- 6 Giugno 2024
- Comunicati stampa
“Più spettatori che abitanti in città: il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia “sfonda” il traguardo dei 200.000 spettatori nella Stagione 2023-2024 appena conclusa e festeggia il record storico d’incassi ed eccellenti risultati raccolti dalle produzioni in tournée: dati che consolidano il ruolo del Teatro a livello nazionale e la sua attrattività per un pubblico sempre più ampio”.
Più spettatori in sala che abitanti in città!
La Stagione 2023-2024 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia si è conclusa tagliando trionfalmente il traguardo dei 204.282 spettatori. È un record assoluto che si accompagna a molti altri dati notevoli registrati dall’attività svolta in sede e in tournée in questi mesi e che è stata sviluppata mantenendo elevata la qualità artistica, grazie a proposte di alto profilo di ampio respiro e generi diversi, e grazie a scelte produttive di profondo significato culturale e artistico, attente a valorizzare con coerenza le radici culturali del territorio e a promuovere, perpetuare, evolvere la tradizione del teatro attraverso la creatività, l’educazione del pubblico e la formazione di nuovi professionisti.
I risultati generati da tanto impegno, che la direzione e l’intero staff dello Stabile regionale perseguono con coerenza, sono stati annunciati e commentati con molta soddisfazione dal Presidente del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Francesco Granbassi e dal Direttore Paolo Valerio, nel corso di una conferenza stampa convocata al Politeama Rossetti giovedì 6 giugno alle 10.30, alla presenza del Vicesindaco e Assessore ai Teatri del Comune di Trieste Serena Tonel.
Se già lo scorso anno il bilancio per il Rossetti si era chiuso con dati superiori alle aspettative, la Stagione 2023-2024 ha riservato allo Stabile non solo un consolidamento di quel successo, ma addirittura una crescita decisa, da tutti i punti di vista, sia per l’attività in sede che per quella di produzione in tournée.
Fra i risultati alcuni appaiono clamorosi: a partire dai 204.282 spettatori che dall’1 luglio 2023 ad oggi hanno affollato le sale del Teatro Stabile regionale. È la prima volta in assoluto che si “sfonda” il muro dei 200.000 spettatori e - al di là del giocoso claim iniziale - è davvero raro che un teatro possa sfoggiare presenze superiori alla popolazione del Comune in cui si trova (l’Anagrafe comunale di Trieste conta invece, nelle più recenti rilevazioni pubblicate, 200.947 cittadini, facendo conto ovviamente anche di neonati e ultracentenari…).
Non è da meno l’incasso raggiunto, che polverizza il record già assoluto dello scorso anno (4.762.011 euro) e si attesta alla notevolissima cifra di 5.573.884 euro, un risultato che fa dello Stabile regionale il Teatro con il miglior rapporto fra risorse che derivano dalla propria attività e quelle derivanti dai fondamentali finanziamenti pubblici.
«Più spettatori al Rossetti che abitanti a Trieste. Nessun capoluogo regionale ha un teatro che per numero di spettatori riesca ad avvicinarsi al numero di abitanti della città» ha commentato il Presidente Granbassi. «Per la prima volta nella nostra storia tagliamo il traguardo dei 200mila spettatori, arrivando a 204.282. Questo risultato eclatante testimonia quanto importante sia il Rossetti per il proprio territorio. Ma non solo per il territorio. Sottolineo infatti anche i dati eccezionali che riguardano la provenienza del nostro pubblico, composto per il 15% da spettatori stranieri e dal 45% di spettatori provenienti da fuori provincia e il 33% da fuori regione. Il record di spettatori si accompagna anche al record di incassi da abbonamenti e sbigliettamento, per il secondo anno di seguito, che si attesta a 5.573.884 di euro.
Voglio qui sottolineare che l’incremento rispetto alla Stagione 2017/2018 è stato del 170%.
Anche l’aumento degli spettatori è stato eccezionale in questi anni. Sempre confrontando il 2017/2018 con il 2023/2024 si è passati dai 108.000 spettatori agli attuali 200.000. Ribadisco sempre che il nostro compito non è battere record, ma è essere sempre più parte attiva nella crescita della vita culturale ed economica del territorio ed essere punto di riferimento per un numero sempre maggiore di spettatori.
