IL PROGETTO ARTISTICO DEL 2015 PER IL TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
  • 12 Febbraio 2015
  • Generale
Un tessuto prezioso e complesso in cui s’intreccia una ricca varietà di istanze culturali: è questa l’immagine del territorio cui il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia fa riferimento, racchiudendo in sé le anime di una città – Trieste – e di una regione dalla storia complessa, in cui trovano contatto i mondi della Mitteleuropa, del Levante, dei Balcani… Ne risulta una dimensione unica sul piano della commistione di storia, culture, tradizioni, comunità. «È in queste culture, in questi mondi, che un progetto artistico deve trovare la sua prima ragion d’essere».
Sono le parole di Franco Però, direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, che – assieme al Presidente Miloš Budin – ha illustrato le linee principali del progetto artistico 2015, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta giovedì 12 febbraio alle 11 al Café Rossetti.

Invitati dalle nuove indicazioni ministeriali a progettare secondo una prospettiva lunga, immaginando l’attività alla luce di uno sviluppo triennale, lo Stabile regionale punta a farsi dunque portavoce della complessità e ricchezza del territorio, guardando al mondo ex asburgico e a quello di lingua tedesca, al Mediterraneo orientale e all’ovest linguisticamente legato alla Venezia Giulia… Il che – ha spiegato il direttore – non significa chiudersi ad altri stimoli che possono arricchire la programmazione, bensì tenere conto in ogni proposta di tali dati, delineare con coerenza la ricerca.
Linee che troveranno espressione in particolar modo nell’attività di produzione dello Stabile, che il direttore Però intende incrementare e innovare.

Si partirà dunque da un testo inedito per l’Italia di Arthur Schnitzler, Das Vermächtnis (Il testamento) che lo Stabile coprodurrà con Artisti Riuniti e con il Mittelfest. A Cividale, nella cornice del Mittelfest 2015 nel luglio prossimo, avverrà il debutto nazionale, mentre a ottobre Das Vermächtnis inaugurerà la Stagione 2015-2016 dello Stabile.
Lo spettacolo, diretto da Franco Però, vede fra i protagonisti due attori di spessore e talento come Stefania Rocca e Franco Castellano e propone l’amaro e presago ritratto di una famiglia altoborghese che, pur professando idee progressiste, alla comparsa del diverso lentamente ne prende le distanze e giunge ad  espellerlo cinicamente, nel timore di perdere il proprio rango in società.
L’attenzione alla drammaturgia contemporanea continuerà ad essere nell’attività dello Stabile un punto forte,  cui si intende dedicare spazio e attenzione crescenti: la seconda produzione nuova, sarà dunque incentrata proprio su un autore fra i più interessanti nel panorama nazionale, il bolzanino Roberto Cavosi. Rosso Venerdì – questo il titolo dello spettacolo – ha un’affascinante struttura drammaturgica, di “monologo a più voci”: intreccia diversi flussi di coscienza che si compongono in una storia attuale, di uomini e donne con i loro peccati, le imperfezioni, i sogni, le fragilità. Attori di una Passione contemporanea. Lo spettacolo, che sarà diretto da Igor Pison – regista triestino molto applaudito nel recente allestimento di Trieste, una città in guerra – sarà interpretato dagli attori del “nucleo stabile” che il direttore Però impegnerà continuativamente nell’attività del Teatro.
Questa compagnia – che rappresenterà un momento di innovazione e significato per lo Stabile – è in via di definizione e sarà annunciata appena tutti i suoi componenti saranno individuati.

Un altro momento portante della prossima stagione, anticipato da Franco Però, riguarda la figura di Pier Paolo Pasolini: al grande intellettuale di origini friulane, di cui proprio nel 2015 ricorre l’anniversario della morte, sarà dedicato un articolato progetto, naturalmente non ancora definito in tutti i dettagli. Per ora è possibile annunciare che a novembre verrà ripreso l’applaudita produzione Una giovinezza enormemente giovane, di Gianni Borgna con Roberto Herlitzka e la regia di Antonio Calenda, mentre è in preparazione un nuovo importante allestimento di Porcile per la regia di Valerio Binasco di cui lo Stabile regionale sarà coproduttore con il Teatro Metastasio/Stabile della Toscana: il debutto nazionale si terrà nella prestigiosa cornice del Festival dei Due Mondi di Spoleto. Attorno a questi due significativi spettacoli si incardinerà un programma di approfondimenti, letture, proiezioni di documenti legati a Pasolini che rappresenteranno per la regione un’opportuna proposta di riflessione sullo scrittore.

