FABIO POGGIALI RACCONTA PER LA PRIMA VOLTA A TEATRO UN'AVVENTURA NELLO SPAZIO
- 23 Novembre 2009
- Generale
Debutta alla Sala Bartoli martedì 24 novembre alle 21.30 e replica fino a domenica 29 Storia di un astronauta reading multimediale in cui Fabio Poggiali – che ne è interprete e autore – racconta l’avventura dell’uomo nello spazio e le missioni spaziali dell’astronauta Umberto Guidoni. Lo spettacolo è in programma nel cartellone altripercorsi del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Il Teatro parla dell’uomo contemporaneo: è un compito a cui è chiamato. Ne analizza i difetti, le crisi, le colpe, ma anche i sogni, le aspirazioni, le utopie, i traguardi… È per questo che il teatro non può esimersi dal trattare di scienza, e allo Stabile regionale, la linea artistica di Antonio Calenda ha spesso invitato a simili riflessioni.
Lo ha fatto coproducendo il suggestivo Variazioni sul cielo, scritto e interpretato dalla grande astrofisica Margherita Hack, allestendo Vita di Galileo con Franco Branciaroli, uno spettacolo ancora richiestissimo, e in questa stagione programmando l’applaudito Copenhagen di Michael Frayn e ora Storia di un astronauta: Umberto Guidoni, reading scritto diretto e interpretato da Fabio Poggiali.
Non poteva mancare, nell’anno in cui si è celebrato il quarantennale dello sbarco dell’uomo sulla Luna, uno spettacolo sul tema dell’avventura nello spazio, e quello di Poggiali rappresenta in effetti un inedito: non si era mai toccato prima quest’argomento sui palcoscenici italiani.
Storia di un astronauta porta sulle scene proprio un episodio di esplorazione spaziale. In particolare Poggiali si concentra sulla figura di Umberto Guidoni, il primo astronauta europeo a vivere a bordo della “Stazione Spaziale Internazionale”, con la missione multinazionale STS100, partita dal Kennedy Space Center in Florida. La Stazione Spaziale Internazionale era una città costruita ed abitata nello spazio per il progresso dell’umanità.
Attraverso una messinscena multimediale, l’attore dipinge la vita all’interno dello Shuttle, il distacco dalla terra, la visione del nostro pianeta dall’oblò, l’assenza di gravità, i rischi, gli esperimenti tecnici, il rientro sulla Terra… E racconta di come “si diventa” astronauta, rievocando – attraverso materiale inedito fornito dallo stesso Guidoni – l’infanzia, gli studi, gli anni di preparazione, l’addestramento presso la NASA.
Il reading infatti è articolato in tre momenti: il primo tratteggia il diario di bordo di Guidoni, impegnato nella prima missione con la navetta "Columbia"; il secondo, con la voce narrante dello stesso Guidoni, narra la missione STS100 sullo Space Shuttle Endeavour; infine vengono rievocati l’infanzia, gli studi del protagonista per comprendere come si diventa un astronauta.
«Dagli aerei ai telefonini, dalle comunicazioni ai tessuti, dalla diagnostica medica alla conservazione e cottura degli alimenti, non c’è campo della nostra vita e della nostra economia che non abbia beneficiato dell’avanzamento tecnologico emerso a seguito delle imprese spaziali» osserva Poggiali. «Gli studi e le ricerche nella Stazione Spaziale – continua – ci hanno permesso di mettere a punto, per esempio, trattamenti farmacologici contro il tumore, nuovi vaccini, materiali e leghe meccaniche e tecnologie avanzate a vantaggio dell’umanità. La ricerca che sta dietro a questi risultati ha fatto nascere un programma di utilizzo dello spazio per il benessere dell’umanità. Nello spazio, oggi, a bordo della stazione spaziale internazionale si vive uno accanto all’altro, russi, americani, europei, ognuno con la propria cultura, la propria lingua, le proprie tradizioni, le proprie religioni e le proprie idee, ma tutti pronti a mettere insieme le risorse per il comune obiettivo: il progresso del mondo».
In questo senso, lo spettacolo di Poggiali rappresenta anche un monito per la pace, la tolleranza e la collaborazione dei popoli per il bene comune.
Per l’attore – che è stato già ammirato lo scorso anno nel dostoevskiano Le notti bianche e che vanta una notevole carriera teatrale, a lungo al fianco di Rossella Falk – Storia di un astronauta ha infine un valore personale: è un omaggio alla memoria del capitano dell’Aeronautica Militare Maurizio Poggiali, suo fratello, caduto nell’adempimento del proprio dovere nel 1997 nell’incidente aereo di Monte Lupone. Il capitano era studioso di Ingegneria Aerospaziale e sarebbe presto diventato astronauta.
Storia di un astronauta va in scena al Politeama Rossetti da martedì 24 a domenica 29 novembre: repliche serali alle ore 21 (tranne la prima, che inizia alle 21.30) e pomeridiana della domenica alle ore 17. L’appuntamento è inserito nel cartellone altripercorsi.
La Stagione 2009-2010 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.