A teatro siamo abituati a ragionare per stagioni e non per anno solare.
Ma voglio ricordare che nel 2023 abbiamo chiuso un bilancio con di oltre 11 milioni di euro di ricavi che, confrontati con i 6.696.000 euro del 2019, l’ultimo anno precovid, ci fanno capire quanto il Rossetti sia cresciuto in questi anni.
Una crescita armonica, che ha portato ad un incremento di spettatori – e di incassi – in tutti i settori.
L’offerta è aumentata, andando a coprire anche fasce di età e di interesse che non erano state ancora toccate. L’età media dello spettatore è scesa moltissimo, passando dai 55 anni della Stagione 2018/2019 ai 43 della Stagione 2023/2024, senza considerare i bambini e ragazzi delle scuole.
Quelli ottenuti non sono mai risultati raggiunti da singole persone ma sono sempre risultati ottenuti da un team che lavora per il teatro e per il territorio con grande competenza e con grande passione.
Facciamo lavorare moltissime persone. Facciamo conoscere la città a decine di migliaia di turisti. Siamo attrattivi per un pubblico internazionale e alto spendente. Abbiamo a livello locale un pubblico eccezionale ed esportiamo in tutta Italia le nostre produzioni.
Parlando con operatori teatrali di livello mondiale, quando gli si dice che si è di Trieste, l’esclamazione più frequente è “Ah, la città del Rossetti!”».
Tali dati danno conto sia dell’impegno del Teatro consolidare il rapporto con gli spettatori, - l’incasso da abbonamenti ha segnato un incremento del 62,3% rispetto la scorsa stagione - fidelizzandoli attraverso proposte e produzioni coerenti e interessanti, sostenute da adeguati percorsi di approfondimento culturale (è il caso della produzione “La coscienza di Zeno” diretta da Paolo Valerio, applaudita da ben 6000 spettatori a Trieste - il dato più alto negli ultimi 10 anni per uno spettacolo di prosa - e al centro di un’articolata attività collaterale dedicata al centenario del capolavoro sveviano), sia della capacità di intercettare pubblico nuovo e spesso da un’area che supera i confini (attraverso operazioni internazionali come “The Phantom of the Opera” presentato in prima italiana al Politeama lo scorso luglio, o come il musical “Six” che ha confermato la tendenza ad attrarre appassionati anche dall’estero).
Il lavoro dello Stabile si è tradotto dunque in questi mesi nella programmazione in sede di 118 titoli diversi fra produzioni e ospitalità e in 534 aperture di sipario, alla Sala Assicurazioni Generali, alla Sala Bartoli e nei luoghi prescelti per l’attività site-specific (i Musei cittadini, il Parco di Miramare).
Fra questi, numerosi hanno segnato il sold out, e nella Sala Generali la media di occupazione dei posti è cresciuta del 10%: un dato per nulla scontato, se si ha a che fare con un teatro da 1500 posti, fra i più grandi d’Italia dove si faccia prosa.
Se volessimo tracciare una classifica dei più visti, troveremmo sul podio “The Phantom of the Opera” di Andrew Lloyd Webber naturalmente, con i suoi oltre 20.000 spettatori raccolti in 16 recite di programmazione, al secondo posto ancora Webber con “Cats” nella versione italiana firmata da Massimo Romeo Piparo, e al terzo “La coscienza di Zeno” per la regia di Paolo Valerio con Alessandro Haber nel ruolo del protagonista. “Six” - il musical di Toby Marlow e Lucy Moss che Trieste ha ospitato in esclusiva italiana - si aggiudica la quarta posizione, seguito da Marco Paolini con il suo “Boomers” e dai dirompenti Oblivion con “Tuttorial”.
Sul totale degli spettatori, la preponderanza è femminile: per il 65,9% sono donne e per il 34,1 uomini (in leggera crescita). L’età media è scesa rispetto l’ultima stagione pre-Covid di 12 anni, e si è attestata a 43,1 anni.
