli lo scorso luglio. Diretti da Franco Però, ne sono protagonisti Stefania Rocca e Franco Castellano, parte degli attori della Compagnia Stabile a cui si aggiungono Astrid Meloni e Francesca De Benedittis e i due bambini Alessio Bernardi e Leon Kelmendi.
Una messinscena di notevole impegno, per la bella commedia di Arthur Schnitzler mai rappresentata prima in Italia. L’argomento è quello della paura per il “diverso”, sia esso tale per etnia o religione, o – come nella Vienna di fine secolo – per ceto sociale: l’autore sviluppa l’argomento attraverso una bellissima costruzione di dialoghi e scene, all’interno di una pièce apparentemente lieve, che sferra però un feroce attacco alla società e ai suoi lati perversi. Il pubblico ne resta avvinto e riconosce nelle ipocrisie di allora, quelle di oggi.
Anche Rosso Venerdì di Roberto Cavosi, secondo titolo in cartellone è uno spettacolo di produzione, affidato in toto alla Compagnia Stabile, diretta dal giovane regista sloveno Igor Pison. Una Passione contemporanea che unisce piccoli calvari quotidiani in un’affascinante struttura di monologhi a più voci. La colta e visionaria regia ne enfatizza incisività ed emozione.
Nel cartellone Prosa figurano inoltre il pasoliniano Porcile per la regia di Valerio Binasco, coprodotto con il Teatro Metastasio Stabile della Toscana e il Festival di Spoleto, dove quest’estate è stato accolto con gran favore. Sarà - assieme alla riproposta di Una giovinezza enormemente giovane con Herlitzka e ad altre iniziative – un momento portante dell’omaggio dello Stabile a Pier Paolo Pasolini, nel quarantesimo anniversario della morte.
La Compagnia Stabile è protagonista assoluta anche nel Doktor Šuster commedia surreale dell’autore serbo Dušan Kovačević, sceneggiatore del celebre film di Kusturica Underground. Confermando il desiderio di confronto con le istanze artistiche di altri Paesi della nostra area, firma lo spettacolo la regista emergente croata Helena Petkovic che valorizzerà le doti degli attori, alle prese con personaggi irresistibili.
Diretti da Fausto Paravidino, gli interpreti della Compagnia Stabile – assieme a due attori ospiti in via di definizione – affronteranno infine La Cena dell’ungherese Ferenc Molnar: l’autore de I ragazzi della via Pal attraverso dialoghi divertenti e lievi, spalanca agli occhi dello spettatore mondi ben più grevi, corruzioni e falsità che evocano il presente.
Fra le produzioni, infine, il ritorno – fuori abbonamento – Magazzino 18 di e con Simone Cristicchi e la regia di Antonio Calenda, uno spettacolo cult, che riprende la tournée per la terza stagione.
Accuratissima è stata anche la selezione degli spettacoli ospiti nel cartellone Prosa. Il direttore ha rivolto particolare attenzione alla qualità di attori e registi, ma anche agli autori ed ai temi, che devono appassionare e coinvolgere la platea.
Molta la drammaturgia contemporanea italiana e internazionale, a partire da Calendar Girls dell’inglese Tim Firth che diretto da Cristina Pezzoli si avvale di un cast formidabile capitanato da Angela Finocchiaro, Laura Curino ed Ariella Reggio, che ritorna in scena al Politeama Rossetti. L’irresistibile ironia di Michele Serra offre la chiave per indagare in un rapporto tra un padre e un figlio adolescente. Claudio Bisio è il protagonista di Father and Son diretto da Giorgio Gallione. Alessandro Gassmann ritorna allo Stabile anche nella nuova stagione, in veste di regista, dando sostanza scenica a una figura che gli sta molto a cuore, la poetessa Alda Merini interpretata dalla versatile Anna Foglietta. La drammaturgia è di Claudio Fava.
Riconosciamo da tempo in Franco Branciaroli un uomo di teatro a tutto tondo: nella commedia dal sapore beckettiano Dipartita Finale si assume il ruolo di autore e regista, e completa un cast stellare assieme a Gianrico Tedeschi, Ugo Pagliai e Maurizio Donadoni.
