IL PREZZO DI MILLER CHIUDE LA STAGIONE DI PROSA
  • 7 Maggio 2017
  • Comunicati stampa

La Stagione Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia si conclude in grande stile da due assoluti protagonisti che rappresentano ai massimi livelli il Teatro italiano: Umberto Orsini e Massimo Popolizio. Entrambi protagonisti - e il secondo anche regista – de Il prezzo, un testo poco noto ma molto bello di Arthur Miller.

L’appuntamento è per mercoledì 10 maggio alle 20.30 al Politeama Rossetti, dove la pièce replicherà fino a domenica 14 maggio.

“Il prezzo” ha esordito sulle scene a Broadway nel 1968: a metà strada quasi fra le contraddizioni del mondo contemporaneo e quella crisi del 1929 della quale esprime ancora il peso e le ombre. Per questo motivo, certi suoi dialoghi, ironici ma feroci, feriscono la sensibilità delle platee con la forza di un violento pugno nello stomaco.

La commedia si avvia sullo sfondo di una casa “in disarmo”: il padre dei protagonisti da anni ci si era rintanato. Da ormai sedici anni è venuto a mancare ed ora, poiché l’edificio deve essere abbattuto, i due figli che la vita ha condotto per vie differenti, si ritrovano a gestire quell’eredità. Il vecchio, ridondante mobilio è da rivendere, quindi a tutto va assegnato un prezzo. 

Ma ognuno di quegli oggetti è anche simbolo di un momento dell’esistenza, di un ricordo, di una scelta: ecco allora che quell’eredità assume un senso ben più profondo, lacerante, metaforico. 

I due figli al centro della commedia, hanno sofferto gli effetti della famigerata crisi del 1929:  il loro padre li aveva cresciuti con prospettive di grande benessere, poi tradite da un duro tracollo (com’era capitato allo stesso Miller, il cui padre era un ricco self made man poi ricaduto nel nulla). Al crollo delle loro aspettative, i due uomini hanno reagito in modi diversi: il primo fratello (Walter Franz, interpretato da Elia Schilton) allontanandosi dalla famiglia e dai guai, e intraprendendo un proprio percorso di successo. Il secondo fratello (Victor cui darà vita Massimo Popolizio) ha optato per una mediocre carriera di poliziotto: per questo sua moglie Esther (Alvia Reale) si dibatte fra arroganti mire di successo e ricchezza e una realtà depressiva che la conduce talvolta a eccedere con l’alcool. 

All’unico personaggio esterno a tale lacerato nucleo familiare, Miller – che pure, come sempre, non suggerisce al pubblico una morale – affida battute taglienti, uno sguardo causticamente obiettivo sulla loro realtà, ma anche un messaggio di speranza: il ruolo -–mirabilmente interpretato da Umberto Orsini – è quello di Solomon, l’anziano trafficante ebreo chiamato a valutare ogni singola parte di quell’eredità. È un uomo che ha saputo cadere e rialzarsi, e nonostante tutto è capace di danzare e di inneggiare alla bellezza della vita: per quella bellezza, forse, un prezzo non c’è. 

«Ho accolto con grande entusiasmo la responsabilità di dirigere questa commedia di Arthur Miller che è stata scritta nel 1968 e che in Italia è praticamente inedita» ha spiegato il regista Popolizio. «È un’opera molto importante e che proprio in questi giorni viene riproposta negli Stati Uniti e in Inghilterra in occasione del decimo anniversario della morte dell’autore. Ma è importante perché riprende argomenti cari a Miller e ad altri autori americani della seconda metà del Novecento che hanno focalizzato sul tema della famiglia e del disagio legato a mutamenti storico-economici il loro interesse più appassionato. In questa commedia tutto ha un prezzo: le scelte, i ricordi, gli errori, le vittorie e le sconfitte. Ma quello che mi ha colpito di più in questo lavoro così ben strutturato nella sua alternanza di momenti divertenti e di momenti drammatici, sono stati la consistenza e lo spessore dei quattro personaggi che animano la storia. (…) Un dialogo a volte divertente e caustico e a volte drammatico come in un dramma di O’Neil. Grazie anche ad uno sforzo produttivo raramente riscontrabile nel teatro privato, ho potuto collaborare con i migliori artisti e professionisti del settore. Soprattutto ho avuto occasione di stare in scena con i colleghi che amo e di ripetere con Umberto quel sodalizio che ci ha legati per anni da “L’uomo difficile” fino a “Copenaghen”. È stata un’esperienza felice dirigerli perché essi parlano un linguaggio che ben conosco: quello del teatro di interpretazione». 

«Sei anni fa nella libreria del National Theatre di Londra mi capitò tra le mani “The Price” di Arthur Miller e la memoria mi riportò ad uno spettacolo interpretato da Raf Vallone negli anni Sessanta» ha dichiarato Umberto Orsini che con la sua compagnia produce lo spettacolo. «Cominciai la lettura e fui catturato dal dialogo e dall’attualità della vicenda. Cercai una traduzione italiana ma era inesistente. Decisi che avrei portato in scena la commedia solo se avessi trovato tre bravissimi attori nei ruoli principali e in tal caso per me avrebbe avuto un senso interpretare Gregory Solomon, un mediatore di mobili di novant’anni. 
I miei desideri si sono avverati: ho tre splendidi compagni e finalmente “Il Prezzo” gode di una traduzione italiana che viene a colmare una lacuna nell’opera omnia di Miller nel decennale della sua scomparsa».

“Il Prezzo” di Arthur Miller è tradotto da Masolino D’Amico e va in scena nella regia di Massimo Popolizio e nell’interpretazione di Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale, Elia Schilton. Le scene sono di Maurizio Balò, i costumi di Gianluca Sbicca, le luci di Pasquale Mari. Lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia Umberto Orsini.

“Il prezzo” va in scena da mercoledì 10 a domenica 14 maggio alla Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti per il cartellone di Prosa dello Stabile regionale. Tutte le repliche sono serali con inizio alle ore 20.30, tranne quella di domenica 14 maggio che è pomeridiana con inizio alle ore 16.

Per i posti ancora disponibili ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

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