Prenotazioni e acquisti di biglietti possono essere effettuate presso tutti i punti vendita del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e naturalmente presso la Biglietteria del Politeama Rossetti.
Ulteriori informazioni sono disponibili anche sul sito internet del Teatro www.ilrossetti.it e al numero telefonico 040-3593511.
L’ufficio stampa
Il Teatro parla dell’uomo contemporaneo: è un compito a cui è chiamato. Ne analizza i difetti, le crisi, le colpe, ma anche i sogni, le aspirazioni, le utopie, i traguardi… È per questo che il teatro non può esimersi dal trattare di scienza, e allo Stabile regionale, la linea artistica di Antonio Calenda ha spesso invitato a simili riflessioni.
Lo ha fatto coproducendo il suggestivo Variazioni sul cielo, scritto e interpretato dalla grande astrofisica Margherita Hack, allestendo Vita di Galileo con Franco Branciaroli, uno spettacolo ancora richiestissimo, e in questa stagione programmando l’applaudito Copenhagen di Michael Frayn e ora Storia di un astronauta: Umberto Guidoni, reading scritto diretto e interpretato da Fabio Poggiali.
Non poteva mancare, nell’anno in cui si è celebrato il quarantennale dello sbarco dell’uomo sulla Luna, uno spettacolo sul tema dell’avventura nello spazio, e quello di Poggiali rappresenta in effetti un inedito: non si era mai toccato prima quest’argomento sui palcoscenici italiani.
Storia di un astronauta porta sulle scene proprio un episodio di esplorazione spaziale. In particolare Poggiali si concentra sulla figura di Umberto Guidoni, il primo astronauta europeo a vivere a bordo della “Stazione Spaziale Internazionale”, con la missione multinazionale STS100, partita dal Kennedy Space Center in Florida. La Stazione Spaziale Internazionale era una città costruita ed abitata nello spazio per il progresso dell’umanità.
Attraverso una messinscena multimediale, l’attore dipinge la vita all’interno dello Shuttle, il distacco dalla terra, la visione del nostro pianeta dall’oblò, l’assenza di gravità, i rischi, gli esperimenti tecnici, il rientro sulla Terra… E racconta di come “si diventa” astronauta, rievocando – attraverso materiale inedito fornito dallo stesso Guidoni – l’infanzia, gli studi, gli anni di preparazione, l’addestramento presso la NASA.
Il reading infatti è articolato in tre momenti: il primo tratteggia il diario di bordo di Guidoni, impegnato nella prima missione con la navetta "Columbia"; il secondo, con la voce narrante dello stesso Guidoni, narra la missione STS100 sullo Space Shuttle Endeavour; infine vengono rievocati l’infanzia, gli studi del protagonista per comprendere come si diventa un astronauta.
«Dagli aerei ai telefonini, dalle comunicazioni ai tessuti, dalla diagnostica medica alla conservazione e cottura degli alimenti, non c’è campo della nostra vita e della nostra economia che non abbia beneficiato dell’avanzamento tecnologico emerso a seguito delle imprese spaziali» osserva Poggiali. «Gli studi e le ricerche nella Stazione Spaziale – continua – ci hanno permesso di mettere a punto, per esempio, trattamenti farmacologici contro il tumore, nuovi vaccini, materiali e leghe meccaniche e tecnologie avanzate a vantaggio dell’umanità. La ricerca che sta dietro a questi risultati ha fatto nascere un programma di utilizzo dello spazio per il benessere dell’umanità. Nello spazio, oggi, a bordo della stazione spaziale internazionale si vive uno accanto all’altro, russi, americani, europei, ognuno con la propria cultura, la propria lingua, le proprie tradizioni, le proprie religioni e le proprie idee, ma tutti pronti a mettere insieme le risorse per il comune obiettivo: il progresso del mondo».
In questo senso, lo spettacolo di Poggiali rappresenta anche un monito per la pace, la tolleranza e la collaborazione dei popoli per il bene comune.
Per l’attore – che è stato già ammirato lo scorso anno nel dostoevskiano Le notti bianche e che vanta una notevole carriera teatrale, a lungo al fianco di Rossella Falk – Storia di un astronauta ha infine un valore personale: è un omaggio alla memoria del capitano dell’Aeronautica Militare Maurizio Poggiali, suo fratello, caduto nell’adempimento del proprio dovere nel 1997 nell’incidente aereo di Monte Lupone. Il capitano era studioso di Ingegneria Aerospaziale e sarebbe presto diventato astronauta.
Storia di un astronauta va in scena al Politeama Rossetti da martedì 24 a domenica 29 novembre: repliche serali alle ore 21 (tranne la prima, che inizia alle 21.30) e pomeridiana della domenica alle ore 17. L’appuntamento è inserito nel cartellone altripercorsi.
La Stagione 2009-2010 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.
Prenotazioni e acquisti di biglietti possono essere effettuate presso tutti i punti vendita del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e naturalmente presso la Biglietteria del Politeama Rossetti.
Ulteriori informazioni sono disponibili anche sul sito internet del Teatro www.ilrossetti.it e al numero telefonico 040-3593511.
L’ufficio stampa