Anche Marco Paolini sarà nuovamente sulla scena, con un progetto singolare e ricercato, costruito assieme a Gabriele Vacis e interpretato – a conclusione di un percorso di formazione – con giovani attori palestinesi che esprimono la loro realtà attraverso l’universalità del più amato capolavoro shakespeariano, in Amleto a Gerusalemme.
Quai Ouest - approdo di ponente di Bernard-Marie Koltès, autore “maledetto” fra i più intriganti del teatro contemporaneo, è un appuntamento particolare: diretto da Paolo Magelli, con interpreti superlativi capitanati da Paolo Graziosi, si avvale di un allestimento poetico e sorprendente. Troverà la sua cornice più appropriata nella sala del Teatro Stabile Sloveno, dove il pubblico dei due teatri potrà seguire lo spettacolo (in lingua italiana con sopratitoli in sloveno) nell’ambito della sinergia avviata positivamente da alcune stagioni.
Il cartellone non mancherà di dare il doveroso spazio ai classici. In programma infatti appaiono Bisbetica da Shakespeare riletto da Cristina Pezzoli e con Nancy Brilli nel ruolo del titolo; un raro allestimento di Ivanov di Cechov – che ruota attorno allo spleen di un eroe negativo – diretto e interpretato da Filippo Dini. Poi la rilettura di Molière realizzata da tre nomi di primo piano, Stefano Massini, Giampiero Solari (anche alla regia) e Paolo Rossi. Molière: la recita di Versailles segna il ritorno di Paolo Rossi, affiancato da una compagnia numerosa – vi appaiono fra gli altri Lucia Vasini e Fulvio Falzarano – e sostenuto dalle musiche dal vivo de I Virtuosi del Carso.
Giuseppe Emiliani, regista appassionato del mondo goldoniano, firma un prezioso allestimento de I Rusteghi, prodotto dallo Stabile del Veneto, mentre grande attesa sicuramente susciterà la prova straordinaria di un maestro come Eros Pagni che affronta Il sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo, diretto da Marco Sciaccaluga: uno dei più premiati spettacoli della passata stagione.
Viene varato nella Stagione 2015-2016 un innovativo completamento del cartellone Prosa: il cartellone degli Eventi Internazionali che prevede di assistere a tre spettacoli in lingua straniera (tutti con sopratitoli). Produzioni originali che daranno al pubblico l’opportunità di conoscere l’evoluzione dell’espressività teatrale in altri Paesi europei, di apprezzare prove d’attore e di regia diverse da quelle che il panorama italiano offre: una linea che vorremmo diventasse un nuovo itinerario nelle prossime stagioni.
Fra le proposte spicca la presenza-evento del Globe Theatre di Londra che sarà a Trieste – unica città in Italia – con Hamlet di William Shakespeare, per la regia di Dominic Dromgoole e Bill Buckhurst e con la compagnia del grande teatro londinese. È un grande onore per il Teatro Stabile ospitare Hamlet (lodato da tutta la stampa internazionale, dal New York Times a Die Presse, al Daily Telegraph) poiché si tratta dell’iniziativa che il Globe dedica al 450° anniversario della nascita di Shakespeare. Il 23 aprile 2014 la compagnia ha iniziato un tour mondiale che in due anni tocca 205 nazioni nel mondo e viene rappresentata in una città per ogni Stato: in Italia, Hamlet ha scelto Trieste.
In programma poi un imponente allestimento dello shakespeariano Il mercante di Venezia prodotto dal SNG Drama di Lubiana e diretto da Eduard Miler. Vi spicca Igor Samobor (Shylock): ammirato maestro della scena slovena, Samobor offrirà un’interpretazione talmente potente che non potrà non affascinare anche chi non ne comprende la lingua. Lo spettacolo è in cartellone anche al Teatro Stabile Sloveno.
Infine ascolteremo in tedesco una delle prime provocazioni del grande e controverso autore austriaco, Peter Handke. Il suo Autodiffamazione/Selbstbezichtigung con Lea Barletti e Werner Waas che ne firma la regia, ha una cifra singolare e coinvolgente e va in scena in collaborazione con il Goethe Institut.