Una linea fondamentale, per la direzione, sarà poi quella della collaborazione e del dialogo con teatri e strutture della città, della regione e anche dei paesi confinanti, con cui si sono già aperti in questi mesi confronti e progetti di rilievo (ricordiamo il dialogo con Zagabria, dove è stato ospite lo spettacolo con Herlitzka, ma anche la collaborazione con lo Slovensko mladinsko gledališče di Ljubljana, lo Slovensko narodno gledališče di Nova Gorica, lo Schauspielhaus di Graz per Nora Gregor): un’attenzione al territorio e alle sue potenzialità in ambito teatrale che è vitale e arricchente in questo momento storico.
In quest’ambito è da evidenziare la prosecuzione della collaborazione innanzitutto con lo Slovensko Stalno Gledališče - Teatro Stabile Sloveno di Trieste, con cui è stato realizzato in questa stagione l’applaudito progetto di Trst, mesto v voinj/ Trieste, una città in guerra, di Carlo Tolazzi e Marko Sosič. Lo spettacolo, sarà in scena a Lubiana il prossimo 2 giugno nell’ambito del Festival Drama.
Ugualmente, si rinnoverà la sinergia già in atto su più piani, con la Cooperativa Bonawentura/Teatro Miela e si avvierà una inedita intesa con la Civica Accademia Nico Pepe di Udine.
Ma lo Stabile del Friuli Venezia Giulia si è spinto anche oltre: a seguito di un’analisi degli eventi teatrali più degni di nota che il territorio ha recentemente espresso ma che, per ragioni diverse avevano vissuto solo per l’espace d’un matin, si è scelto di valorizzare alcuni di questi titoli. Dunque si coprodurrà con con La Contrada - Teatro Stabile di Trieste, Il Metodo di Jordi Galceràn, che si avvale di forze artistiche tutte del territorio. È interpretato da Maria Grazia Plos, Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna e Riccardo Maranzana per la regia di Andrea Collavino, ed affronta i temi attualissimi della ricerca del lavoro, della rivalità che l’autore trasforma in un gioco avvincente e crudele. Lo spettacolo si vedrà già a marzo (dal 10 al 29) alla Sala Bartoli e sostituirà 456, spettacolo annullato dai produttori e inizialmente programmato nel cartellone Prosa.

Un graditissimo ritorno sarà poi quello di Artemisia Gentileschi scritto e diretto da Lino Marrazzo e interpretato dagli ottimi Fulvio Falzarano e Silvia Siravo: lo Stabile ne assume la produzione e lo ripropone alla Sala Bartoli dall’8 al 12 marzo, indotto anche dalla grande richiesta delle scuole e del pubblico che ha esaurito completamente la disponibilità di posti nelle rappresentazioni programmate a ottobre scorso.

Si inizia poi a far “uscire dai bauli” i Piccoli di Podrecca. Attorno a Dai 3 ai 93 - Una meravigliosa invenzione, Vittorio Podrecca e il Teatro dei Piccoli, bello spettacolo nato da un’idea di Barbara Della Polla ed Ennio Guerrato prodotto dalla Cooperativa Cassiopea in collaborazione con lo Stabile, sarà costruito un progetto importante di formazione di nuovi marionettisti e di restauro delle preziose marionette (possibile anche grazie a un contributo ministeriale ricevuto ad hoc), a cui seguirà naturalmente una serie di repliche alla Sala Bartoli (dal 4 al 14 maggio).

Una rilevante novità, infine, riguarderà la programmazione della Danza: a partire da marzo infatti nascerà un Festival dedicato alla danza, che nel 2015 coinvolgerà i grandi titoli internazionali già programmati nella stagione (dal Gala del New York City Ballet, alla punta di diamante di Biancaneve con il Ballet Preliocaj, alla Hubbard Street Dance Chicago) a cui si intrecceranno proposte di compagnie più piccole ma ugualmente interessanti e declinate alla contemporaneità, altrimenti difficilmente programmabili nella stagione istituzionale.
Un arricchimento, dunque – questo del Festival dedicato alla danza – che prende il via nel 2015, a dieci anni dalla prima “proposta strutturata”, programmata dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Si è ritenuto che i tempi fossero maturi per offrire a Trieste, e al territorio di riferimento, un vera e propria rassegna che con cadenza annuale, si proporrà a primavera. Una rassegna destinata a crescere, a incentivare il dialogo con i Paesi vicini sia a livello di programmazione che di attrazione del pubblico, a offrire proposte d’alto livello. Per il 2015 la programmazione è quasi completamente definita: il festival si terrà dal 10 marzo al 24 aprile e prevederà, fra le altre cose, il coinvolgimento della Compagnia Arearea di Udine e di Actis DanceProject Festival, associazione triestina che opera in diversi campi artistici con spettacoli e performances di teatro e di danza.

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