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Crediti
drammaturgia e ricerca Angela Pianca e Antonella Carlucci
regia Antonella Carlucci
coreografie Sarah Taylorin scena Gabriele Palmano, Marzia Ritossa, Pavel Berdon, Carmela Bevilacqua, Giuseppe Feminiano, Paola Di Florio, Franco Cedolin, Abril Pimentel, Giodano Vascotto
disegni di Luca Bencich
scenografia realizzata da Strambo - Collina coop.soc.musica Mario Rui
canto a cura di Alice Gherzildisegni di Luca Bencich
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Accademia della Follia
Scritto da Angela Pianca e Antonella Carlucci (anche regista) il lavoro dell’Accademia della Follia narra la rivoluzione di Basaglia nel suo centenario.
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PREZZO DEI BIGLIETTI
Posto unico Interi € 19 | Ridotti € 16 | 1★
Last minute € 15
Prenotazioni stelle/abbonamento libero 10/09 h. 10.00
Vendita biglietti/school card 12/09 h. 10.00
«È il racconto di chi prende parte, di chi prende le parti, di chi tocca la terra, bagna le rose e cambia le cose». Questa frase suggella la presentazione di “Quelli di Basaglia… A 180°” il nuovo lavoro degli attori dell’Accademia della Follia, scritto da Angela Pianca e Antonella Carlucci (anche regista) e dedicato alla rivoluzione di Franco Basaglia, nel centenario della sua nascita.
Prosegue così la pluriennale collaborazione dell’Accademia della Follia con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che ha coprodotto e sostenuto quasi tutte le piéces teatrali del gruppo.
L’uomo che aprì le porte del manicomio, che ne smontò pezzo a pezzo l’apparato istituzionale e dimostrò che si può assistere e curare la persona folle in altri modi, l’uomo grazie al quale tutto questo - il 13 maggio 1978 - divenne legge, è un faro nella storia e nell’attività dell’Accademia della Follia, che nasce nel contesto di libertà da lui creato, e da quel momento ha condiviso e testimoniato tutti i suoi fondamentali e tumultuosi cambiamenti.
Il nuovo spettacolo è quasi una sintesi del percorso che ha reso possibile l’impossibile: otto attori si muovono fra testi, articoli, interviste, poesie, testimonianze autentiche di Franco Basaglia, dei basagliani e dei matti. Nell’espressività totale, fisica, coinvolgente che connota il loro modello di teatro, intrecciano alle parole, musica e danza, reinventando anche sulle tavole del palcoscenico i modi per cui la follia non sia ridotta a malattia dalla violenza delle istituzioni, ma sia considerata semplicemente una maniera di stare nel mondo.