Propone parecchie novità, nel 2015-2016, anche il cartellone altri Percorsi, che amplia l’offerta di prosa. Quindici i titoli in cartellone, che andranno in scena – come di consueto – in sale diverse, spaziando fra la Sala Bartoli, il Teatro Miela (con cui si rinnova la collaborazione) e la Sala Assicurazioni Generali, con una curiosa “incursione” in palcoscenico.
Dedicato come sempre specificamente sulla drammaturgia contemporanea, altri Percorsi conterrà due titoli che afferiscono al teatro di ricerca: arriva per la prima volta la compagnia Ricci/Forte che mette in scena Darling (una particolare rilettura dell’Orestea che diviene lente per comprendere l’attualità) e Babilonia Teatri che presenta nel suo linguaggio pop e coinvolgente Jesus (che prevede, appunto, il pubblico sul palco).
Anche nel settore altri Percorsi saranno presentate tre produzioni: ritornerà per una sola sera – nell’ambito dell’omaggio a Pasolini – Una giovinezza enormemente giovane di Gianni Borgna, per la regia di Antonio Calenda e con Roberto Herlitzka. Poi il privilegio di avere in scena lo scrittore Paolo Rumiz, autore e interprete – con l’attore Paolo Fagiolo e le musiche dal vivo di Stefano Schiraldi – di Come i cavalli che dormono in piedi, che fa luce sulla storia dei giovani giuliani mandati a combattere sui Carpazi durante la prima guerra mondiale. Maria Grazia Plos e Francesco Migliaccio – della Compagnia Stabile – diretti da Serena Sinigaglia in Tre Alberghi dell’americano John Robin Baitz, daranno vita a un testo che come un pugno nello stomaco evidenzia - fra l’altro - come il lavoro possa entrare in un rapporto di coppia fino a distruggerlo.
Fra le ospitalità, sarà gradito il ritorno di Ottavia Piccolo in un testo di Stefano Massini (lo stesso binomio, lo scorso anno ha fatto di 7 minuti uno degli spettacoli più graditi dal pubblico): in Enigma interpreta una pièce ricca di suspance. Dagli Oscar cinematografici alla scena: Paolo Sorrentino è autore di Hanno tutti ragione, parabola del cantante napoletano Tony Pagoda che rappresenta la sfida interpretativa “en travesti” della versatile Iaia Forte. Nasce da un progetto molto articolato sulla sordità Figli di un Dio minore di Mark Medoff, che restituisce con intensità temi ed emozioni dell’omonimo film. Ne sono protagonisti Giorgio Lupano e Rita Mazza.
La possente scrittura di Giovanni Testori, in Edipus, è banco di prova per Eugenio Allegri che affronta la sfida di interpretare tutti i ruoli del dramma guidato dalla regia di Leo Muscato. Un vero duetto fra virtuosi, è quello di Paolo Bonacelli e Cochi Ponzoni, i due protagonisti di Classe di ferro di Aldo Nicolaj: dipingono con leggerezza e toni dolceamari la terza età.
I testi di Amos Oz, autorevole scrittore e intellettuale israeliano, ispirano a Daniele Salvo un avvincente spettacolo sui fondamentalismi e sulla realtà di Israele e Palestina: Terre di confine. Pièce dal linguaggio affascinante, fra recitazione, video e le musiche del triestino Marco Podda.
In John e Joe della scrittrice ungherese Agota Kristof, i poetici scambi fra due stralunati clochard – tratteggiati da attori di sicuro talento come Nicola Pannelli e Sergio Romano – ci introducono al mondo dell’economia globale. La regia è di Valerio Binasco.
Nel cartellone trovano spazio anche alcuni spettacoli costruiti su affascinanti contaminazioni di linguaggi, con la musica innanzitutto, che ritroviamo in Italo Svevo & Friends, con protagonisti quelli del Pupkin Kabarett. Suggeriscono agli spettatori un inconsueto itinerario in una Trieste viva, multirazziale, culturalmente audace, com’era nella stagione di Svevo, Saba, Giotti, Kosovel, Voghera, Joyce… Musica e parole si intrecciano anche ne Il nostro Enzo che vede un eclettico Moni Ovadia cimentarsi nelle canzoni di Enzo Jannacci e, attraverso queste, evocare gli anni d’oro di Milano. Un intreccio di video, canto, narrazione connota anche Il sogno di un’Italia in cui Andrea Scanzi e Giulio Casale ripercorrono gli ultimi vent’anni, periodo in cui i quarantenni di oggi sembrava potessero cambiare il nostro Paese.
