CLAUDIO BISIO INTERPRETA "GRAZIE " DI DANIEL PENNAC AL POLITEAMA ROSSETTI
  • 5 Dicembre 2005
  • Generale
È un ritorno graditissimo quello di Claudio Bisio al Politeama Rossetti: dopo il grande successo ottenuto due stagioni orsono con I bambini sono di sinistra, l’attore sarà nuovamente protagonista assoluto al Teatro Stabile regionale mercoledì 7 e giovedì 8 dicembre con un testo ironico e intelligente di Daniel Pennac, uno dei più interessanti scrittori contemporanei.

«Mi avevano parlato di Grazie per non più di dieci minuti. E una volta passati quei dieci minuti, ho vissuto nella curiosità più assoluta. Quando sono venuto qui – scrive Daniel Pennac riferendosi alla rappresentazione a cui ha assistito, lo scorso 16 ottobre a Milano – non sapevo minimamente come sarebbe stato lo spettacolo, il che è meraviglioso. Una meraviglia legata al fatto che una persona prende il tuo lavoro e ne fa ciò che vuole. Diventa una creazione completamente sua. Giorgio Gallione e Claudio Bisio l’hanno fatto per me, seduto laggiù in fondo, ed è stata una scoperta, una scoperta meravigliosa. Mentre l’orrore assoluto è vedere, col pretesto della fedeltà al testo, il proprio lavoro appiattito».

Daniel Pennac con Grazie è al suo debutto allo Stabile regionale, ma ha conquistato l’intera Europa con le sue storie irresistibilmente umoristiche e surreali, acute e malinconiche. Nato a Casablanca, dopo aver girato il mondo si è stabilito a Parigi intrecciando all’attività di scrittore quella dell’insegnamento a ragazzi difficili ed ha raggiunto il successo letterario solo nella maturità. I suoi racconti veri e toccanti, ricchi di fantasia e di intelligente comicità – fra i quali esempio eccellente è la saga dedicata a Benjamin Malaussène – ne hanno fatto da allora un autore fra i più amati e pubblicati.

Quale presentazione migliore di questa dichiarazione dell’autore, potrebbe essere mai scritta per Grazie, il nuovo spettacolo interpretato da Claudio Bisio e diretto da Giorgio Gallione?
Pennac sembra aver profondamente gradito il lavoro rispettoso ma anche creativo, innovativo dei due ottimi e popolari artisti italiani sul suo testo, che – dopo aver recentemente debuttato a Genova – approda adesso al Politeama Rossetti. E nemmeno il pubblico regionale sembra aver avuto dubbi sull’opportunità di seguire lo spettacolo, a giudicare dalla vendita dei biglietti che sfiora ormai il traguardo del “tutto esaurito”.

Sarà di scena dunque il talento, l’intelligenza e la verve comica di Claudio Bisio, alle prese questa volta con un personaggio del tutto particolare: «Questo omino di Pennac – commenta l’attore – è un bambino vecchio che ha paura, è un uomo solo che, col pretesto della cerimonia di premiazione, si trova di fronte al mondo, alla vita e tira fuori tutto, anche la meschinità… È un testo che smaschera un mondo di finzioni. In fondo è la storia di tutti, anche di noi artisti con tutte le nostre piccinerie…».

A “dare il La” a questo umoristico e acuto processo di “smascheramento” è una situazione sospirata da ogni artista (ma forse addirittura da ognuno di noi): la consegna di un premio.
Il pubblico è in piedi e applaude, i riflettori illuminano una persona sorridente e sicura che dal palcoscenico proferisce il suo «Grazie… Grazie!» prima di passare al classico discorso: si tratta ovviamente di una premiazione, attesa, agognata, per raggiungere la quale magari si è combattuto molto. Riceve il premio per un non meglio definito “insieme della sua opera” e al momento di ringraziare… il protagonista sfodera a sorpresa una preparazione attenta in merito a tali cerimonie (costruita studiando consegne di Palme, César, Oscar, Orsi, Leoni). Passa in rassegna tutti i modi di dire grazie – dal “ministeriale” al “familiare” dal “trasgressivo” all’“emozionato” – e nel ripercorrere l’iter professionale e personale che lo ha condotto all’ambìto riconoscimento, decide per la sincerità e dalla routine del discorso, passa ben presto a una brutale e comica schiettezza che coinvolge tutto e tutti in modo davvero irresistibile.
Nel suo racconto ogni accento, ogni evento piccolo o grande, trova un suo posto: dalla solitudine degli alberghi a una particolare filosofia sui minibar, dalla vita scolastica ammorbata dall’odiato maestro Blamard, a temi morali e nemmeno tanto velatamente attuali grazie a cui – come ha notato la stampa – “Bisio riesce a far ridere sull’attualità e sul governo anche senza nominarlo mai”.

