DEBUTTA LUNEDì 29 OTTOBRE ALLE ORE 21 ALLA SALA BARTOLI LO SPETTACOLO "INDEMONIATE"
  • 25 Ottobre 2007
  • Generale
Giunge all’atteso traguardo dello “spettacolo compiuto” il lungo percorso di Indemoniate, partito da molto lontano, nel novembre 2005, con un laboratorio a porte chiuse a Remanzacco, poi presentato nel maggio 2006 a Trieste, come “numero zero” alla Sala Bartoli del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia, all’interno del Festival “Play.01”. In seguito, Indemoniate è approdato a Mittelfest 2006 e da lì in altre sette “tappe di studio itinerante” in giro per la penisola: infine è stato rodato in un primo giro regionale nel circuito Ert, in forma di lettura scenica e di mise en espace.

Un puzzle teatrale in movimento, dunque, con prove di composizione e continui aggiustamenti di prospettiva, oggi finalmente coronati dalla messinscena definitiva che, per la felice co-produzione tra Teatro Club Udine e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, e grazie al sostegno di Regione Fvg, Fondazione Crup, Erdisu-Università di Udine, Ert Fvg e Comune di S.Vito, vedrà il debutto ufficiale dello spettacolo a Trieste, nella Sala Bartoli del Politeama Rossetti.

Indemoniate va dunque in scena in “prima nazionale” alla Sala Bartoli lunedì 29 ottobre, alle ore 21 e replica fino all’11 novembre, ponendo in luce il misterioso episodio di “isterodemonopatia collettiva” che a fine Ottocento colpì molte donne del paesino carnico di Verzegnis. Seguirà un’interessante tournée che porterà lo spettacolo – in questa prima parte della stagione – a Udine, al Teatro Palamostre, il 17 e 18 novembre nel cartellone di Akrópolis 8 del Teatro Club; a S.Daniele del Friuli il 20 novembre, e a Grado il 29 novembre, e ancora a Rubiera (Reggio Emilia) il 22 novembre.

Il lavoro, supportato dalla originale drammaturgia a quattro mani firmata da Giuliana Musso e Carlo Tolazzi, vede in scena un sestetto di espertissimi attori: Sandra Cosatto, Marta Cuscunà, Fabiano Fantini, Riccardo Maranzana, Federico Scridel e Massimo Somaglino, quest’ultimo anche responsabile della regia. Un folto cast, cui si aggiungono anche l’apporto di Belinda De Vito, per i costumi e gli elementi di scena, di Claudio Parrino (per le musiche e il disegno luci) e di Marta Bevilacqua (per la consulenza coreografica).

Nello spettacolo compiuto, vi è certo la ricaduta dei tanti strati e spunti raccolti intorno alla enigmatica vicenda delle “indemoniate” di Verzegnis. Al centro del testo è infatti il clamoroso caso di possessione collettiva femminile che perturbò la piccola comunità carnica di Verzegnis per un anno, dal 1878 al 1879, e si esaurì solo in virtù del draconiano intervento delle forze dell’ordine e del successivo internamento coatto nel manicomio di Udine di 17 donne.

Che fosse una forma di protesta verso la miseria che attanagliava il popolo in quegli anni, o una emersione di strati profondi della psiche collettiva, un sintomo di malessere femminile o un caso di istintiva anarchia, di fatto l’episodio sollecita e chiama in causa approcci pluridisciplinari – storico, antropologico, religioso, politico – e , come tale, dopo un primo studio pionieristico del 1989 di Luciana Borsatti (riedito nel 2002), ha suggestionato anche lo scrittore-giornalista triestino Pietro Spirito, che sul fatto ha costruito un affascinante romanzo, e ha ispirato un video-documentario del regista Giampaolo Penco.

Da ultimo, con la forza di una originale rilettura, giunge ora questo spettacolo, con cui si ridanno corpo e voce a una storia oscura di donne che, negate per secoli alla parola, hanno trovato lo sfogo per l’espressione di sé nel deliquio e in una perturbante fisicità.
Ma intorno a loro, e sopra di loro, vigilava il potere, che – come ogni potere, in ogni tempo –al di là dello sbigottimento iniziale e degli scontri interni di competenze e autorità, si è poi chiuso a riccio e ha ribadito la propria necessità, o la propria impotenza, con la sola forza della repressione. Una storia dunque che, per i suoi tanti aspetti prismatici, suscettibili di confronti anche con il nostro presente, si presta all’urgenza della conoscenza.