Ad inaugurare il cartellone Musical & Eventi sarà quest’anno un grande appuntamento internazionale, incentrato sul più incredibile e raffinato teatro acrobatico: si tratta de La Verità di Daniele Finzi Pasca, di cui il pubblico dello Stabile ha applaudito il poetico Rain del Cirque Èloize nel 2009. Il cartellone – e in piccola parte anche il cartellone di Danza – sviluppa infatti un itinerario dedicato al teatro-circo.
La Verità regala due ore di assoluto incanto visivo, di sorprese e acrobazi
Dopo l’introduzione del presidente dello Stabile regionale, Miloš Budin, e il saluto del Sindaco di Trieste Roberto Cosolini, dell’Assessore regionale al Bilancio Francesco Peroni e della Presidente della Provincia di Trieste Maria Teresa Bassa Poropat, si è entrati nel vivo di un cartellone di ampio respiro – oltre 50 gli spettacoli – che indaga i molti e affascinanti linguaggi del teatro – danza, musical, circo – ma pone al centro della propria attività la Prosa, la produzione (10 titoli, di cui 8 nuove), e la vocazione al dialogo internazionale, specie con l’Europa. E non per questo dimentica di fare sistema con istituzioni e altri teatri del territorio – a cominciare dallo Stabile Sloveno, dal Teatro Miela e dalla Civica Accademia Nico Pepe – nell’intento di assicurare un’offerta culturale sempre più valida e piena.
Una stagione, dunque, da “cogliere” come una rosa – come invitano lo slogan e la nuova immagine scelti per la campagna abbonamenti – una stagione ricca di proposte, inebriante e variopinta come un bouquet, in cui ognuno potrà scegliere il colore preferito… La programmazione, infatti, anche nel 2015-2016, si articola in più percorsi di genere, Prosa, Musical ed Eventi, Danza & dintorni, Altripercorsi a cui si aggiungono la prestigiosa tranche di Eventi Internazionali e un’inedita Stagione Junior.
Ma la Prosa innanzitutto, in cui – evidenzia Franco Però – si radicano l’identità ed il senso di un Teatro Stabile: «Saranno spettacoli che affronteranno temi di forte richiamo – ha spiegato – siano questi più universali, o più legati al nostro momento storico, trattati con lieve o feroce ironia, sfrontati o duri nel loro crudo realismo, ma anche costruiti nella leggerezza della commedia, che sempre – nei lavori migliori – genera oltre il sorriso, la riflessione».
Più volte nel cartellone, ci sarà occasione di ammirare un’altra grande novità della Stagione, la Compagnia del Teatro Stabile: un importante strumento di creazione e sperimentazione che assicurerà continuità al lavoro teatrale. Si compone di otto attori selezionati dal direttore fra i migliori del panorama regionale: Filippo Borghi, Adriano Braidotti, Ester Galazzi, Andrea Germani, Lara Komar, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos. Lavoreranno con registi dalla forte cifra stilistica, che imporranno loro stimoli e induzioni: Fausto Paravidino, Serena Sinigaglia, Helena Petkovic, Igor Pison e Franco Però.
La Stagione sarà inaugurata il 27 ottobre da Scandalo, spettacolo prodotto dal Teatro Stabile con Artisti Riuniti e Mittelfest 2015, che ha debuttato con successo a Cividale del Friuli lo scorso luglio. Diretti da Franco Però, ne sono protagonisti Stefania Rocca e Franco Castellano, parte degli attori della Compagnia Stabile a cui si aggiungono Astrid Meloni e Francesca De Benedittis e i due bambini Alessio Bernardi e Leon Kelmendi.
Una messinscena di notevole impegno, per la bella commedia di Arthur Schnitzler mai rappresentata prima in Italia. L’argomento è quello della paura per il “diverso”, sia esso tale per etnia o religione, o – come nella Vienna di fine secolo – per ceto sociale: l’autore sviluppa l’argomento attraverso una bellissima costruzione di dialoghi e scene, all’interno di una pièce apparentemente lieve, che sferra però un feroce attacco alla società e ai suoi lati perversi. Il pubblico ne resta avvinto e riconosce nelle ipocrisie di allora, quelle di oggi.