La provenienza del pubblico è italiana per l’ 85%, ma non è affatto trascurabile il dato crescente di quel 15% che invece raggiunge lo Stabile regionale dall’estero.
Nel corso della Stagione 2023-2024 sono stati infatti venduti biglietti oltre che nelle vicine Slovenia e Croazia, anche nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Austria e Germania, in Svizzera, Francia, Spagna, Olanda e Canada. Oltre al numeroso pubblico della regione (circa 2/3 del pubblico proviene da Trieste e dal Friuli Venezia Giulia), sul piano nazionale, il Rossetti ha attratto spettatori da quasi tutte le provincie italiane per particolari eventi, e con maggior frequenza da Venezia, Treviso, Milano, Roma, Padova, Vicenza, Bologna, Torino…
Ciò evidenzia come l’attività del Teatro Stabile rappresenti un motivo di attrazione turistica verso Trieste e il Friuli Venezia Giulia, ed in particolare possa generare un turismo di media permanenza, poiché è immaginabile che chi raggiunge l’area da lontano, desideri anche scoprire il territorio e usufruire di servizi che vanno al di là dello spettacolo. A ciò si affianca l’impatto delle compagnie che tutto l’anno si avvicendano sui palcoscenici del Politeama, portando in città quasi sempre per più giorni, gruppi anche corposi di artisti e tecnici.
Di alto valore e significato è stata l’attività di produzione che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ha presentato a Trieste e in tournée, sul territorio regionale - nei grandi teatri e nella preziosa circuitazione dell’ERTFVG - e nazionale: è essenziale porlo in evidenza perché si tratta di una componente fondamentale dell’attività dello Stabile, la cui imponenza, dimensione e portata spesso non è adeguatamente percepita dato che avviene fuori sede.
Il nome del Friuli Venezia Giulia e di Trieste, hanno negli spettacoli del Teatro Stabile e nella loro qualità un “promoter” notevole, che svolge un significativo ruolo culturale sul territorio e ben oltre i suoi confini. Nella Stagione 2023-2024 lo Stabile ha creato oltre 20 spettacoli fra produzioni e coproduzioni, fra novità e titoli “ripresi” per il tour.
Fra sede e tournée questi spettacoli hanno effettuato 458 repliche in 112 città, attraversando l’intera penisola.
123.397 spettatori in totale hanno applaudito queste produzioni fra cui la già citata novità che ha inaugurato la Stagione 2023-2024, “La coscienza di Zeno” diretta da Paolo Valerio con Alessandro Haber (che ha ottenuto calorosissime accoglienze, recensioni e sold out anche in tournée, da Udine a Bolzano, dal Teatro Quirino di Roma al Duse di Bologna), poi “Il Mercante di Venezia” con Franco Branciaroli e la regia di Valerio (che ha concluso la circuitazione con una lunga tenitura al Teatro Manzoni di Milano), “Iliade. Il gioco degli Dei” da Omero, con Alessio Boni e Iaia Forte, “La lezione” di Ionesco con Nando Paone e Daniela Giovanetti e la regia di Antonio Calenda.
Un rilievo del tutto particolare ha l’evento internazionale “Pessoa. Since I’ve been me” spettacolo firmato dal maestro statunitense Bob Wilson che lo Stabile coproduce con una cordata di Teatri nazionali ed europei: accolte le prime 10 recite a Firenze con ammirazione dalla critica e con una sequenza di sold out, lo spettacolo riprenderà proprio da Trieste a febbraio il tour italiano. Evento plurilingue, con “Pessoa” si fa omaggio alla dimensione “borderless” che connota l’anno di GO25!
