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Crediti
liberamente ispirato all’opera “Il venditore di metafore “ di Salvatore Niffoi ed. Giunti
drammaturgia e regia di Giorgio Gallione
con Paolo Fresu (tromba, flicorno), Daniele di Bonaventura (bandoneon), Pierpaolo Vacca (organetto)
con Ugo Dighero, Rosanna Naddeo, Paolo Li Volsi
con DEOS Danse Ensemble Opera Studio - Genova: Luca Alberti, Alice Pan, Valentina Squarzoni, Francesca Zaccariascene Marcello Chiarenza
coreografie Giovanni Di Ciccocostumi Francesca Marsella
musiche originali Paolo Fresu
disegno luci Aldo Mantovani
produzione Teatro Stabile di Bolzano
“Tango Macondo”, uno spettacolo dove narrazione, musica e coreografia si fondono per dar vita a un viaggio ai confini con la realtà, tra vecchio e nuovo Mondo, tra riti arcaici e fantastica contemporaneità.
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PREZZO DEI BIGLIETTI
Platea A-B Interi € 27 | Ridotti € 24 | 2★
Platea C Interi € 23 | Ridotti € 19 | 1★
Gallerie Interi € 18 | Ridotti € 16 | 1★
Prenotazioni stelle 17/01 h. 10.00
Vendita biglietti 19/01 h. 10.00
Liberamente ispirato al “venditore di metafore” di Salvatore Niffoi e alle storie popolari della tradizione sarda che si incrociano con il realismo magico della letteratura sudamericana di Borges, Cortazar o ancora di García Márquez, lo spettacolo racconta la storia d’amore di Matoforu, il venditore di metafore sardo interpretato da Ugo Dighero e la sua cantatrice, Azelina Bisocciu, Rosanna Naddeo. Dal paese della Barbagia, Mamoiada, conosciuto per il suo misterioso carnevale dalle origini arcaiche, fatto di maschere diaboliche e grottesche, martoriato da eventi naturali catastrofici, a Macondo - luogo di fantasia situato in Argentina in cui approdano i due protagonisti - la narrazione svela un mondo traboccante di umana follia e tragica passione. Il lirismo empatico della tromba di Paolo Fresu, compositore delle musiche di scena, i ritmi travolgenti della melodie popolari e dei tanghi, eseguiti dal vivo insieme all’organetto sardo e al bandoneon, le suggestive coreografie di Giovanni Di Cicco e la scenografia semplice ma di grande effetto di Marcello Chiarenza arricchiscono la narrazione restituendo al pubblico il gusto quasi infantile del lasciarsi trasportare nel mondo fiabesco dei racconti. Il regista Giorgio Gallione si destreggia in un discorso intricato e articolato portando in scena uno spettacolo di grande impatto.