Anche Rosso Venerdì di Roberto Cavosi, secondo titolo in cartellone è uno spettacolo di produzione, affidato in toto alla Compagnia Stabile, diretta dal giovane regista sloveno Igor Pison. Una Passione contemporanea che unisce piccoli calvari quotidiani in un’affascinante struttura di monologhi a più voci. La colta e visionaria regia ne enfatizza incisività ed emozione.
Nel cartellone Prosa figurano inoltre il pasoliniano Porcile per la regia di Valerio Binasco, coprodotto con il Teatro Metastasio Stabile della Toscana e il Festival di Spoleto, dove quest’estate è stato accolto con gran favore. Sarà - assieme alla riproposta di Una giovinezza enormemente giovane con Herlitzka e ad altre iniziative – un momento portante dell’omaggio dello Stabile a Pier Paolo Pasolini, nel quarantesimo anniversario della morte.
La Compagnia Stabile è protagonista assoluta anche nel Doktor Šuster commedia surreale dell’autore serbo Dušan Kovačević, sceneggiatore del celebre film di Kusturica Underground. Confermando il desiderio di confronto con le istanze artistiche di altri Paesi della nostra area, firma lo spettacolo la regista emergente croata Helena Petkovic che valorizzerà le doti degli attori, alle prese con personaggi irresistibili.
Diretti da Fausto Paravidino, gli interpreti della Compagnia Stabile – assieme a due attori ospiti in via di definizione – affronteranno infine La Cena dell’ungherese Ferenc Molnar: l’autore de I ragazzi della via Pal attraverso dialoghi divertenti e lievi, spalanca agli occhi dello spettatore mondi ben più grevi, corruzioni e falsità che evocano il presente.
Fra le produzioni, infine, il ritorno – fuori abbonamento – Magazzino 18 di e con Simone Cristicchi e la regia di Antonio Calenda, uno spettacolo cult, che riprende la tournée per la terza stagione.
Accuratissima è stata anche la selezione degli spettacoli ospiti nel cartellone Prosa. Il direttore ha rivolto particolare attenzione alla qualità di attori e registi, ma anche agli autori ed ai temi, che devono appassionare e coinvolgere la platea.
Molta la drammaturgia contemporanea italiana e internazionale, a partire da Calendar Girls dell’inglese Tim Firth che diretto da Cristina Pezzoli si avvale di un cast formidabile capitanato da Angela Finocchiaro, Laura Curino ed Ariella Reggio, che ritorna in scena al Politeama Rossetti. L’irresistibile ironia di Michele Serra offre la chiave per indagare in un rapporto tra un padre e un figlio adolescente. Claudio Bisio è il protagonista di Father and Son diretto da Giorgio Gallione. Alessandro Gassmann ritorna allo Stabile anche nella nuova stagione, in veste di regista, dando sostanza scenica a una figura che gli sta molto a cuore, la poetessa Alda Merini interpretata dalla versatile Anna Foglietta. La drammaturgia è di Claudio Fava.
Riconosciamo da tempo in Franco Branciaroli un uomo di teatro a tutto tondo: nella commedia dal sapore beckettiano Dipartita Finale si assume il ruolo di autore e regista, e completa un cast stellare assieme a Gianrico Tedeschi, Ugo Pagliai e Maurizio Donadoni.
Anche Marco Paolini sarà nuovamente sulla scena, con un progetto singolare e ricercato, costruito assieme a Gabriele Vacis e interpretato – a conclusione di un percorso di formazione – con giovani attori palestinesi che esprimono la loro realtà attraverso l’universalità del più amato capolavoro shakespeariano, in Amleto a Gerusalemme.
Quai Ouest - approdo di ponente di Bernard-Marie Koltès, autore “maledetto” fra i più intriganti del teatro contemporaneo, è un appuntamento particolare: diretto da Paolo Magelli, con interpreti superlativi capitanati da Paolo Graziosi, si avvale di un allestimento poetico e sorprendente. Troverà la sua cornice più appropriata nella sala del Teatro Stabile Sloveno, dove il pubblico dei due teatri potrà seguire lo spettacolo (in lingua italiana con sopratitoli in sloveno) nell’ambito della sinergia avviata positivamente da alcune stagioni.