Grazie di Daniel Pennac, con Claudio Bisio e per la regia di Giorgio Gallione è una produzione della Fondazione Teatro dell’Archivolto; le scene e i costumi sono di Guido Fiorato, le luci di Jean-Claude Asquié, gli arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri. Lo spettacolo va in scena al Politeama Rossetti mercoledì 7 e giovedì 8 dicembre alle ore 20.30 per “altripercorsi”.

Acquisti di biglietti sono possibili presso la Biglietteria del Politeama Rossetti (da martedì a sabato 8.30-12.30, 15.30-19) e il Ticket Point di Corso Italia (giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19), presso le agenzie di Monfalcone (Agenzia Universal), Gorizia (Agenzia Appiani) e Udine (Associazione Culturale Udine Sipario) e presso le Agenzie del circuito Charta presenti sul territorio nazionale. Vendita al telefono: Call Ticket 040. 986.986.6, informazioni allo 040/3593511. Informazioni e acquisti anche sul sito www.ilrossetti.it.

Daniel Pennac, nato a Casablanca nel 1944 già insegnante di lettere in un liceo parigino, dopo un'infanzia vissuta in giro per il mondo, tra l’Africa, l’Europa e l’Asia, si è definitivamente stabilito a Parigi. Accanto all’attività di scrittore si dedica all’insegnamento ai ragazzi difficili. Quando comincia a scrivere scopre una particolare propensione per storie comiche, surreali ma ben radicate nelle contraddizioni del nostro tempo. Ha raggiunto il successo dopo i quarant’anni con la saga di Belleville, edita in Italia tra il 1991 e il 1995 da Feltrinelli, incentrata sul personaggio di Benjamin Malaussène, di professione capro espiatorio, e relativa famiglia: Il paradiso degli orchi, La fata carabina, La prosivendola, Signor Malaussène e La passione secondo Thérèse oltre a Ultime notizie dalla famiglia; sempre per Feltrinelli ricordiamo il saggio - lettura Come un romanzo ed Ecco la storia, pubblicato nel 2003.

Claudio Bisio esordisce in teatro nel 1981 con la compagnia del Teatro dell’Elfo con la quale realizza Sogno di una notte di mezza estate, Comedians, Cafè Procope tutti per la regia di Gabriele Salvatores e Nemico di Classe per la regia di Elio de Capitani. Lo troviamo poi nel Faust di Edoardo Sanguineti e in Morte accidentale di un anarchico di e con Dario Fo. Nel contempo intraprende anche la strada dello show in solitario, in spettacoli quali La Mosca, Aspettando Godo, Tersa repubblica. Nel luglio 1997 ottiene un importante successo al Festival dei Due Mondi di Spoleto come interprete di Monsieur Malaussène prodotto dal Teatro dell’Archivolto. Al cinema lavora con Mario Monicelli, Dino Risi, Giuseppe Bertolucci. Partecipa al film di Gabriele Salvatores, Mediterraneo, premio Oscar 1992 come migliore film straniero.
Per la televisione ricordiamo la situation comedy Zanzibar su Italia 1, la conduzione della trasmissione di RAI Tre Cielito lindo; per Italia 1 ha condotto Mai dire goal, Le Iene show e tutte le edizioni del fortunatissimo e seguitissimo Zelig. Ha presentato le ultime due edizioni del concerto del Primo maggio a Roma.

Giorgio Gallione, regista e drammaturgo, dal 1986 è anche il direttore artistico del Teatro dell’Archivolto di Genova. Collabora con scrittori e drammaturghi come Stefano Benni, Daniel Pennac, Francesco Tullio Altan e Michele Serra. Ha diretto attori come Angela Finocchiaro, Sabina Guzzanti, Elisabetta Pozzi, Eugenio Allegri, Claudio Bisio, Giuseppe Cederna, Gioele Dix, Alessandro Haber, i Broncoviz (Maurizio Crozza, Carla Signoris, Ugo Dighero, Marcello Cesena e Mauro Pirovano). Tra le sue regie più recenti si segnalano, La storia di Onehand Jack di Stefano Benni (2001), L’Inventore di sogni e L’uomo dell’armadio, entrambi da Ian McEwan, Corto Maltese (2002). Nel 2003 ha diretto Bukowski con Alessandro Haber, Un tram che si chiama desiderio di Andre Previn per il Teatro Regio di Torino, Vita, una partitura inedita di Marco Tutino per il Teatro alla Scala e I bambini sono di sinistra con Claudio Bisio. Nel 2004 ha firmato l'ultimo spettacolo di Maurizio Crozza Ognuno è libero; nel 2005 Alice. Una meraviglia di paese con Lella Costa.

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