LA MOSTRA FOTOGRAFICA "I FUNERALI DI CASARSA" APRE LA SETTIMANA PASOLINIANA
  • 20 Novembre 2015
  • Generale
Ad inaugurare la settimana pasoliniana promossa dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – lunedì 23 novembre alle ore 19 – è alla Sala Bartoli la mostra fotografica I funerali di Casarsa con gli scatti del giornalista e fotografo triestino Claudio Erné, curata da Anna Krekic e Massimiliano Schiozzi dell’Associazione culturale Cizerouno. La mostra rimarrà aperta a ingresso libero fino al 29 novembre (23 novembre dalle 19 alle 22; dal 24 al 28 novembre dalle 19.30 alle 22.30 ed il 29 novembre dalle 15 alle 18).

Le fotografie, scattate da Claudio Ernè, allora giovane fotoreporter, documentano in una sequenza drammaticamente toccante i funerali tenutisi il 6 novembre 1975 nella chiesa di Santa Croce a Casarsa della Delizia (Pordenone), cittadina d’origine della madre dello scrittore tragicamente ucciso nella notte tra l’1 e il 2 novembre all’idroscalo di Ostia.

I ventidue scatti esposti, in parte già oggetto di una piccola pubblicazione del 2005 (E venne il giorno della resurrezione), vengono esposti al pubblico per la prima volta, fornendo una straordinaria documentazione su un evento dalla risonanza internazionale cui parteciparono, oltre alla famiglia di Pasolini e ai cittadini di Casarsa, anche grandi nomi del mondo culturale e cinematografico del tempo, fra cui Laura Betti, Ninetto Davoli e Sergio Citti, legati al poeta da profonda amicizia.

In occasione del vernissage, Francesco Migliaccio leggerà la toccante orazione funebre che Padre David Maria Turoldo pronunciò in occasione dei funerali.
Sempre il
23 novembre alle ore 20.30 andrà in scena per una serata unica, alla Sala Assicurazioni Generali Una giovinezza enormemente giovane nella straordinaria l’interpretazione di Roberto Herlitzka, diretto da Antonio Calenda sulla drammaturgia partecipe e profondamente colta di Gianni Borgna. Un monologo presago, quasi divinatorio che da un lato fa omaggio al pensiero del grande artista e intellettuale – attraverso l’evocazione della sua opera letteraria e poetica, e dall’altro sancisce la grande capacità profetica dello scrittore, sul piano sociale e politico.

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