Il cartellone non mancherà di dare il doveroso spazio ai classici. In programma infatti appaiono Bisbetica da Shakespeare riletto da Cristina Pezzoli e con Nancy Brilli nel ruolo del titolo; un raro allestimento di Ivanov di Cechov – che ruota attorno allo spleen di un eroe negativo – diretto e interpretato da Filippo Dini. Poi la rilettura di Molière realizzata da tre nomi di primo piano, Stefano Massini, Giampiero Solari (anche alla regia) e Paolo Rossi. Molière: la recita di Versailles segna il ritorno di Paolo Rossi, affiancato da una compagnia numerosa – vi appaiono fra gli altri Lucia Vasini e Fulvio Falzarano – e sostenuto dalle musiche dal vivo de I Virtuosi del Carso.
Giuseppe Emiliani, regista appassionato del mondo goldoniano, firma un prezioso allestimento de I Rusteghi, prodotto dallo Stabile del Veneto, mentre grande attesa sicuramente susciterà la prova straordinaria di un maestro come Eros Pagni che affronta Il sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo, diretto da Marco Sciaccaluga: uno dei più premiati spettacoli della passata stagione.
Viene varato nella Stagione 2015-2016 un innovativo completamento del cartellone Prosa: il cartellone degli Eventi Internazionali che prevede di assistere a tre spettacoli in lingua straniera (tutti con sopratitoli). Produzioni originali che daranno al pubblico l’opportunità di conoscere l’evoluzione dell’espressività teatrale in altri Paesi europei, di apprezzare prove d’attore e di regia diverse da quelle che il panorama italiano offre: una linea che vorremmo diventasse un nuovo itinerario nelle prossime stagioni.
Fra le proposte spicca la presenza-evento del Globe Theatre di Londra che sarà a Trieste – unica città in Italia – con Hamlet di William Shakespeare, per la regia di Dominic Dromgoole e Bill Buckhurst e con la compagnia del grande teatro londinese. È un grande onore per il Teatro Stabile ospitare Hamlet (lodato da tutta la stampa internazionale, dal New York Times a Die Presse, al Daily Telegraph) poiché si tratta dell’iniziativa che il Globe dedica al 450° anniversario della nascita di Shakespeare. Il 23 aprile 2014 la compagnia ha iniziato un tour mondiale che in due anni tocca 205 nazioni nel mondo e viene rappresentata in una città per ogni Stato: in Italia, Hamlet ha scelto Trieste.
In programma poi un imponente allestimento dello shakespeariano Il mercante di Venezia prodotto dal SNG Drama di Lubiana e diretto da Eduard Miler. Vi spicca Igor Samobor (Shylock): ammirato maestro della scena slovena, Samobor offrirà un’interpretazione talmente potente che non potrà non affascinare anche chi non ne comprende la lingua. Lo spettacolo è in cartellone anche al Teatro Stabile Sloveno.
Infine ascolteremo in tedesco una delle prime provocazioni del grande e controverso autore austriaco, Peter Handke. Il suo Autodiffamazione/Selbstbezichtigung con Lea Barletti e Werner Waas che ne firma la regia, ha una cifra singolare e coinvolgente e va in scena in collaborazione con il Goethe Institut.
Propone parecchie novità, nel 2015-2016, anche il cartellone altri Percorsi, che amplia l’offerta di prosa. Quindici i titoli in cartellone, che andranno in scena – come di consueto – in sale diverse, spaziando fra la Sala Bartoli, il Teatro Miela (con cui si rinnova la collaborazione) e la Sala Assicurazioni Generali, con una curiosa “incursione” in palcoscenico.
Dedicato come sempre specificamente sulla drammaturgia contemporanea, altri Percorsi conterrà due titoli che afferiscono al teatro di ricerca: arriva per la prima volta la compagnia Ricci/Forte che mette in scena Darling (una particolare rilettura dell’Orestea che diviene lente per comprendere l’attualità) e Babilonia Teatri che presenta nel suo linguaggio pop e coinvolgente Jesus (che prevede, appunto, il pubblico sul palco).