«Nei conflitti di potere dell’era moderna il demonio ha sempre trovato ottimo terreno di pascolo. Se già Goethe vedeva il demoniaco nella figura di Napoleone, il potere fatto persona, e Max Weber ricordava l’uscita dei demoni dalle loro caverne per prendere in mano il mondo dei mezzi razionali, la storia della modernità è costellata da rappresentazioni demoniache dei conflitti di potere» scrive Pietro Spirito a proposito dell’episodio di Verzegnis. « (…) Quando, una decina di anni fa, un amico mi raccontò dei ritrovamenti del 1980 nel cimitero di Verzegnis ricordando per sommi capi lo straordinario caso delle indemoniate – aggiunge – in Italia era in atto uno scontro di potere fra governo e magistratura fra i più virulenti nella recente storia della repubblica. In una sorta di sovrapposizione metaforica delle due vicende non riuscii a non vedere il significato ultimo, la morale se vogliamo, di queste realtà: quando i poteri lottano per sé stessi oscurando ogni attribuzione di senso alla vita, il diavolo trova sempre modo di manifestarsi. E a farne le spese sono gli anelli più deboli della società».
L’argomento, e dunque lo spettacolo, offrono perciò piani di lettura plurimi, che riverberano un gioco, coinvolgente e attualissimo per il pubblico, di riflessioni e chiaroscuri tra ragione e follia, potere ed emersione anarchica del profondo, cosmos e caos.

Costruito attraverso l’originale e impegnativo percorso laboratoriale a cui si è già accennato, lo spettacolo porta il segno di tale genesi particolare, in cui hanno trovato convergenza gli apporti di attori, esperti, drammaturghi, ognuno coinvolto per il suo apporto specifico nel fine condiviso di una sorta di scrittura scenica partecipata e nutrita della verifica pratica della messa in scena nello spazio.

Una dimensione che si rispecchierà anche nelle iniziative collaterali  allo spettacolo, fra cui già viene annunciato l’incontro pomeridiano di giovedì 8 novembre alle ore 18 al CaféRossetti: vi parteciperanno non soltanto gli autori, il regista e gli interpreti ma anche alcuni degli esperti che hanno dato contributi fondamentali alla nascita dello spettacolo, fra cui l’antropologo Giampaolo Gri e il giornalista e scrittore Pietro Spirito. In occasione dell’incontro verrà anche presentato il libro “La miniera e il canarino”, edito da Kappa Vu, in cui il curatore Carlo Tolazzi ha raccolto in una sorta di diario di bordo i tanti materiali di studio di varia provenienza disciplinare e le diverse versioni di scrittura del testo che sono stati tappe della realizzazione di Indemoniate.

«Dalla montagna carnica, incunabolo della storia, al mare triestino, dunque, nell’ideale viaggio di un progetto, lungo e affascinante, con il quale, assieme ai partner, il Teatro Club Udine – commenta il direttore artistico Angela Felice – prosegue nell’indirizzo di tradurre in scena figure, vicende e temi ritagliati dalla geografia e dalla storia del territorio, sottrarli al possibile oblio e soprattutto decantarne gli umori locali in metafore di più vasta allusività».
Una linea fortemente condivisa dallo Stabile regionale, che, in forme diverse, cerca costantemente, attraverso la propria attività, di porre in luce le potenzialità del territorio, custodendone le radici culturali e l’identità. Anche per questi motivi assume dunque un rilevante significato la collaborazione fra le due realtà regionali di produzione.

In scena alla Sala Bartoli fino a domenica 11 novembre, Indemoniate di Carlo Tolazzi e Giuliana Musso, per la regia di Massimo Somaglino è un appuntamento di grande suggestione, da non perdere: biglietti sono ancora disponibili presso i consueti punti vendita  della Biglietteria del Politeama Rossetti (da martedì a sabato 8.30-12.30, 15.30-19) e del Ticket Point di Corso Italia (giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19) e presso Agenzia Bagolandia (via S.Marco 45, da lunedì a venerdì 9-13 e 16-19; sabato 9-12), Agenzia Pansepol (via del Monte, 2, giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19), Agenzia Peekabooh (Muggia, Riva De Amicis, 21, da lunedì a venerdì 9-12.30, 16-19; sabato 9-12) e presso le agenzie di Monfalcone (Agenzia Universal), Gorizia (Agenzia Appiani), San Vito al Tagliamento (Agenzia Medina Viaggi), Udine (Biglietteria del Teatro Nuovo Giovanni da Udine), Venezia (Agenzie IAT di Piazzale Roma, San Marco e Bookshop di Venice Pavillon), Mestre (Agenzia Felicità Viaggi), Vittorio Veneto (Agenzia Medina Viaggi) e Vicenza (Agenzia Vicenza.com) e presso le altre Agenzie del Circuito Charta presenti sul territorio nazionale (elenco sul sito del Teatro). Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it. e al tel. 040/3593511.

Congratulazioni

Errore

Iscriviti alla newsletter