Hanno parlato all’Italia dei giacimenti culturali del nostro territorio, della sua storia e della sua cultura “Quell’anno di scuola” da Stuparich, la trilogia “Svevo”, “Joyce” e “Saba” che Mauro Covacich ha portato avanti per tre stagioni successive (e che è disponibile in podcast dopo essere stata trasmessa da Rai Radio Tre in diretta), “(Tra parentesi) storia di un’impensabile liberazione” di e con Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua, nel centenario della nascita di Franco Basaglia, “Pasolini/Pound” di Leonardo Petrillo, tutti circuitati a lungo e per più stagioni. Accanto a questi titoli figura la coproduzione “Il Vajont di tutti” di Andrea Ortis che ha proseguito l’itinerario dedicato alla tutela dell’ambiente e l’elegante spettacolo-conferenza di Giuseppe Parlato e Davide Rossi “I moti del 1953” che parlando della storia di Trieste ha toccato Verona e il festival goriziano “È Storia”. Contaminazioni applaudite sono state quelle con lo sport (“Il muro trasparente” perfetto in un momento in cui il tennis italiano è sotto i riflettori del mondo) e con la letteratura e la graphic novel (“Poema a fumetti” da Buzzati). Infine “Lidodissea” sostenuto per la riflessione sull’inclusione portata avanti dalla compagnia Berardi-Casolari e “Noi sappiamo i nomi” dell’Accademia della Follia.
Il progetto culturale e produttivo dello Stabile regionale, passa anche attraverso una ramificata e pervasiva rete di sinergie con realtà artistiche e culturali del territorio: da qui operazioni ricche di suggestioni che nascono spesso in modalità site-specific con partner come la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e il Comune di Trieste, come il Museo Storico del Castello e del Parco di Miramare (la rassegna “Il Rossetti a Miramare” che nel 2023 ha avviato anche la collaborazione con la Fondazione lirica “G.Verdi” di Trieste), o come i Civici Musei (la bella esperienza di “Dancing four Peace” che ha fuso la danza degli udinesi Arearea alla poesia al Museo della Guerra per la Pace “De Henriquez”), l’Università di Trieste partner fondamentale in moltissime attività (dal progetto di letteraturismo “In cerca di Zeno per le vie di Trieste” con i professori Pellaschiar e Quazzolo del Dipartimento di Studi Umanistici, alle maratone letterarie, alle iniziative di approfondimento e formazione, alla presenza nelle attività del centenario in “Rose libri musica e vino”), la British School del Friuli Venezia Giulia e il Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste che cooperano a prolusioni e incontri con gli artisti, attività quest’anno molto curata e anch’essa connotata da una forte frequentazione.
Con molte altre realtà regionali e nazionali lo Stabile ha intessuto fruttuosi rapporti in questi mesi, fra esse menzioniamo Lega Nazionale, il Festival “È storia”, il Festival “Da vicino nessuno è normale” di Milano e Festival Basaglia100 (Fiesole) per lo spettacolo di Cirri e Dell’Acqua, Università Ca’ Foscari di Venezia e Fondazione Treccani Cultura di Roma che hanno ospitato e approfondito “Saba” di Mauro Covacich.
È - quest’ultima - una delle molte sfaccettature dell’educazione al teatro e formazione del pubblico, che è ritenuta fondamentale dalla direzione. Nel segno della continuità e della crescita dunque, sono state sviluppate le attività rivolte ai più giovani, intrecciando alla programmazione adeguata produzioni concepite per particolari fasce d’età: “Caro Charles parlatemi di Oliver” regia di Luciano Pasini recitato dai ragazzi della scuola StarTs Lab che lo Stabile sostiene, “Le cronache della discarica” di Paola Bonesi, sostenuto dall’ Assessorato regionale alla difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile rivolto alle scuole elementari della regione e teso ad educare alla tutela della natura (visto da 1126 bambini e seguito laboratorialmente da 18 primarie di Trieste, Udine e Gorizia), “Raggio di Luna” di Giampiero Lapilli, spettacolo di figura portato in 57 scuole d’infanzia e applaudito da 3289 piccolissimi spettatori, tutti dati in crescita. È proseguito naturalmente anche il lavoro sui Piccoli di Podrecca che si sono esibiti per residenti e turisti all’interno de “Il Rossetti a Miramare”.
Una rara occasione di formazione in ambito del teatro musicale è stata offerta da Ramin Karimloo e Earl Carpenter star del “Phantom” che ha condotto - nell’autunno 2023 - per una ventina di giovani performer una “due giorni” di stage a Trieste.
L’ufficio stampa