Anche nel settore altri Percorsi saranno presentate tre produzioni: ritornerà per una sola sera – nell’ambito dell’omaggio a Pasolini – Una giovinezza enormemente giovane di Gianni Borgna, per la regia di Antonio Calenda e con Roberto Herlitzka. Poi il privilegio di avere in scena lo scrittore Paolo Rumiz, autore e interprete – con l’attore Paolo Fagiolo e le musiche dal vivo di Stefano Schiraldi – di Come i cavalli che dormono in piedi, che fa luce sulla storia dei giovani giuliani mandati a combattere sui Carpazi durante la prima guerra mondiale. Maria Grazia Plos e Francesco Migliaccio – della Compagnia Stabile – diretti da Serena Sinigaglia in Tre Alberghi dell’americano John Robin Baitz, daranno vita a un testo che come un pugno nello stomaco evidenzia - fra l’altro - come il lavoro possa entrare in un rapporto di coppia fino a distruggerlo.
Fra le ospitalità, sarà gradito il ritorno di Ottavia Piccolo in un testo di Stefano Massini (lo stesso binomio, lo scorso anno ha fatto di 7 minuti uno degli spettacoli più graditi dal pubblico): in Enigma interpreta una pièce ricca di suspance. Dagli Oscar cinematografici alla scena: Paolo Sorrentino è autore di Hanno tutti ragione, parabola del cantante napoletano Tony Pagoda che rappresenta la sfida interpretativa “en travesti” della versatile Iaia Forte. Nasce da un progetto molto articolato sulla sordità Figli di un Dio minore di Mark Medoff, che restituisce con intensità temi ed emozioni dell’omonimo film. Ne sono protagonisti Giorgio Lupano e Rita Mazza.
La possente scrittura di Giovanni Testori, in Edipus, è banco di prova per Eugenio Allegri che affronta la sfida di interpretare tutti i ruoli del dramma guidato dalla regia di Leo Muscato. Un vero duetto fra virtuosi, è quello di Paolo Bonacelli e Cochi Ponzoni, i due protagonisti di Classe di ferro di Aldo Nicolaj: dipingono con leggerezza e toni dolceamari la terza età.
I testi di Amos Oz, autorevole scrittore e intellettuale israeliano, ispirano a Daniele Salvo un avvincente spettacolo sui fondamentalismi e sulla realtà di Israele e Palestina: Terre di confine. Pièce dal linguaggio affascinante, fra recitazione, video e le musiche del triestino Marco Podda.
In John e Joe della scrittrice ungherese Agota Kristof, i poetici scambi fra due stralunati clochard – tratteggiati da attori di sicuro talento come Nicola Pannelli e Sergio Romano – ci introducono al mondo dell’economia globale. La regia è di Valerio Binasco.
Nel cartellone trovano spazio anche alcuni spettacoli costruiti su affascinanti contaminazioni di linguaggi, con la musica innanzitutto, che ritroviamo in Italo Svevo & Friends, con protagonisti quelli del Pupkin Kabarett. Suggeriscono agli spettatori un inconsueto itinerario in una Trieste viva, multirazziale, culturalmente audace, com’era nella stagione di Svevo, Saba, Giotti, Kosovel, Voghera, Joyce… Musica e parole si intrecciano anche ne Il nostro Enzo che vede un eclettico Moni Ovadia cimentarsi nelle canzoni di Enzo Jannacci e, attraverso queste, evocare gli anni d’oro di Milano. Un intreccio di video, canto, narrazione connota anche Il sogno di un’Italia in cui Andrea Scanzi e Giulio Casale ripercorrono gli ultimi vent’anni, periodo in cui i quarantenni di oggi sembrava potessero cambiare il nostro Paese.
Ad inaugurare il cartellone Musical & Eventi sarà quest’anno un grande appuntamento internazionale, incentrato sul più incredibile e raffinato teatro acrobatico: si tratta de La Verità di Daniele Finzi Pasca, di cui il pubblico dello Stabile ha applaudito il poetico Rain del Cirque Èloize nel 2009. Il cartellone – e in piccola parte anche il cartellone di Danza – sviluppa infatti un itinerario dedicato al teatro-circo.
La Verità regala due ore di assoluto incanto visivo, di sorprese e acrobazi
25 Settembre 2015